non è un paradosso, è paura di non riuscire a smettere. Il pèaradosso è che smettere è la cosa più semplice da fare, il difficile è continuare a fumare raccontandosi scuse e bugie. Pochi giorni fà ,mentre parlavo con un mio caro amico, fumatore, noto che come molti è passato al tabacco e cartine; pur sapendo la risposta gli chiedo "come mai il tabacco? non è ancora più schifoso delle sigarette?"
"noooo, è più buono" da quando il tabacco è buono? ".. e poi costa moooolto meno, con una bustina faccio 60 cartine, ne fumo poi 4-5 al giorno e risparmio un sacco di soldi". Già, se non fosse che nelle due ore trascorse insieme se n'è fumate 3 (prima di mezzogiorno)... questo solo per dire che il fumatore sà di avere un vizio schifoso e si giustifica in maniera patetica asserendo di fumare poco nulla, se così fosse potrebbe smettere e far molto prima, ma è una bugia e la giornata è vissuta nell'attesa di poter fumare quelkle poche sigarette che allevieranno quella fastidiosissima sensazione di vuoto che è l'astinenza.
liberarsi da quest'incubo è l'unica cosa da fare.
Dopo un anno però posso dire che il pericolo di ricaduta non è affatto remoto; nel nostro cervellino c'è sempre un piccolo mostriciattolo che ogni tanto si sveglia e accende il ricordo di quella sigaretta/momento/situazione che abbiamo archiviato nei ricordi come "piacevole". Ecco a cosa serve il libro, a non cadere in queste trappole: non esistono sigarette piacevoli, sono tutte ugualmente sgradevoli; piacevole è solo alleviare l'astinenza, fantastico è non averla affatto.


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