Mi accodo all'intervento di Blu-Vector. Sin dagli ultimi giochi invernali, il logo C.O.N.I. è diventato un marchio, che è stato registrato. L'utilizzo di quel logo, come di qualsiasi altro logo registrato di enti pubblici o di aziende private, è una concessione che deve essere richiesta ai diretti interessati. Voglio usare il logo di Mediaset? Devo chiedere la concessione a loro. Il logo del Ministero dell'Interno? Devo chiedere la concessione a loro. C.O.N.I., Polizia di Stato, Università Bocconi, Samsung, Apple, qualsiasi altra organizzazione vi venga in mente? Devo chiedere ad ognuno la concessione, e non è automatico che venga rilasciata.
In questo PDF trovate una spiegazione chiara del logo, simbologia, colori e utilizzo
https://www.federginnastica.it/mater...mento_4775.pdf
In questo link trovate una relazione ufficiale riguardo all'utilizzo corretto del logo da quando ha integrato i cerchi olimpici
https://www.parlamento.it/parlam/leggi/05167l.htm
Come se non bastassero questi esempi (due tra molti, i link avrebbero potuto continuare a pioggia) c'è sempre il solito discorso della maturità e dello stile. Se non abbiamo niente a che fare con il C.O.N.I. (e veramente non ci azzecchiamo nulla, mi spiace per chi ancora si dedica all'onanismo intellettuale su questo punto), non usiamo il suo simbolo...punto. Semplice e veloce.
Se abbiamo bisogno di mentire per darci un minimo di rispettabilità verso il pubblico, significa che:
a) siamo incapaci di presentarci come interlocutori credibili, responsabili e maturi
b) siamo disonesti
oppure
c) entrambe le precedenti
Traete voi le conclusioni, considerando che secondo quel che si proclama di solito il softair dovrebbe fondarsi sull'onestà prima di tutto. Già solo il fatto che ancora oggi, a fine 2011, ci sia gente che utilizza a sproposito il logo o (peggio, IMHO) ancora non sa che non si può usare a muzzo è peggio che sconfortante.
My two cents, come sempre.


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