ci stavo pensando ieri sera e mi è tornato in mente un episodio capitatomi all'età di 8 anni: all'epoca vivevo in una casa letteralmente immersa nel bosco sulle colline della periferia torinese.

Ebbene, una mattina apro la porta principale di case e tac, mi cade letteralmente in mezzo ai piedi un serpentello di una decina di centimetri, piccolino, scuro, sembrava uno spaghetto... mi sono letteralmente pietrificato, indossavo degli stivali di gomma in quanto mi apprestavo ad uscire per una passeggiata nei boschi con il mio cagnone; all'iniziale terrore è subentrato il panico e cercando di allontanere la bestia infernale tentai un calcio sferrato con una tale precisione da mancarlo completamente. in tutta risposta il rettile che già stava prendendo la strada del prato con un guizzo andò a piantare i sui dentini sulla punta dello stivale di gomma dipingendo una scenatta tragicomica con un bambiono che impazzito dalla paura scalciava come un somaro e in sopraggiunto pastore tedesco di 45 kg che visto il guinzaglio e i movimenti convulsivi del padroncino saltellava come fosse festa grande! A foorza di scalciare nel vuoto lo stivale di qualche misura più grande prese il volo con il cane a corrergli dietro tra le mie urla sempre più isteriche.

provvidenziale intervento del papà che con un ramo accompagnò il serpente più spaventatto di mè verso lidi migliori.

morale: la fobia del serpente in genere è rimasta ma da allora è nata la consapevolezza che questi animali per quanto mi siano ripugnanti sono meno pericolosi di un calabrone se trattati in modo congruo alla situazione.

non uccideteli per la sola paura, oltre ad essere vietato potreste peggiorare la situazione, tipica è la situazione in cui il serpente si arrotola lungo il bastone cercando di arrivare a mordere la mano di chi lo impugna. Spesso basta battere i piedi sul terreno o le mani in una sorta di lento applauso.