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Discussione: marco de ambrogio...

  1. #31
    Zal
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    Leggendo Caduta Libera ho notato varie incongruenze nel racconto. Ad esempio: In una parte lascia il suo AK (caratterizzato da un dot) rendendolo inerte per percorrere piu' agevolmente le fognature, poco dopo in un edificio scrive chiaramente che punta un gruppi di Arabi col suo dot

  2. #32
    Crna Strela
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    Lui aveva un AK con calcio abattibile (non mi ricordo se aveva l'ottica) e un SVV Vintorez (che ce l'ha per forza).
    Nella parte del libro che descrive quella folle missione di recupero dei soldati lasciati isolati, utilizzando i condotti delle fogne, ricordo bene che quando sono costretti a trovare un'altra strada per tornare alla base, diversa da quella ipotizzata, spara utilizzando il mirino (che probabilmente era quello sull'SVV) ma non ricordo se prima diceva di aver mollato uno dei due fucili e/o se per caso ne abbia recuperato uno dagli altri soldati.
    Ma quello che voglio dire io é: mettiamo che abbia scritto dicendo di aver mollato un fucile e poi, dalla descrizione, viene fuori che lo sta usando...quindi? Io credo che se questo capiti in alcuni passi del libro è perchè non abbia lui stesso fatto attenzione a dei particolari nello scrivere, non dandoci importanza, probabilmente dimenticando anche qualcosa, volendo sostanzialmente raccontare la missione e ciò che gli era capitato, non che armi aveva, quali aveva cambiato, ecc...
    Lilin riporta ricordi e memorie delle sue missioni, con lo scopo unico di raccontare le emozioni e le scene significative di quella esperienza. Non è un giornalista di RAIDS.
    E' anche comprensibile che possa fare degli "errori" e che possano comparire delle incongruenze di questo tipo, non sarebbe neanche l'unico scrittore ad averli fatti.
    Ma non penso siano cose come queste che debbano far passare un libro intero come qualcosa di poco attendibile.
    Ultima modifica di Crna Strela; 20/08/2011 a 03:38

  3. #33
    Revolver Pablo
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    Sinceramente a me caduta libera è piaciuto. Che siano ricordi veri o falsi... non mi cambia granche, ha dimostrato comunque di saper scrivere bene un libro di guerra. Scorre bene e lo leggi con facilita.

  4. #34
    Zal
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    Si, anche a me è piaciuto, e anche se molte cose (come penso) possano esser state inventate, rimane un libro realistico e molto bello.

    Nel libro Lilin parla di ''Spegnifiamma fatti a mano'', qualche info in più?

  5. #35
    Revolver Pablo
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    si io so che segavano i tromboncini oppure li rubavano ai morti...

  6. #36
    Crna Strela
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    Quote Originariamente inviata da Lo_ZaL Visualizza il messaggio
    ... anche se molte cose (come penso) possano esser state inventate..
    Ma tipo quali?

  7. #37
    Zal
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    Ma tipo quali?
    Alcune azioni nelle quali ho trovato incongruenze.

  8. #38
    VOSTOK
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    Quote Originariamente inviata da Crna Strela Visualizza il messaggio
    Ma tipo quali?
    Non so tu ma quando racconta che per sfuggire dagli "arabi" si travestono come loro attaccando una cadavere al loro mezzo e andando in giro gridando "Allah Akbar" stavo ridendo come un bambino...Btw, ti rispondo sul perche' non si prende sul serio quello che dice lilin con questo link : https://www.lastampa.it/_web/cmstp/t...one=80&sezione

  9. #39
    Revolver Pablo
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    questo articolo vecchio è gia stato commentato da N.L. in ogni caso io come essere umano pensante non posso dare per scontato che cio che ha scritto sia veritiero ne tantomeno che alcune cose siano di fantasia, solo per aver letto i pensieri di altri. Io gia sapevo da mia madre (che negli anni 80 ha stusiato antropologia nel suo corso di studi universitari) che le popolazioni siberiane furono deportate in massa perche odiate dal soviet nel corso degli anni del regime. Poi non so in ogni caso resta "CADUTA LIBERA" un bel libro d'azione (forse l'unico che non sia inquinato dalle negativita di NUOVA GAZETA) che si legge tutto d'un fiato. Vorrei ce ne fossero altri mille cosi....

  10. #40
    Crna Strela
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    Quote Originariamente inviata da VOSTOK Visualizza il messaggio
    Non so tu ma quando racconta che per sfuggire dagli "arabi" si travestono come loro attaccando una cadavere al loro mezzo e andando in giro gridando "Allah Akbar" stavo ridendo come un bambino...Btw, ti rispondo sul perche' non si prende sul serio quello che dice lilin con questo link : https://www.lastampa.it/_web/cmstp/t...one=80&sezione
    E cosa c'è da ridere scusa?
    Dimmi cosa c'è di improbabile in un'azione del genere?
    Due su una blindo si rivoltano il berretto di lana per farlo sembrare come uno di quei copricapi molto comuni tra i musulmani che abitano quelle zone, quando sono ancora distanti per essere riconosciuti urlano qualche frase in arabo e poi, a distanza ormai pericolosa, iniziano a sparare sui ceceni. Che per altro non rimangono affatto fermi e subito dopo iniziano a sparare uccidendo chi guidava il mezzo.
    Cosa c'è da ridere? Pensi che cose del genere non possano accadere?
    L'articolo di quel giornale (relativo all'altro suo libro) è l'opinione di un una persona che tra l'altro non ha capito niente del libro.
    Nicolaj dice chiaramente che il racconto l'ha scritto esattamente come avrebbe potuto scriverlo lui stesso quando era ragazzino, ovvero quando lui stesso visse quelle vicende, ma sopratutto nel modo e con le parole che aveva a quell'età e con le conoscenze e l'educazione che a quell'età aveva ricevuto.
    Lui non mette in dubbio che quello che i nonni gli abbiano raccontato sia falso, lui racconta solo che la sua gente ci credeva e viveva secondo queste credenze.
    Gli "urka" o "urca" di cui parla non erano lui o suo nonno, ma la gente dalla quale la sua famiglia e la sua gente sarebbero provenuti secondo la tradizione e la cultura che tra quelle persone si tramandò per anni (o forse di più).
    Che gli urka non siano mai esistiti o siano stati l'interpretazione distorta di un fenomeno nata all'interno della cultura di alcuni gruppi siberiani è possibilissimo. Stesso discorso può valere per gli ancora più antichi "efei" di cui parla. Ma non vuol dire che queste persone, compresa la sua famiglia e le persone del suo quartiere, per generazioni, non ci abbiano creduto.
    Ma scusate un secondo, con questo discorso allora dovremmo metterci a parlare anche di tutte le credenze esoteriche di cui parla Nicolaj quando racconta ciò che i suoi vecchi gli insegnavano....ma allora campa cavallo che l'erba cresce...
    In quel libro lui racconta quello che ha vissuto e l'educazione con cui ogni giorno cresceva e diventava un "criminale". Non dice che quello che gli hanno insegnato per 18 anni della sua vita siano cose vere.
    Anche sua madre, dice Lilin, dopo aver letto il libro, lo ha criticato perchè ha scritto delle imprecisioni riguardo alcuni fatti storici e alcuni passaggi della storia della propria famiglia e della sua gente. E' lui stesso ad ammetterlo. Ma è anche lui stesso a dire che è ha scritto il libro cercando di immedesimarsi nel ragazzino che era ai tempi, con anche gli "errori" e le "incongruenze" che ai tempi caratterizzavano probabilmente la sua conoscenza e la sua cultura.
    Che un giornalista professionista queste cose non le abbia capite è ridicolo.
    E tutto il discorso sui concetti di "criminale" e "etnia siberiana" sono altrettanti elementi che non si possono banalizzare come fa in quel articolo; in Russia, come in tante altre realtà multietniche e con Storie alle spalle così frammentate e complesse (dove in pratica ognuno ha una sua storia diversa dalle altre), certi concetti e certi termini hanno valori diversi e si intendono in maniera diversa.
    Anche io leggendo il libro ho avuto dei dubbi sul fatto che i moldavi di Tiraspol o di altre città conoscessero così bene la gente che abitava il quartiere di Nicolaj Lilin e se li considerasse "criminali siberiani"; è quasi ovvio che appunto questi concetti provenissero da una visione propria di questa loro microcultura e che l'altra gente non sapesse assolutamente niente di tutte queste cose, della loro "origine" siberiana come del loro dirsi "criminali" ecc...
    Ma questo non ha nulla a che vedere con la verità dei fatti che Nicolaj dice di aver vissuto. E' questo il punto che mi preme sottolineare.
    Ultima modifica di Crna Strela; 20/08/2011 a 21:12

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