INTRO:
L'AKM, sigla di Avtomat Kalashnikova Modernizirovanniy è una variante più moderna del fucile d'assalto AK-47 (cal. 7,62). Fu introdotto in servizio con l'esercito sovietico nel 1959, l'AKM è la versione più prodotta della serie Kalašnikov ed è stata usata anche da molti altri stati dell'ex patto di Varsavia e gli alleati in Asia ed Africa. Fu ufficialmente sostituito in servizio di prima linea dall' AK-74 negli anni '70, ma è ancora ampiamente usato in tutto il Mondo.
Rispetto all' AK-47, l'AKM presenta svariati miglioramenti per ottimizzare la produzione di massa cioè alcune parti ed insiemi sono ideati con meccanismi di produzione semplificati. La precisione durante il tiro automatico è migliorata e sono stati risolti vari problemi di affidabilità. Per risparmiare peso, la copertura è più sottile di quella dell'AK-47 originale, quindi per aumentarne la solidità sono presenti nervature di rinforzo, sia longitudinali che trasversali. [fonte WiKi]
PREMESSA:
Questa che vado a recensire fa parte della prima "Campionatura" di modelli arrivati a MAGGIO in Italia!
La nuova versione ha alcune piccole differenze ovvero:
- Colorazione NERO OPACO come la controparte russa (invece che brunito della versione precedente).
- Fucile realizzato per il mercato italiano con potenza tipica tra 80 e 95 m/s.
- GB leggermente diverso, con motorino M120.
La Emei-LandArms (E&L)
L’evoluzione dell’Airsoft internazionale negli ultimi anni ha fatto si che alcune ditte si evolvessero in questo campo e la E&L è proprio una di queste. Forte del suo Knowhow in quando ditta che fino al 2012 produceva esclusivamente armi vere, ha deciso di cimentarsi in qualcosa di più pacifico lanciandosi nel campo del Softair. Dal 2013 ha iniziato a produrre una linea di Kalashnikov di alto livello, adattando quindi la produzione precedente. I risultati sono stati davvero fenomenali!
Dopo i primi modelli distribuiti nella versione “internazionale” anche in Italia questi prodotti hanni iniziato a tirar gola agli amanti degli AK e per questo si è deciso di investire in questo campo facendo produrre una linea esclusiva per il mercato Italiano come già molte altre case rinomate già facevano.
La replica AKM
Premetto che la replica che andremo a recensire è un ANTEPRIMA nazionale in quanto nel momento in cui viene fatta questa recensione ciò che abbiamo in mano è ancora un CAMPIONE in attesa che arrivino a giorni la versione ufficiale, quindi possibile ci siano qualche piccola differenza nel packaging, ma la sostanza del fucile rimane invariata.
La replica ci viene fornita in una scatola di cartone con un misero imballaggio al suo interno, insieme a questa un caricatore maggiorato a cordicella della LONEX da 400bb come quelli per AK47, infine un manuale d’istruzioni completo dei risultati del collaudo della ditta.
Estratta la replica si nota subito la sua solidità data dalla struttura in vero acciaio, ripeto, ACCIAIO; non come sempre accade viene indicato genericamente come “metallo”, questo a tutti gli effetti da l’impressione di aver in mano un AK vero, sensazione che mi è stata confermata anche da chi l’AKM vero l’ha avuti in dotazione durante il servizio militare nel paesi del patto di varsavia.
Dopo essere rimasti impressionati dalla struttura in acciaio non possiamo che non godere alla visione dei legni, calcio e paramano sono in legno MULTISTRATO, stessa lavorazione dell’AK vero, semplicemente fantastico.
Sia i gusci che la canna si presentano del classico nero leggermente brunito dei kalashnicov le rifiniture sono praticamente perfette, l’unica parte che discosta la replica dalla controparte reale è la grip motore in polimero.
Il selettore ha uno scatto deciso sulle tre posizioni Sicura-Automatico-Semiautomatico e vi sono le classiche incisioni dei numeri di serie (punzonati) degli AK su lato sinistro dove è indicato l’anno di produzione della controparte reale del fucile.
Nella parte frontale si denota la vera differenza con gli AK47, le guancette in legno sono del tipo AK74, quindi con profilo più largo, la tacca di mira anteriore è più snella e lo spegnifiamma è quello tipico a bocca di flauto.
La tacca di mira posteriore è regolabile in altezza, con gli indici di distanza fino a 1000metri ancorata sul supporto in lega d’alluminio.
Al contrario di come si potrebbe pensare, la batteria invece di essere alloggiata nel calcio trova spazio nella parte superiore dei gusci, si accede a questo vano premendo il pulsante posteriore; questo perché il calcio è lavorato in legno da un pezzo unico ed è pieno, bilanciando bene la replica.
All’interno del fucile vi troviamo un classico GearBox di terza generazione compatibile con quelli già commercio che racchiude al suo interno una meccanica puramente High Torque.
La versione per il mercato italiano monta già di serie una molla M90 conforme alla legislazione viggente, mentre i modello internazionale monta molle altamente overjoule (1,7J) quindi assolutamente da evitare.
Ho avuto modo di provarli entrambi ed eccovi i risultati al Crono messi a confronto.
Il gruppo HopUp è in metallo e la cosa più formidabile è che è ancorato direttamente al Gearbox tramite una vite passante, in questo modo è solidale ad esso evitando perdite d’aria o possibili malfunzionamenti imputabili ad un eventuale disallineamento.
IMPESSIONI:
Il fucile è stupendamente realistico e ciò che colpisce di più è la sua solidità, si trovano vari video in rete che ne sono testimonianza.
La versione per il mercato italiano ha una buona potenza che si attesta sui 95m/s, ed il ROF con una batteria LIPO 7,4V, è anch’esso buono sui 15bbs.
La regolazione HopUp è facile come su tutti gli AK, e gittata e precisione sono davvero soddisfacenti, grazie soprattutto alla canna interna che si può considerare di precisione visto che è di diametro 6,04mm.