Tutto più che condivisibile ma prima di sognare, immaginare e sperare magari si dovrebbe avere qualcosa di solido sotto i piedi. Al momento la teoria "softair-sport" non ha niente del genere: anche ammettendo che il CONI accetti l'idea di uno sport che si fa in mimetica, imbracciando repliche fedeli di armi da fuoco (ed ammetendo anche che mantenga fede al proposito dopo la più che condivisibile ondata di sdegno da parte dell'opinione pubblica) che cosa c'è? Cosa può offrire il SA? Abbiamo regole unitarie? Abbiamo un sistema di arbitraggio unitario? Abbiamo campi delimitati, equipaggiamenti standardizzati? Abbiamo la cultura e le risorse per fare una federazione? Sappiamo come funziona una federazione sportiva? Abbiamo una cultura del rispetto e della sportività?
No. Non abbiamo niente di tutto questo. E non abbiamo nemmeno una definizione comune di cosa sia il softair...riuscire a definire quello di cui si parla è il requisito fondamentale per iniziare a discuterne in maniera costruttiva. Parlare in queste condizioni di sport (o anche solo "sperare" che un giorno, chissà, arrivi magari il riconoscimento ufficiale) sarebbe come immaginarsi avvocati dopo essere stati bocciati agli esami fondamentali di diritto...e dopo aver capito di non avere nemmeno voglia di studiare legge.
Come si diceva una volta: mai mettere il carro davanti ai buoi.