E' probabile.
Ma è anche probabile che, dopo averla letta, abbiano deciso a sfavore dell'utilizzo dell'area in questione. Per quanto si cerchi di minimizzare l'impatto del softair c'è sempre qualcosa che facciamo che potrebbe far storcere il naso a enti pubblici, proprietari e via dicendo: è inevitabile che si sparino pallini di plastica. Saranno pure bio, ma ai proprietari/gestori dell'area potrebbe anche non andare ed è legittimo che vietino l'utilizzo. E' inevitabile che, con la sola presenza, si spaventino o si disturbino animali. Anche questo può non piacere a chi di dovere. Anche se avete il benestare dei gestori degli agriturismi circostanti è inevitabile che alcuni dipendenti o clienti non siano molto contenti di vedere gente con divise e repliche fedeli di armi girare per i boschi. Molte cose che facciamo durante le giocate violano inevitabilmente l'ultimo punto dell'elenco.
E' un'interpretazione troppo stretta di una norma legittima? Probabile. Ma è diritto di ogni ente o proprietario concedere o meno l'utilizzo dell'area da loro amministrata. Ogni volta che si chiede una autorizzazione non si dovrebbe dare per scontato l'assenso: nel pubblico ci sono norme e regole che vanno rispettate e, anche se sono oscure o incomprensibili per chi non ci lavora, devono comunque essere seguite dagli addetti ai lavori.
Due riflessioni: uno, se la zona è spesso frequentata da persone che con il softair non hanno nulla a che fare (gitanti, sportivi, micofili) sarebbe buona norma cercarsi un altro posto dove giocare. In ogni club in cui ho giocato, anche quelli più disorganizzati e sprovveduti, si era ben consci del fastidio provocato a gente che gira tranquilla per il bosco e del potenziale pericolo per le persone che, prive di protezioni, giravano in mezzo al campo da gioco. Se l'area era spesso frequentata si cercava un altro campo.Oltre a ciò hanno ben pensato di aggiungere che noi non possiamo giocare lì perché la zona (parliamo di un'area di circa 1000 ettari...) è frequentata da appassionati di mountainbike, footing e cercatori di funghi (ma come, loro sì e noi no?) ed inoltre per il fatto che nella zona sono presenti un agriturismo ed un maneggio a cui potremmo dare fastidio (a parte che abbiamo il consenso di entrambi, ci sembra curioso che un Ente che faccia di tutto per "togliersi" di dosso la competenza a decidere, tutto d'un tratto si metta a tutelare gli interessi e le ragioni di privati!).
Due, ogni ente pubblico per forza di cose fa gli interessi dei privati: noi cittadini. Inoltre i privati con attività commerciali portano soldi agli enti pubblici e, di conseguenza, benessere alla comunità. Non mi sembra molto strano o sbagliato che cerchino di salvaguardare gli affari di maneggi o agriturismi.
Potete provare, è vostro diritto. Ammetto di essere a digiuno di giurisprudenza, ma da profano mi sembra un ricorso un po' campato in aria.A questo punto è stato evidente che il provvedimento della Comunità Montana è basato su motivazioni illegittime (discriminazione), infondate (ci accostano ad attività che non facciamo) ed immotivate. Noi abbiamo chiesto la revoca del provvedimento in autotutela, altrimenti stiamo seriamente pensando di ricorrere al TAR, dato che è palese la violazione di un nostro interesse legittimo
Fateci sapere come va, anche per dare informazioni a dei club che nel futuro potrebbero trovarsi in situazioni simili.