1 - cosa fare se si viene punti da una zecca

a)
bisogna rimuoverla al più presto, rivolgendosi eventualmente al medico. si è osservato infatti, che più resta attaccata alla pelle e maggiori sono le possibilità che venga trasmessa l'infezione. l'asportazione può essere effettuata anche da soli: la si afferra con una pinzetta (tenuta il più possibile vicino alla pelle) e la si stacca con una leggera trazione e torsione senza strapparla; la zona della puntura va poi disinfettata.
eventuali residui del corpo della zecca rimasti nella pelle di solito non comportano conseguenze.

b)
bisogna segnare sul calendario la data e nei successivi 40 giorni osservare se nella sede del morso compare l'eritema migrante. se si nota questo arrossamento che si allarga pian piano o altri sintomi, bisogna andare subito dal medico. se non si manifesta l'eritema migrante, dopo 40 giorni, è comunque possibile, eventualmente, consultare il medico di base.
perché solo nella maggior parte dei casi di infezione da borrelia è apprezzabile l'eritema. per essere quindi del tutto certi di non aver contratto la borreliosi di lyme, potrà eventualmente essere utile un esame del sangue per la ricerca anche degli anticorpi contro la borrelia; qualora essi venissero evidenziati, si potrà eventualmente iniziare un trattamento antibiotico per guarire l'infezione, se il medico lo riterrà opportuno.





2 - qual'è il loro ciclo biologico?

non tutte le zecche, fortunatamente, sono infette da borrelia burgdorferi. i serbatoi di replicazione sono gli animali selvatici che ne garantiscono anche la diffusione nell'ambiente. il loro ciclo di sviluppo avviene in circa 2-4 anni attraverso varie fasi. i parassiti adulti depongono a primavera da 200 a 10.000 uova che si schiudono dopo alcuni mesi con comparsa delle larve a sei zampe che aspettano sull'erba di trasferirsi su un ospite, in genere un topo (fig.1). si nutrono del suo sangue e la primavera successiva si trasformano in ninfe a 8 zampe che restano attive tutta l'estate parassitando caprioli, cervi, topi, eventualmente l'uomo. in autunno si ha l'ultima metamorfosi da ninfa ad adulto. in questo periodo le femmine vengono fecondate e sopravvivono solo fino alla primavera seguente, periodo in cui depongono le uova. in ogni stadio della crescita, la zecca compie un unico pasto ematico di diversa durata: qualche ora nella fase larvale, 12 ore circa nella fase ninfale e 24-48 ore quando l'acaro è adulto. tale evento fisiologico determina un notevole aumento del suo volume in quanto la zecca è dotata di un tegumento elastico che può estendersi. il parassita può contrarre l'infezione da borrelia burgdorferi dagli animali infetti durante le fasi di suzione e di rigurgito di sangue che avvengono nel corso del suo ciclo di sviluppo. il periodo di maggior rischio di contagio per la specie umana coincide con la seconda primavera del ciclo del parassita, con la comparsa della ninfa (fig.2). le zecche si collocano sulla faccia inferiore delle foglie e dell'erba e si lasciano cadere sull'animale o sull'uomo; lacerano la pelle grazie al rostro boccale di cui sono provviste e, penetrando con l'estremità cefalica nella cute, suggono il sangue; se infette da borrelia burgorferi, la trasmettono.



3- che cosa si si intende per "malattia di lyme"?

la malattia di lyme o borreliosi di lyme, è una malattia infettiva causata da un batterio il cui nome è borrelia. questo microrganismo si trova all'interno di alcune zecche (fig.1 e 2) e può essere trasmesso all'uomo quando esse si attaccano alla pelle. e' una malattia che, una volta riconosciuta, può essere curata e guarita.

come si riconosce?

i° stadio dopo la puntura della zecca può comparire, in alcuni casi, intorno alla puntura, un arrossamento della pelle che tende lentamente a ingrandirsi (si chiama eritema migrante). esso si manifesta dopo un periodo che varia dai 2 ai 40 giorni dalla puntura del parassita; può scomparire spontaneamente senza nessuna cura dopo alcune settimane (ma ciò non significa che l'infezione sia risolta!).
ii stadio se l'infezione non viene riconosciuta e curata può diffondersi nel giro di qualche mese a tutto l'organismo e dare disturbi talvolta importanti. in particolare può interessare:
>> la pelle: possono apparire delle chiazze rossastre in più parti del corpo;
le articolazioni: quelle colpite potranno essere dolenti (es. ginocchia, gomiti);
>> il sistema nervoso: in un minor numero di casi si possono rilevare anche problemi importanti come la meningite e la paralisi del nervo facciale;
>> raramente anche altri organi come il cuore, gli occhi, il fegato, i reni ed i polmoni, possono essere interessati dalla malattia.
iii stadio sempre se non riconosciuta e curata, dopo un anno e più si possono evidenziare ancora altri disturbi alla pelle, alle articolazioni (dolori e rigonfiamento di una o alcune articolazioni) e al sistema nervoso.




fig.1 e 2 - zecca vista dorsalmente e ventralmente

4- una nuova malattia da zecche: la tbe
(tick borne encephalitis = encefalite da morso di zecca)

nel 1994 è stata identificata dal dott.g.caruso in provincia di belluno un'altra malattia trasmessa da zecche: la encefalite da morso di zecca (tbe: tick borne encephalitis).
si tratta di una malattia causata da un virus che si trasmette da zecca a zecca per via trans-ovarica. nell'uomo, dopo il morso di zecca infetta, nel 70% dei casi circa, si ha un'infezione senza o con scarsi sintomi, che può passare inosservata; nel restante 30% dopo 3-28 giorni dal morso di zecca si ha una prima fase con sintomi similinfluenzali come febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni per 2-4 giorni. poi la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze.
ma nel 10-20% di questi casi, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni, inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida ad esito mortale nell'1% dei casi).
la terapia della malattia è solo sintomatica e nei casi di interessamento del sistema nervoso richiede il ricovero ospedaliero.
esiste un trattamento con immunoglobuline specifiche (fsme) ed è possibile la vaccinazione con virus inattivato (in tre dosi). né le immunoglobuline, né il vaccino sono attualmente registrati ed in commercio in italia: è possibile però importarli. la tbe è molto diffusa in europa, ma si registra un minor numero di casi rispetto alla malattia di lyme. da tempo è segnalata in italia e, dal 1994-1999, ne sono stati identificati 35 casi in provincia di belluno. si tratta di persone punte nella zona di maraschiata (nevegal fra il comune di belluno e ponte nelle alpi) o di lozzo di cadore che rappresentano quindi le località sicuramente infette da zecche portatrici di virus della tbe. altri sembrano essere stati punti sotto la pala alta, pala bassa (comune di belluno), sul col di pera (trichiana), località "le fosse" (comune di lentiai). questi ultimi due siti, però, non sono accertati isolando il virus dalle zecche. le norme di prevenzione sono le stesse per la borreliosi di lyme. per la eventuale vaccinazione rivolgersi al dipartimento di prevenzione della propria ulss (per l'ulss n° 2 servizio di medicina preventiva)

materiale e scaricato dal sito:www.ulssfeltre.veneto.it