la vipera.
il morso di vipera è un argomento spesso dibattuto; fortunatamente quello che generalmente si crede riguardo a questo argomento non sempre corrisponde a realtà, sia per ciò che riguarda l?incidenza dei casi di morte per morso di vipera, sia per ciò che riguarda le abitudini di questi rettili. le statistiche affermano che nella maggior parte dei paesi europei si verifica un decesso a causa del morso di vipera in media ogni 1-5 anni: un numero piuttosto basso quindi rispetto alla totalità degli individui morsi. ciononostante esiste ancora, nei confronti delle vipere, una paura non proporzionale all?effettivo pericolo che esse rappresentano. le vipere sono gli unici serpenti velenosi esistenti in italia; le quattro specie presenti sono distribuite in tutte le regioni, ad eccezione della sardegna, dove non sono presenti serpenti velenosi:
1. vipera aspis o vipera comune, diffusa in tutta italia. di indole abbastanza tranquilla.
2. vipera berus o marasso palustre, presente nel nord italia. la si può trovare anche in acqua. abbastanza aggressiva se viene provocata attacca facilmente .
3. vipera ammodytes o vipera del corno presente soprattutto nel friuli-venezia giulia. facilmente riconoscibile per la presenza di un piccolo corno sulla punta del muso. il suo veleno è il più pericoloso fra le specie presenti in italia.
4. vipera ursinii o vipera dell?orsini, presente nell?appennino abruzzese ed umbro-marchigiano, in particolare sul gran sasso. di dimensioni piuttosto piccole è la meno pericolosa.
in questa parte del discorso non ci interessa tanto differenziare fra loro le speci quanto mettere in evidenza i segni caratteristici con cui distinguere le vipere da altri serpenti non velenosi.

la testa della vipera è più schiacciata e vista dall?alto è più larga di quella dei serpenti non velenosi, con una forma quasi triangolare. l?occhio della vipera presenta una pupilla verticale a forma di fuso come quella dei gatti, al contrario degli altri serpenti che l?hanno circolare. la testa è poi ricoperta da scaglie di piccole dimensioni mentre quelle dei serpenti non velenosi sono sempre ampie e piuttosto evidenti. e? intuitivo che questi segni sono facili da osservare solo se il serpente viene catturato,; quando, invece, come frequentemente capita, viene intravisto soltanto mentre si allontana rapidamente, l?unica caratteristica che salta all?occhio è la forma del corpo. nella vipera è piuttosto tozzo e la coda, pur terminando a punta, è breve, tanto che ci sono pochi centimetri fra la parte del corpo col massimo diametro e quella con diametro minimo della punta. i serpenti non velenosi hanno, al contrario, una forma più allungata ed affusolata con una diminuzione del diametro del corpo dalla testa verso la coda molto più graduale e ben visibile.
altra differenza sostanziale si può osservare nel segno lasciato dal morso sulla cute (nel caso capitasse di venire morsi ma senza esser riusciti a vedere bene come fosse il rettile) nel caso di morso di vipera appaiono chiaramente due punti rossi piu? grandi degli altri, distanziati fra loro circa di 1 centimetro. sono dovuti alla presenza dei denti veleniferi, assenti ovviamente nei serpenti non velenosi, il cui morso è caratterizzato da una fila di piccoli puntini tuti della stessa dimensione. attenzione anche se nel morso si osserva la presenza di un solo unico punto più grande degli altri: è possibile che la vipera abbia perso uno dei due denti veleniferi.

sintomi.
oltre ai segni lasciati dai denti, il morso della vipera provoca arrossamento, gonfiore, formicolio, dolore, cianosi (colore bluastro della cute) che nei primissimi minuti sono localizzati nella zona circostante il morso stesso, ma che rapidamente si espandono verso la periferia. nell?arco di un?ora iniziano a comparire anche gli effetti sistemici, rappresentati da nausea, vomito (a volte con sangue), dolori muscolari, diarrea, collasso cardiocircolatorio, shock con perdita di coscienza.

primo soccorso.
se il primo soccorso è svolto con diligenza, rapidità e molta attenzione è relativamente difficile che il morso di vipera si riveli effettivamente mortale. la gravità del morso dipende da diversi fattori:
- età della persona colpita ( bambini ed anziani sono più sensibili);
- peso corporeo;
- condizioni generali di salute;
- sede e profondità del morso (il grasso sottocutaneo rallenta la diffusione del veleno);
- quantità del veleno iniettata, dipendente a sua volta dallo stato di pienezza delle ghiandole velenifere e dalle dimensioni della vipera. la quantità di veleno mortale per un uomo adulto ed in buono stato di salute è circa il doppio della dose media iniettata con il morso !
la prima cosa da fare in assoluto è mantenere la calma, in modo tale da non agitare ulteriormente l?infortunato e da compiere tutte le manovre di primo soccorso con la dovuta attenzione. deve essere evitato nella maniera più assoluta, se possibile, qualsiasi movimento dell?infortunato, che non farebbe altro che velocizzare la distribuzione del veleno nell?organismo: l?infortunato deve essere sdraiato e mantenuto tranquillo.
la zona del morso va lavata con acqua e sapone e poi disinfettata con sostanze che non contengano alcool, in quanto l?alcool aumenta la tossicità del veleno. e? una buona precauzione a questo punto, se il morso è localizzato nell?arto superiore, sfilare anelli e bracciali o orologi prima della comparsa del gonfiore.
come già detto per le punture d?insetti o ragni velenosi, deve essere poi applicato un laccio a circa 5-6 cm. a monte della ferita: questo laccio come già detto non deve essere troppo stretto, tanto che al di sotto di esso deve passarci un dito perché deve solo fermare la circolazione linfatica e non quella sanguigna essendo il primo a portare in circolo il veleno. quando dopo alcuni minuti la parte si sarà gonfiata ricordarsi di mettere un secondo laccio più a monte prima di togliere il primo altrimenti ogni ostruzione sarà resa vana ed il veleno andrà in circolo con massima velocità e facilità e non potremo più riprendere in mano la situazione. assolutamente non succhiare il sangue dalla ferita con la bocca in quanto è facilissimo che il soccorritore assuma a sua volta del veleno attraverso microferite in bocca che spesso non sappiamo nemmeno di avere ed in secondo luogo per rispettare le più banali norme di igiene in quanto il sangue di altra persona direttamente in bocca è grosso veicolo di trasmissione di qualsiasi tipo di malattia anche se il ferito ne sia portatore sano come ad esempio l?epatite b oppure l?aids o hiv 3. deve, piuttosto, essere usata a questo riguardo una pompetta aspiraveleno in vendita in farmacia. ne esistono di vari tipi ma in generale ha l?aspetto di una grossa siringa ad un capo della quale, al posto dell?ago, ha una parte allargata tanto da contenere i due fori nella pelle ed aperta che sarà la parte che si appoggerà alla parte lesa e dall?altra ha uno stantuffo il quale tramite una molla o ad un meccanismo a vite produce il vuoto riuscendo ad aspirare il sangue dai fori dei denti in maniera totalmente indolore: è opportuno aspirare il prima possibile alcuni millilitri dalla zona del morso. non è consigliabile incidere la cute tra i fori dei denti veleniferi, per evitare il rischio di infezione tetanica e per non aumentare la zona di assorbimento di veleno eventualmente rimasto sulla cute.
sulla zona del morso può essere applicato del ghiaccio (vedi api e vespe).
si possono somministrare all?infortunato bevande eccitanti come the o caffè lungo che contiene più caffeina perché aiutano ad evitare un pericoloso calo pressorio. non devono essere somministrate bevande alcooliche come grappa o birra o vino in quanto, com?è noto, l?alcool è un vasodilatatore favorendo così l?abbassamento della pressione arteriosa. essendo necessario il trasporto dell?infortunato al posto più vicino di pronto soccorso (ricordo che deve muoversi il meno possibile !) diventa importante saper costruire una barella di fortuna per poterlo trasportare comodamente sia per i soccorritori sia per l?infortunato. il materiale occorrente per questa operazione è costituito da due bastoni diritti e robusti di circa cm. 180 ? 200 e da due o tre giacche o maglioni molto resistenti. le maniche dei maglioni vanno ribaltate all?interno (la parte rovescia) dell?indumento perché faranno da guide per farci stare i bastoni uno per parte. nel caso si usasse delle giacche una volta rivoltate le maniche ed infilati i bastoni nelle maniche basterà chiudere tutti i bottoni ed avremo una barella di emergenza.
per quanto riguarda l?impiego del siero antiofidico è meglio evitarne l?uso e questo per diversi motivi. anzitutto il siero deve essere assolutamente conservato ad una temperatura costantemente bassa che vada tra i 2° e i 6° celsius, poiché a temperature più elevate anche di pochi gradi perde la sua efficacia, fino a diventare addirittura potenzialmente tossico. in secondo luogo può provocare una reazione allergica più grave e più difficile da gestire e da controllare del problema del morso di vipera stesso (è noto che molti decessi siano determinati da reazioni anafilattiche al siero antiofidico)

prevenzione.
detto tutto ciò ricordiamo che alcuni semplici accorgimenti saranno importantissimi come ad esempio avere sempre i calzoni della mimetica dentro agli anfibi, doveste essere morsi in un anfibio i denti della vipera non passano sino ad arrivarvi al piede. ricordate che le vipere spesso si spaventano con poco, basta fare un po? di rumore ma non cercate di colpirle con dei sassi o allontanarle con la replica o con un bastone potrebbe capitare che si ribellino e attaccandovi la situazione sarebbe peggio..sono tendenzialmente animali schivi e sono le prime ad avere paura di noi. le vipere solitamente non stanno solo in posti freschi o solo in posti caldi quindi non ci sono posti particolari dove è più facile trovarli ma di certo in casolari abbandonati fra sassi e sterpaglie è più facile poter fare un incontro con loro. in ultimo cercate di ricordare di portare sempre con voi l?occorrente di primo soccorso ? è qualcosa di molto leggero e poco ingombrante quindi facilmente inseribile in qualsiasi tattico o cintura per chi ha il first aid kit.

a cura di e.r.
ripresentazione di |3arak