Grazie Dado!
Oggi, complice la tristezza natalizia, la noia, e quant'altro, mi sono messo a smontare il fucile per arrivare al nozzle e vedere di depotenziarlo.
Arrivare al nozzle e' un lavoro abbastanza semplice ma macchinoso, scordiamoci gli accessi in zero secondi stile M4 WA, e penso anche di molte altre repliche.
Si comincia togliendo un pin che tiene il tasto del bolt catch e svitando poi quattro viti. Ci si ritrova quindi in questa situazione:
Cioe' con l'innesto caricatore in mano, che comprende anche il guida molla e la molla di ritorno, molto lunga ma non molto dura.
Togliere il bolt carrier group non e' complicato: si deve procedere alla rimozione di una spina anteriormente, vicino al finto recupero gas lungo la canna, per togliere il pezzo plasticoso e permettere alle leve di rimando del movimento di poter essere smontate (non ci sono spine o altre viti). In realta' penso sia un'operazione superflua, ma mi ha permesso di lavorare piu' comodamente.
Le uniche precauzioni da prendere riguardano la molla del pulsante del bolt catch, che comunque non salta via, e il meccanismo del bolt catch, che ha pezzi piccoli e una molla piccola, che comunque anch'essa non salta via.
Qui i particolari del bolt catch, montato sul gruppo innesto caricatore (le foto non sono eccelse, a Milano e' il buio perenne e la mia fotocamera non gradisce affatto):
Meccanismo bolt catch come si presenta lato esterno, cioe' dove agisce il pulsante di rilascio:
Qui invece il lato interno, verso il carrier: il bolt catch e' il pirolo lucido.
Messo da parte il pezzo, si puo' estrarre il bolt carrier group:
Ad un'ispezione accurata risulta che scorre su due guide, una vera e propria, l'altra rappresentata dall'asta di rimando del movimento verso la canna di recupero gas.
Qualche altra foto:
Qui prima dell'estrazione:
Una nota importante riguarda i fermo corsa del nozzle: al contrario di tutte le altre repliche che ho visto, qui sono due, uno per lato, il che non e' affatto una brutta idea.
Tolto il pin trasversale al carrier e i due fermo corsa, il nozzle si presenta cosi':
Qui si nota bene l'inclinazione del bocchettone gas lato caricatore:
Nontare la presenza del classico o-ring e una cosa che non mi aspettavo, cioe' un fondello antivuoto:
Il nozzle e' vincolato al carrier da una molla di ritorno agganciata ad un pin, simile per principio a quella dei sistemi WA, ma decisamente diversa come idea di fondo: come puo' notare chi e' pratico di WA, manca qui la guarnizione che chiude il fondo del nozzle ed il resto della "mercanzia": meno pezzi, meno problemi. La molla si aggancia direttamente al pin trasversale al carrier: penso che essendo a fondo cieco, il carrier a pin inserito faccia tenuta stagna, almeno quanto basta, e renda inutile la presenza del piccolo e bastardo o-ring dei sistemi WA.
Parlo in questi termini perche' ho avuto esperienza dei WA e so che casini accadono in quella zona del nozzle, e dai resti dei numerosi nozzle che si son rotti ho desunto che quello che fosse un punto crtitico. E' possibile che questo approccio semplificato crei meno problemi.
Per aprire il nozzle bisogna levare un'altra spina, e ci troviamo cosi':
Come potete notare il sistema a pressione negativa e' molto semplice, c'e' giusto quel che serve.
Idealmente per procedere al depotenziamento, sarebbe necessario inserire uno spessore tra la testa della valvola e la parte posteriore del nozzle, in modo che diminuisca la luce disponibile per l'attraversamento da parte del gas in direzione della canna.
Il tasto dolente e' da ricondursi al fatto che interponendo una rondella o un pezzetto di tubo plastico, si va si' a spostare in avanti la valvola diminuendo la luce in direzione del vivo di volata, ma si occlude parimenti il passaggio al gas verso il calcio, gas che provvede allo scarrellamento. Non ho fatto molte prove, ma ricavando un tubetto di un paio di mm di spessore diventava quasi invisibile il passaggio verso il calcio. Non ho fatto prove dinamiche, ho temuto che si spaccasse qualcosa.
Qua per depotenziare bisognera' pensarci un po' su, oppure ricorrere all'NPAS Ra-Tech, che non ricordo bene come sia fatto, che comunque richiede di limare la parte di nozzle posteriore alla valvola (sull'M14), accorciandola, in pratica, credo per poter di fatto avere piu' luce verso il sedere del nozzle. Devo rifletterci, forse mi faccio troppi scrupoli, anche perche' nel momento in cui la valvola si chiude avanzando, la luce verso il posteriore aumenta, rondella o non rondella.
Ho rimontato quindi tutto com'era, senza troppi problemi, e stranamente il fucile spara ancora.
Per la cronaca, ho misurato il peso dello scatto con un dinamometro, siamo a 2,7 kg-3 kg circa.
In conclusione, il sistema mi pare valido, soprattutto per la semplicita', il doppio fondo corsa del nozzle, il vincolo totale del movimento del carrier.
Mi convince un po' meno il bolt catch, soprattutto il pulsante: ho gia' notato in quest'ultimo, davvero duro da azionare principalmente credo per una leva svantaggiosa, gravi segni di usura. Invece il bolt stop vero e proprio e il punto di contatto del medesimo sul carrier appaiono in perfetto stato.
Altro punto a favore di questo nozzle e' secondo me il fatto che si apra a meta' e lasci fissa la parte posteriore con il sedere antivuoto e l'o-ring.
A proposito, ecco un video che mostra suppergiu' cosa intendevo quando parlavo di mezzo fucile che si muove quando si spara :
http://www.youtube.com/watch?v=H35YTfRIQC4
Prima di chiudere ho spruzzato olio siliconico un po' ovunque, valutero' se e' necessario mettere il grasso al litio, probabile.
Penso che sia un fucile che richiede molta manutenzione, troppe parti in scorrimento una sull'altra per ignorare la corretta lubrificazione, sia con grasso al silicone, che ho messo nella sede di scorrimento del nozzle, sia con altri lubrificanti per il resto della replica.
Temo anche sia piuttosto sensibile alla sporcizia, ma queste sono solo teorie.
Se avete dubbi chiedete!