L'M1 Garand, il cui nome originale in produzione era United States Rifle, Caliber .30, M1, è stato il primo fucile militare semiautomatico a presa di gas (ovvero con i gas di sparo che vengono recuperati per riarmare l'otturatore e ricaricare) ad essere consegnato in servizio per la fanteria nella U.S. Army. Costruito inizialmente dalla Springfield Armory andò a rimpiazzare ufficialmente lo Springfield M1903 come fucile d'ordinanza standard nel 1936, e a sua volta venne sostituito dall'M14 (derivato dall'M1) nel 1957. Il fucile M1 è stato usato massicciamente nella seconda guerra mondiale, nella guerra di Corea e, più limitatamente, nella guerra del Vietnam. Divenuto il fucile d'ordinanza del soldato americano, diede ottima prova in tutti i teatri di guerra e si guadagnò la fama di arma efficiente, robusta e precisa. Non era comunque esente da difetti: il caricatore conteneva solo 8 colpi e il sistema di caricamento dall'alto, tipo Mannlicher, era criticabile e talvolta fonte di inconvenienti.
La gran parte degli M1 prodotti furono consegnati alle truppe americane, sebbene molti siano stati ceduti ad altre nazioni e ricamerati, nel dopoguerra, nel calibro 7,62×51 mm; oggi è utilizzato da diversi drill teams ed è un'arma da fuoco civile molto popolare.
Il termine "Garand" viene pronunciato alternativamente [gûr-ǎnd'] o [gâr'-ənd], tuttavia i discendenti e gli amici stretti di John Garand, il progettista, generalmente si trovano d'accordo sulla seconda versione.
John Garand presenta il suo fucile agli ufficiali dell'esercito.
Scheda tecnica
Nazione Stati Uniti d'America
Tipo fucile semi automatico
Era moderna
Storia della produzione
Data di progettazione 1924
Progettista John Cantius Garand
Aziende produttrici Springfield Armory, Winchester, Harrington & Richardson, International Harvester, Beretta, Breda, Springfield Armory, Inc. (versione civile)
Periodo di produzione 1936 - 1957
Esemplari prodotti approssimativamente 6.000.000
Varianti M1C, M1D
Storia del servizio
Durata in servizio 1936 - Oggigiorno (per parate ed addestramenti dei militari statunitensi)
Utilizzatori Argentina, Brasile, Cambogia, Danimarca, Etiopia, Francia, Germania Ovest, Grecia, Indonesia, Iran, Israele, Italia, Giordania, Giappone, Laos, Norvegia, Pakistan, Paraguay, Filippine, Arabia Saudita, Sud Corea, Vietnam del Sud, Thailandia, Turchia, Stati Uniti, Venezuela
Guerre Seconda guerra mondiale - Guerra di Corea - Guerra Arabo Israeliana - Guerra del Vietnam - altri conflitti in giro per il mondo
Specifiche tecniche
Peso dai 4.31 ai 5.3 kg
Lunghezza 1104.9 mm
Lunghezza canna609.6 mm
Cartuccia 0.30-06 Springfield (7.62x63mm),
7.62x51mm NATO (.308 Winchester) (usata dalla marina degli Stati Uniti e da alcune compagnie produttrici per modernizzare l'M1 ed implementarne le prestazioni
Azionamento a recupero di gas
Rate di fuoco fuoco semi automatico
Velocità alla volata 853 m/s
Tiro utile 402 metri
Sistema di alimentazione caricatore bifilare da 8 colpi
Storia
Con l'adozione del fucile M1 nel lontano 1932, l'Esercito Statunitense fu il primo ad adottare un fucile ad autoricarica. Con l'avvento della guerra ne furono costruiti milioni di esemplari, dando all'esercito e in seguito al corpo dei Marines un terrificante vantaggio sul campo.
L'M1 aveva parecchie curiosità, non tutte caratteristiche interamente benvenute. Per caricarlo, l'otturatore veniva tirato indietro e bloccato. L'arma veniva alimentata da una clip con 8 colpi che veniva spinta all'interno del fucile. L'otturatore veniva rilasciato incamerando il primo colpo. Quando il primo colpo veniva sparato, i gas azionavano il pistone che svuotava e ricaricava la camera come descritto prima. Quando veniva sparato l'ultimo colpo, l'otturatore si bloccava aperto e la clip vuota veniva espulsa. Una nuova clip veniva inserita, l'otturatore veniva rilasciato e l'arma era di nuovo pronta. Quello che causava qualche preoccupazione era che se c'era ancora qualche colpo nel caricatore, l'arma non poteva essere ricaricata; l'arma doveva essere vuota per essere ricaricata. La mancata vista dell'emissione della clip esaurita poteva compromettere tentativi di fuoco.
Ma questi arano problemi minori nella maggior parte delle circostanze. Il volume di fuoco prodotto dal soldato medio era insufficiente. E ironicamente, era forse la debolezza maggiore del Garand. Mentre gli Inglesi e i Tedeschi cercavano nuove armi a ripetizione per le loro squadre di fucilieri, l'America guardava al Garand e pensava di non avere bisogno di tali armi. Era ancora impressionante come gli M1, confrontati con il fuoco di un solo MG 34/42 tedesco, come i GI scoprirono a loro spese come faticarono ad attraversare l'Europa occidentale fino a Berlino.
Come dotazione base, ogni soldato aveva 10 caricatori, inseriti nelle tasche delle giberne al cinturone. Successivamente, vennero istituite bandoliere contenenti 6 caricatori, permettendo in ogni caso al soldato una dotazione da 80 a 128 colpi.
Dettagli
È sottile e ben bilanciato, il calibro è 0.30 pollici (7,62x63 mm), mentre 06 si riferisce all'anno di adozione della munizione in quel calibro (1906) ha una lunghezza di 110,7 cm, pesa 4,3 kg, il caricatore bifilare contiene 8 cartucce, il proiettile ha una velocità iniziale di 855 m/s. Gli accessori principali sono la baionetta e un tromboncino lancia bombe che si innestano sulla canna. Esiste anche un modello speciale, modificato per tiratori scelti, prodotto in piccole quantità in due versioni successive denominate M1C – M1D. Secondo molti fu il fucile che vinse la guerra perché a differenza dei Kar 98k tedeschi, gli M1 americani potevano sparare 8 colpi in modalità semiautomatica (sparavano un colpo alla volta, ma senza bisogno di ricaricare manualmente, quindi si potevano sparare fino a 8 colpi in rapida successione).
Quello che causava qualche preoccupazione era che se c'era ancora qualche colpo nel caricatore, l'arma non poteva essere ricaricata; l'arma doveva essere vuota per essere ricaricata. La mancata vista dell'emissione della clip esaurita poteva compromettere tentativi di fuoco.
Un problema minore derivava dal fatto che, esauriti i colpi, il fucile emetteva un forte rumore metallico, dovuto all'espulsione del clip, lasciando intendere al nemico che il fucile andava ricaricato. Durante la seconda guerra mondiale si diffuse infatti la leggenda che i soldati giapponesi, dopo aver attaccato una pattuglia di americani, si nascondevano nella giungla e aspettavano quel rumore per attaccare di nuovo. (In realtà pare molto difficile che i soldati nemici riuscissero a sentire il rumore dell'espulsione del clip nella confusione di uno scontro a fuoco e questa sembra più che altro una notizia falsa diffusa dai detrattori dell'arma). L'unico problema derivante dall'espulsione del caricatore è che un soldato non molto addestrato può mettere il pollice in una posizione non corretta e ferirselo al momento dell'esaurimento dei colpi.
Differenze tra i vari modelli
L'M1C e l'M1D
La maggior parte delle varianti del Garand, salvo le varianti per sniping, non videro mai visto il servizio attivo. Le versioni da cecchino vennero modificate per montare slitte per ottiche, e furono realizzate due versioni (la M1C, ex M1E7, e la M1D, già denominata M1E8), anche se in quantità non significative, durante la seconda guerra mondiale; l'unica differenza tra le versioni è il sistema di montaggio per il cannocchiale. Nel giugno del 1944, l'M1C è stato adottato come fucile da cecchino standard dall'esercito degli Stati Uniti per affiancare il già famoso M1903A4.
Il fucile semi automatico M1 Garand, calibro 0.30-06, con cinghia in pelle M1917
La variante da cecchino M1C con ottica M84
La successiva versione da sniper denomitanta M1-D, anch'essa montante l'ottica M84 (da notare la differenza con il rail su cui è agganciata). Il flashider era un "optional" su entrambi i modelli.
T26 Tanker
Due interessanti varianti che non videro mai il servizio furono l'M1E5 e il T26 (popolarmente noto come il Garand Tanker). L'M1E5 era dotato di un calcio pieghevole, mentre il T26 utilizzava il solido calciolo standard del Garand, ed una canna più breve, da 18 pollici. Un'altra variante che non ha mai visto il fronte fu il T20E2, un Garand modificato per accettare caricatori della Browning Automatic Rifle (BAR), con la possibilità di selezionare il rateo di fuoco in modalità semi-automatica e full auto.
Il Garand T26 Tanker
Sopra, il Garand T26; sotto la variante M1E5
Il Garand in Italia
Negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale l'Italia adottò il fucile M1 Garand, che ricevette la denominazione di Modello 51 (veniva usato come fucile sia di addestramento che di battaglia dalle truppe regolari dell' Esercito) e che in un primo momento fu fornito dagli USA, ma in seguito venne prodotto in Italia su licenza americana. La costruzione dei Garand fu affidata alla Beretta ed alla Breda Meccanica Bresciana, ma diversi altri subcontraenti fornirono parti di ricambio, onde consentire alle imprese commissionarie di mantenere gli elevati livelli produttivi richiesti dalle forze armate italiane e, in un secondo momento, anche da quelle danesi ed indonesiane, che ritennero vantaggioso, sia sul piano economico sia su quello qualitativo, approvvigionarsi in Italia piuttosto che negli Stati Uniti. Il Garand rimase in servizio presso l'Esercito italiano fino agli anni novanta del secolo scorso.
Il Garand giapponese
Nel corso della seconda guerra mondiale le truppe nipponiche richiesero con insistenza un fucile semiautomatico col quale contrastare l'M1 Garand dei soldati americani; nel 1945 la Marina imperiale fece realizzare alcune copie leggermente modificate del Garand camerate per la cartuccia da 7,7 mm. Quest'arma, chiamata Tipo 5, usava un caricatore da 10 colpi che si riempiva con due lastrine da 5 al posto del pacchetto bifilare da 8 colpi dell'M1 originale; la messa a punto di questo fucile trovò un ostacolo pressoché insormontabile nella qualità scadente dei materiali disponibili e nelle difficoltà causate dal disastroso evolversi del conflitto, alla fine del quale non ne erano stati realizzati più di una ventina di esemplari.
Il giapponese Tipo 5
![]()


Portale
Lo staff










