Evvai! Grigio's back!
Evvai! Grigio's back!
Bentornato tra noi Grigio!!!!Visto che novità?Spero ti piacciano..Buon decorso e buon ritorno in Italy..
GRandissimooo!!!!!!
Bentornato tra noi paolone!!!!!
Bentornato tra noi! E goditi un bel piatto di pasta ripieno di schifezze varie al ritorno in Italia, che credo ti manchino un pò ora.
Ancora un grosso abbraccio da tutta la nostra ASD.
dajeee grigiooooo!!!
Grande Paolo!! ci sentiamo e ci vediamo presto! dai che la TFB senza di te è orfana...!
Vi racconto com'è andata (a pensare che sono qui dal 29 ottobre non mi sembra possibile):
la valvola aorta è stata sostituita con una artificiale (quella biologica impiantata 12 anni fa' era ormai usurata), mentre a valvola mitrale e tricuspide è stata fatta una plastica per rinforzarle (è come fossero state rifatte le mostre a delle porte che non chiudevano bene)
Mai stata così dura, già dal suo inizio, 10 giorni di agonia respiratoria in ospedale a Parigi preceduti da almeno altri 20 a Roma.
Poi, ok ... operazione fissata per martedì 9.
Domenica 7 pomeriggio esco alla chetichella dalla stanza, giusto per farmi un giro nella grande hall dell'ospedale.
Infermiera: "Allora monsieur Arcà, domani si opera!"
Io "No guardi, è per martedì 9".
"Programma Jean Noel Fabiani (chirurgo) , cambiato ... più tardi vengono a preparala!"
Rientro precipitosamente in stanza ...
Beh, non è facile, soprattutto se non hai ancora salutato tutti, tua madre prenderà il volo di lunedì mattina per raggiungerti e non hai praticamente avuto tempo di fare quel minimo di preparazione mentale.
Certo, talvolta è anche meglio "saltare" senza indugiare e guardar sotto ... ma qui m'hanno praticamente dato una spinta!
E domenica notte, dopo esser stato completamente rasato e lavato ... crampo clamoroso, mi alzo velocemente per stirare la gamba, e forse indebolito da una pasticca per dormire ... finisco rapidamente per terra a faccia in giù, non prima di aver colpito con la fronte uno sgabello.
Sangue dappertutto, per il botto arrivano tutti ... un rianimatore non si scompone, ago e filo, 7 punti in fronte al volo, l'operazione non corre rischi di rinvio!
La mattina di lunedì mi caricano sulla barella: "solita" fila di corridoi, luci al soffitto, porta elettronica, ampio locale, grande lampada orientabile, tizi in camice verde e mascherina indaffarati, trasbordo su tavolo operatorio.
L'ultimo ricordo è il fissaggio dei supporti per tenermi le braccia ... bonne nuit a tut le monde!
Ho coscienza di esistere nuovamente nel pomeriggio di martedì (in rianimazione perderò completamente la nozione del tempo e mi capiterà di chiedere continuamente giorno ed ora): all'inizio, il tubo per la respirazione artificiale che entra direttamente in gola rappresenterà l'angoscia primaria ma, altrettanto tremendo sarà sentirselo sfilare.
I polmoni, che durante l'operazione si riducono ad un pugnetto, devono cominciare a farcela da soli ... non facile con questo sterno ricucito a fili metallici, punti e, scoprirò, colle speciali!
Di fatto, in rianimazione cercherò di vivere sospeso nel dolore e scandito da medicazioni, lavaggi, i primi pasti (velocità bradipo incidentato) e, addirittura una rasatura della barba a cura degli infermieri.
Il tempo passerà senza ch'io lo percepisca: sono inebedito dal dolore, dagli antidolorifici e dalla morfina (c'era un infermiere-spacciatore che ogni tanto ... pikkete, nel tricipite!).
Tremendo il distacco di altri drenaggi/cannule/sonde: 4 tubi drenanti in corrugato della sezione di un dito che mi escono da sopra l'ombelico vengono sfilati uno ad uno. Ogni volta sento il vuoto improvviso dentro e un'infermiera strozza l'uscita con i fili già predisposti ...
Poi tocca qualcosa all'inguine: pensavo fosse una cannula ed è invece un lungo taglio da cui sono entrati nella femorale per praticarmi la circolazione extra-corporea (dal petto, utilizzato tutte le altre volte, è diventato rischioso).
Poi una in gola, quelle nelle braccia ... dulcis in fundo i 4 fili elettrici che escono da sopra l'ombelico, le estremità ad ago. Alla fine dell'operazione servono per imprimere la scossa elettrica che rimetterà in moto il muscolo cardiaco e vengono lasciati inseriti con un capo all'interno per interventi di rianimazione in emergenza. Provate a immaginare l'infermiera che ne prende il capo esterno e tira sfilandoli piano piano: una goccia di ghiaccio che passa all'interno del petto, strisciando nel rovescio della pelle fino a ... blip! vedere la luce del mondo esterno!
Però tolta tutta 'sta roba si erano fatte le 17,00 di venerdì 12: era ora di abbandonare la rianimazione e tornare in reparto.
... to be continued!
Ultima modifica di Grigio; 22/11/2010 a 21:59
Wow Grigio,mi hai fatto sudare freddo col tuo racconto...E meno male che martedì mi sono operato anch'io..
Ancora un'imbocca al lupo per il tuo decorso,prenditela comoda ma torna il Grigio di sempre!Ti siamo tutti vicini!
Sti cazzi uomo!!! Sei un grande