Originariamente inviata da
Jarhead667
Premessa: il sottoscritto che ha preso parte al suddetto evento era alla prima esperienza di 24h/MilSim; non ho quindi termini di paragone con altri eventi, esprimo solo un parere su quello che ho visto alla luce di quello che mi è capitato. E mi scuso se le cose che scrivo appariranno poco chiare, ma le regole dell’ evento erano davvero molto complesse.
La preparazione all’ evento è stata complessa, pagine e pagine di tabelle con descrizione di procedure standard, regolamenti, book cartografico da 25 pagine, tabelle per regolare le turnazioni dei team e coordinare le varie fasi ecc.
Già prima di partire l’ Op. Embassy si presentava come lunga e complessa e l’ organizzazione, per un evento che contava 800 iscritti, con una struttura di comando rigida e ben definita, era chiaro che dovesse essere perfetta.
Le cose però cominciano a sembrare fuori posto non appena arriviamo all’ ingresso del camping sede dell’ evento: prima di entrare facciamo mezz’ ora di coda per cronografare le ASG; Avevano predisposto solo 2 linee di tiro, se non sbaglio raddoppiate solo in serata.
Fatta la registrazione alla reception siamo noi che dobbiamo chiedere dove consegnare i pallini (che secondo l’organizzazione dovevano essere in misura di 2 kg a operatore da mettere tutti insieme per essere ridistribuiti poi) senza che nessuno ci domandi nulla. Già in quell’ occasione gli addetti sembrano confusi sul da farsi, e addirittura poco dopo quando gli domando info sul “cellulare di squadra” mi guarda come se gli avessi detto che ET è tornato per rinnovare il contratto TIM.
La sera del Venerdì trascorre montando il nostro campo base e mangiando un panino ad un stand dell’ organizzazione, verso le 0200 ci dirigiamo al briefing degli squad leader dove constatiamo che ci sono già dei problemi, la nostra fazione (RED) ha un’ intero plotone (27 operatori) non pervenuto e un altro con solo una squadra (9 op.). Ci vengono ricordati gli ordini di plotone e le procedure per i colpiti, per chiedere il Medevac, per chiedere il rifornimento di munizioni (avevamo circa 800 colpi a operatore), e ci viene detto da subito che le tabelle che indicavano di mezz’ ora in mezz’ ora i compiti di ciascuna squadra erano sospese fino a nuovo ordine. Per gli ordini bisognava rivolgersi al proprio Platoon leader, una figura che operava in veste di arbitro e coordinatore dei singoli plotoni dettando le linee guida e che ci accompagnerà durante le fasi di gioco.
Il nostro plotone riceve l’ ordine di imbarco (ci trasportavano in barca verso l’ area operativa) alle 0445, passiamo prima al munizionamento dove ci viene data una busta contenente la nostra razione di pallini presa dal contenitore in cui erano stati versati tutti quelli portati dai singoli partecipanti (!), e aspettiamo il nostro gommone.
L’ organizzazione aveva scritto a chiare lettere che prima di salire si dovevano rimuovere gli zaini e i tattici e indossare il salvagente, e solo una volta sbarcati ci si poteva risistemare. La nostra barca non aveva manco un salvagente e siamo arrivato all’ area di sbarco (peraltro diversa da quella indicata nel briefing) navigando con le sole torce dei fucili. Il barcaiolo “non trovava il pulsante dei fari”.
Sbarchiamo su una spiaggia a circa 500 metri dalla zona prestabilita e con qualche problema arriviamo nell’ area assegnataci dal Warning order. Li iniziano le voci di interi platoon che vanno fuori rotta e ingaggiano la fazione BLU senza che i PL (platoon leader) ci capiscano qualcosa.
Aspettiamo due ore buone in attesa che un elicottero sbarchi il VIP e che quest’ ultimo salga sul convoglio che dovremo intercettare; nel frattempo giungono via radio voci di ingaggi tra noi RED e i contractor di scorta al convoglio (cosa da evitare visto che dovevamo mantenere il fattore sorpresa).
L’ elicottero arriva ma non sbarca nessun VIP, intanto il nostro PL ci fa spostare e ripiegare due volte in cerca di un punto per l’ imboscata, cosa che alla fine ci fa mancare il convoglio portandoci in bocca a orde di contractors. Comincia il caos.
Secondo le Standard operating procedures chi veniva colpito la prima volta doveva farsi curare dal medico di squadra, mentre alla seconda volta doveva essere portato in barella presso l’ area medevac, per poi essere curato all’ HQ.
Ciò praticamente non è mai successo; l’ HQ non rispondeva via radio, il nostro PL ha passato ore alla radio nella speranza di sentire qualcuno all’ HQ e di riportare in posizione dei PL che non sapevano manco chi fossero (emblematico il caso di un PL che alla domanda “sei il PL del 6°?” ha candidamente risposto “non me lo ricordo”) e che si muovevano a casaccio in cerca dello scontro.
Sul discorso Highlander, problema verificatosi in tutte le fazioni, riporto solo un episodio: un colpito in attesa del medico, vedendo un giocatore della sua fazione continuare a sparare malgrado i pallini che gli rimbalzavano in faccia, dopo poco è sbottato urlando: “MA CRISTO DICHIARATI!”. Quello tranquillo ho girato i tacchi e si è allontanato verso altri obiettivi. La cosa a detta di molti era purtroppo reciproca.
In questo clima da “Quake 3 arena” noi siamo costretti a lasciare indietro due dei nostri che colpiti per la seconda volta sono fatti prigionieri dai BLU. Le altre due squadre del nostro plotone le abbiamo perse nella confusione.
Ci allontaniamo in cerca del Medevac e di qualche squadra per organizzare un recupero ostaggi, così scopriamo che il nostro HQ è sotto attacco e successivamente perso; lasciamo liberi i prigionieri che abbiamo raccolto per strada e ci ricongiungiamo con i nostri che nel frattempo erano riusciti a scappare; riformiamo l’ HQ nei pressi di alcuni bagni del campeggio. Qui magicamente troviamo anche uno scatolone di pallini (non doveva centellinarli l’ organizzazione?) e sparacchiamo ormai senza uno scopo preciso contro qualche BLU che si vede in lontananza. Io e un altro giocatore cerchiamo di contattare il comando, ma nulla. Il mio PL è sparito. Via radio ci giungono prima voci di interi Platoon che si ritirano e poi un ordine di sospendere le operazioni. Non si capisce chi l’ abbia dato. Ma ormai di fronte a schiere miste di Contractor/RED/BLU che se ne tornano indietro armi in spalla e in mancanza del minimo cenno di vita da parte del comando decidiamo che è il caso di fermarci. Delusi e amareggiati ci dirigiamo alle tende e lasciamo il camping facendo ritorno verso casa.
Fermo restando che gli episodi di Highlanderismo avrebbero seriamente compromesso la MilSim in ogni caso, c è da rimarcare che in tutti i momenti in cui chiedevamo info o permessi a procedere sia al PL sia all’ HQ abbiamo sempre ricevuto risposte vaghe e/o contraddittorie o il silenzio assoluto. Avevano stabilito una catena di comando molto rigida che non ha funzionato fin da subito, tutte le azioni prestabilite erano state sospese e in assenza di nuove direttive molta gente non ha fatto altro che andare a cercare le scontro. Di gente che non aveva letto il Book/non capiva una mazza di MilSim (e softair in generale) ne ho vista tanta, ma per quanto mi riguarda un evento simile avrebbe comunque potuto durare se chi ha organizzato avesse speso più tempo a gestire il gioco piuttosto che buttarsi in improbabili ricognizioni con velivoli UAV o live streaming dell’ evento.
Ripeto, non ho certo titoli o esperienza per dire come si fa una MilSim, ma la mia impressione è che questi signori abbiamo fatto il passo nettamente più lungo della gamba.
Jarhead, Team leader A
7° plotone, squadra Charlie
Fazione RED
@ Ironhide: mi dispiace tantissimo per quello che ti è successo; queste sono cose da criminali, non gente che si trova per giocare a softair.