Privacy e comunicazione ad altre Associazioni affiliate ad organi riconosciuti CONI
Nei nostri moduli di iscrizione inseriamo la dicitura 196/2003 per la non divulgazione dei dati personali a terzi, questi dati possono essere divulgati per fini istituzionali o legali qual'ora vi sia un illecito. Ma noi associazioni possiamo divulgare i dati di un socio ad altre associazioni, segnalandolo e quindi non reintegrarlo nell'attività del softair? Non devo cacciare nessuno, ma sempre meglio restare informati. A presto.
Cioè segnalare un socio alle altre associazioni vicine per segnalarne una supposta inaffidabilità al fine di non farlo iscrivere nemmeno da loro?Originariamente inviata da Blu-Vector
Temo che in una situazione del genere la 196/03 potrebbe essere l'ultimo dei problemi.
Non si parla prettamente di soci ma soprattutto di persone in prova, ( dato che se uno è socio si presume che sia approvata l'iscrizione e il periodo di prova. )Cioè segnalare un socio alle altre associazioni vicine per segnalarne una supposta inaffidabilità al fine di non farlo iscrivere nemmeno da loro?
Il problema nasce poichè ci siamo trovati davanti ad una situazione che pareva essere un furto di attrezzatura appartenente al club da parte di persone in prova che guarda caso non avevano compilato il modulo di esonero. Non segnalarlo alle altre associazioni vicine mi è sembrato davvero da pazzi, ma non l'ho fatto per il dubbio che ho esternato poco sopra. Fortunatamente dopo 2 giorni di ricerca si è scoperto che il fucile ( rotto ) era stato riportato nel cartone ma poi "era stato dimenticato in macchina di un ospite" ( teletrasporto ) .
Dire quale sia l'ultimo dei problemi senza esplicare il primo mi sembra alquanto inutile....Temo che in una situazione del genere la 196/03 potrebbe essere l'ultimo dei problemi.
Pare che te ed io proprio non riusciamo a capirci.
Il problema nell'esplicare il primo è che non è possibile fare delle consulenze legali su un forum. Col rischio per di più che il primo che passa e legge salti poi fuori con l'idea che le cose sono così perché lo ha letto qua.
Mettiamola in questi termini perché sia più esplicita: diffondere informazioni e giudizi su uno specifico soggetto, frutto di opinioni e valutazioni personali, difficilmente comprovabili in modo oggettivo può esporre ad azioni legali di vario tipo (specialmente in una società nella quale ci si sta abituando ad intentare cause perché il vicino di casa tira l'acqua troppe volte).
Eccesso di cautela? può essere.
Chiedi se una associazione possa farlo... per me è meglio evitare e tutelarsi: se il soggetto va da un'altra associazione, l'altra associazione farà autonomamente le sue valutazioni.
Se, invece credi di essere responsabile per il comportamento del soggetto presso altre associazioni, fai le tue scelte.
Il fatto di tutelarci se possibile sicuramente, ma quanto accaduto mi ha fatto "pensare"!
Se non si può segnalare nemmeno per eventi cosi gravi, si rischia di far scorazzare imbecilli nel nostro territorio, rovinando qui e li giornate a tante altre persone.
Certo noi come ASD, non abbiamo la responsabilità dei singoli individui, ma una persona che firma un modulo in cui legge che in caso di comportamenti gravi non potrà praticare softair altrove, ci pensa sicuramente due volte prima di intraprendere azioni sconsiderate e lesive per l'immagine dell'associazione e del softair stesso.
La mia domanda comunque, era inerente alla comunicazione ad associazioni affiliate a medesimi organi di promozione sportiva. Mi chiedevo se come per l'attività commerciale ( che non sussiste se praticata verso soci di altre associazioni riconosciute dal CONI ) anche la comunicazione di dati può essere considerata "interna" se effettuara ad altre associazioni affiliate al medesimo organo di promozione sportiva.
Intesa in questo modo occorre capire chi sia a fare l'informativa, chi sia il titolare del trattamento e chi sia il responsabile del trattamento; identificati questi soggetti non è possibile estendere in automatico per affiliazione.
In generale, comunque, l'informativa e l'autorizzazione possono avere forme differenti ed autorizzare titolare e responsabile a diverse forme di trattamento.
Se ci fai caso quando sottoscrivi un contratto e firmi l'autorizzazione al trattamento, nel più dei casi fai più firme.
Una per il trattamento "proprio" per il quale viene richiesta l'autorizzazione (e in assenza della quale il servizio non può essere fornito), poi eventuali altre per la diffusione dei dati a soggetti terzi. Se per attività pubblicitarie e commerciali con un ulteriore firma distinta.
Questo non risolve comunque il problema che ti evidenziavo io.
Perché la legge sulla privacy copre i dati e quindi norma le modalità di acquisizione, elaborazione, conservazione e trasmissione degli stessi.
Ma un giudizio non è un dato.
E nemmeno la cronistoria di un evento accaduto è un dato.
Quindi anche qualora il soggetto avesse firmato un'autorizzazione alla trasmissione dei dati a terzi, non ha autorizzato ad essere giudicato ne a trasmettere il giudizio ad altri.
Nel merito potrei anche essere d'accordo con te, ma prova a pensare:
se io ti giudicassi un pirla ed andassi in giro a dire alle altre associazioni che lo sei... forse non la prenderesti proprio bene (e ne avresti tutti i diritti).
Ultima modifica di Ghigno; 18/09/2010 a 16:18
Più che giudizi infatti ero più interessato ai dati di fatto, ( un eventuale furto lo è ad esempio ) grazie delle delucidazioni comunque.
Valuta anche che nemmeno un eventuale furto è un dato di fatto, nemmeno un dato (nel senso inteso dalla 196/03).
Un eventuale furto diventa un dato, nella fattispecie solo un dato giudiziario (come definito dalla stessa norma), una volta che il fatto sia passato in giudicato.
... e anche qualora diventasse un dato giudiziario la 196 pone infiniti limiti sul trattamento di questi dati, come per i dati sensibili e sanitari.
Per non sobbarcarsi di doveri interminabili è possibile ottenere l'autorizzazione al trattamento per i soli dati personali (identificativi).
Ottenere il permesso al trattamento di dati sensibili, medici o giudiziari pone realtà come le nostre di fronte a doveri ben difficili da adempiere.
Visto che di legge 196/03 stiamo parlando, occhio che si tratta di una legge molto articolata e complessa, molti si accontentano di far firmare quattro righe senza sapere cosa ci sta dietro e, soprattutto, cosa si stanno "tirando addosso".
Ultima modifica di Ghigno; 19/09/2010 a 15:21
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