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Atomic
In Italia, pur non essendovi norme che lo vietino esplicitamente, il paintball è impraticabile a causa di un quadro normativo piuttosto complesso. Per i marcatori da paintball con energia alla volata superiore a 7,5 J si rientra nel contesto delle armi da sparo. Per quanto riguarda i marcatori da paintball con energia alla volata inferiore a 7,5 J, essi sarebbero da considerare armi liberalizzate in base alla legge n. 526 del 21 dicembre 1999, tuttavia il regolamento ministeriale adottato dal Ministero dell'Interno con il decreto n. 362 del 2001 specifica che le armi liberalizzate «sono destinate al lancio di pallini inerti non idonei a contenere o trasportare altre sostanze o materiali» e quindi esclude i marcatori da paintball. Questo conferisce a tali marcatori uno status giuridico ambiguo.
Altra sostanziale limitazione all'uso dei marcatori da paintball è la non registrazione del marcatore presso il Banco nazionale di prova di Gardone val Trompia (BS) con l'apposizione della marcatura per la certificazione della potenza dell'arma (<7,5J). Inoltre un marcatore, per avere una potenza inferiore a 7,5J e non diventare un'arma, può lanciare una palla del peso di 3 grammi ad una velocità massima di 70 m/s. Alla velocità di 100 m/s la potenza alla bocca è di 15J.
Il marcatore da Paintball non dovrebbe però essere definito un'arma, bensì un attrezzo sportivo all'uso unico ed esclusivo dell'attività del Paintball. Tale strumento lancia capsule marcanti (non pallottole) di gelatina completamente biodegradabili al fine di marcare il giocatore che deve essere temporaneamente eliminato dal gioco. In Italia esistono delle sparachiodi ad aria compressa di libera vendita, che possiedono una potenza di ben 98 J alla volata del chiodo (che in fisica si può definire proiettile)
hanno armi 7 volte più potenti di noi e proiettili di 3 grammi, 15 volte più di noi