III° livello
ZAINO
Molti sono i modelli di zaino disponibili, grandi, piccoli, modulari, componibili con doppio accesso, vediamo quali sono ideali per la stagione primavera/estate e Autunno/Inverno.
La stagione più calda non richiede il trasporto di pesanti sacchi a pelo e materiale termico quindi uno zaino compatto, diciamo intorno ai 30 litri di capienza, sarà più che sufficiente per trasportare il necessario.
Gli zaini medi di ultima generazione, come l’Eagle R.A.I.D. Lightfighter o il Kifaru Marauder, si aprono a conchiglia permettendo un facile accesso al contenuto, hanno tasche interne chiuse da zips che possono ospitare materiale piccolo e più facilmente accessibile, hanno l’esterno ricoperto da fettuccia PALS che permette di attaccare tasche aggiuntive, radio, machete, etc.etc.
La stagione più fredda richiederà il trasporto di materiale più ingombrante e pesante e si avrà bisogno di uno zaino più capiente.
Generalmente ciascuno di noi sarà portato a riempire lo zaino che ha a disposizione, anche e soprattutto con materiale inutile, limitarsi quindi a 70-80 litri di capienza quando si compera uno zaino, aiuta a autolimitarsi.
Gli zaini militari a grande capienza attuali si basano come forma su quelli da alpinismo, hanno il doppio accesso, dal basso per accedere al sacco a pelo e dall’alto per accedere all’altro contenuto.
Hanno tasche laterali che si staccano e che formano a loro volta piccoli zainetti tattici, a mo’ di butt-pack, hanno tasche interne chiuse da zips ed il bastino interno regolabile, sagomato e adattabile alla nostra schiena .
Il top della categoria è il Berghaus Vulcan, in dotazione al COM.SUB.IN., al SAS, ai Parà raiders belgi etc.etc., ma ce ne sono anche altri, come i PLCE, i Kifaru o gli ultimi Ferrino, molto buoni.
COPRIZAINO
Non c’è zaino al mondo, ad eccezione di quelli stagni sommergibili, che sia totalmente impermeabile, non c’è.
Quindi coprire il nostro zaino con un coprizaino mimetico idrorepellente aiuterà, insieme ad un sacco stagno interno, a mantenere il contenuto asciutto.
SACCO STAGNO
Il sacco stagno, insieme al coprizaino, serve a mantenere il contenuto asciutto.
È un sacco in tessuto sintetico con cuciture termosaldate dove riporre le cose che non vogliamo siano bagnate.
Un altro eventuale uso è quello di servirsene come pallone per fare i guadi.
Riempiendolo d’aria e chiudendolo bene servirà alla scopo.
SACCO A PELO
Anche qui ci sono migliaia di modelli disponibili, averne uno compatto e super-termico è impossibile, bisogna trovare un buon compromesso.
Lo Snugpak Harrier inglese è un buonissimo sacco in tessuto sintetico a nido d’ape, compatto e leggero, adatto per 3 delle nostre 4 stagioni .
Il Wiggy’s americano è, senza dubbio, il migliore sacco al mondo, è supertermico, confortevole, ma è ingombrante e pesante, adatto quindi solo a temperature veramente basse, richiede uno zaino ben capiente per il suo trasporto.
Ricordatevi quando comperate un sacco a pelo che ciò che è dichiarato dal costruttore non è la soglia di confort reale, questa sarà ben più alta.
Un sacco “ meno 20°”, avrà generalmente usa soglia di confort di “meno 5°” circa.
A rendere più confortevole la nostra permanenza in un sacco a pelo potrà concorrere il bivy bag, indossare un cappellino di lana, o “watch cap”, dormire vestiti con più o meno strati di abbigliamento asciutto.
MATERASSINO
I materassini da prendere in considerazione sono fondamentalmente due.
Il tipo in dotazione alla N.A.T.O., in espanso, è leggero, si arrotola ma è comunque ingombrante.
Il tipo che si autogonfia a depressione, il Therm-a-rest, è più costoso ma più piccolo, più compatto, sempre leggero e isola meglio dal terreno grazie all’intercapedine d’aria interna.
Basta srotolarlo, aprire la valvola, l’aria entra e il materassino si gonfia da solo, si chiude la valvola quando è raggiunto lo spessore desiderato.
Per sgonfiarlo basta riaprire la valvola e riarrotolarlo.
PONCHO LINER
Nella stagione temperata invece di avere un sacco a pelo si può dormire avvolti nel poncho foderato con il suo poncho-liner.
Il poncho-liner altro non è che una fodera in tessuto sintetico trapuntato mimetico da applicare al poncho stesso .
Se ne trovano anche con una zip che corre lungo tutto il suo perimetro sì da poterlo chiudere a mo’ di sacco a pelo vero e proprio.
È leggero, poco ingombrante e molte volte più che sufficiente per le nostre stagioni quasi mai troppo fredde.
BIVY BAG
Il bivy bag è un sacco impermeabile traspirante atto a contenere il sacco a pelo sostituendo la tenda.
Di bivy ce ne sono di due tipi, uno fatto a mummia con zip dritta o diagonale, chiamato anche “cobra”, ed uno con due archetti da montare in cima ed in fondo tipo tendina individuale.
Il “cobra” è più pratico ma meno comodo, l’altro è più comodo ma richiede il montaggio degli archetti componibili prima di poter essere usato.
Sono realizzati in molti materiali ma quello che da più garanzie è il Goretex, deve avere le cuciture termosaldate e le zips anti-acqua, è molto leggero, molto compatto .
Il modo più veloce per usarlo è di inserire dentro il sacco a pelo o il poncho-liner prima di inserire il tutto dentro allo zaino.
Al momento del bivacco basta estrarlo dallo zaino, srotolarlo, ed infilarcisi dentro.
Il ricondizionamento è altrettanto veloce, basta uscire chiudere le zips del sacco a pelo, chiudere le zip del bivy e rimettere il tutto dentro allo zaino.
Ottime marche sono la Mountain Range o la Arktis inglese.
Prima di riporlo, a casa, farlo sempre asciugare bene.
Cosa importante, gli scarponi teneteli sul fondo del bivy, mai fuori .
Se fuori è freddo la mattina potreste ritrovarli congelati, se fuori piove li ritroverete inzuppati, se fuori ci sono animaletti potreste ritrovarli al loro interno attirati dal calore residuo, quindi sempre meglio dentro al bivy o alla tenda.
TENDA
La tenda è più pesante e più ingombrante del bivy ma è anche, chiaramente, più comoda e confortevole.
Qui la scelta sta all’utilizzatore, meglio un bivy o una tenda?
Dipende dal peso e dall’ingombro che siamo disposti a portare con noi.
Dovendo parlare di tende, anche qui abbiamo migliaia di marche e modelli, se si vuole il top prendere il tipo individuale “a igloo” in Goretex mimetico con cuciture termosaldate, traspirante leggera e accogliente, un’ottima marca professionale è l’Integral Design Canadese.
Ricordarsi sempre, una volta a casa, di srotolarla, rimontarla e farla asciugare bene prima di pulirla e riporla.
BASHA
Questa è una soluzione pratica per dormire o riposare stando sollevati da terra, asciutti, riparati dalle intemperie, ma ha bisogno di due robusti alberi, tanto più robusti quanto siete robusti voi, nel mio caso devono essere due begli alberoni.
Serve un’amaca, un telo tenda o un poncho, un’ po’ di paracord 550 e 4 “ragni” o elastici con 4 picchetti.
Si tende l’amaca fra due alberi ad un’altezza da terra adatta allo scopo, si tende a circa 50cm. sopra all’amaca la paracord 550, sopra la paracord si posiziona il poncho i cui 4 angoli si picchettano in terra aiutati dai 4 “ragni”, si stende il sacco a pelo sull’amaca e voilà il riparo è fatto.
Ho avuto modo di usare questo tipo di soluzione più volte in montagna sotto alcuni dei temporali più spettacolari che abbia mai visto e……funziona.
Il tutto è molto leggero, poco ingombrante e facile e veloce da montare .
CAMBIO ASCIUTTO
Serve prevalentemente per dormire.
Basta un paio di calzettoni, una BDU ( giacca e pantaloni ), una t-shirt, una camicia norvegese.
Al bivacco l’abbigliamento bagnato si toglie e si mette quello asciutto per dormire.
Se la missione prevede operazioni su più giorni, la mattina si ripone l’asciutto e si indossa il bagnato del giorno prima, pochi minuti di attività fisica e la sensazione spiacevole dell’abbigliamento bagnato non si sentirà più mentre l’asciutto ci servirà per riposare bene la notte seguente.
Durante la notte l’abbigliamento bagnato si può riporre dentro al bivy o alla tenda, con il calore corporeo la mattina sarà certo meno bagnato.
GIACCA & PANTALONI TERMICI
Nelle stagioni meno temperate portarsi dietro una giacca termica e un paio di soprapantaloni termici sarà indispensabile.
Dopo una marcia ci si ferma per un’ po’ di tempo?
Si indossa la termica per non gelare e si ripone alla partenza.
Durante la notte si ha freddo?
Si indossa la termica.
Non si vuole usare un sacco a pelo?
Si indossa la termica sopra al cambio asciutto e ci si infila nel bivy.
Avere anche solo una giacca termica pronta all’uso in cima allo zaino o nel butt pack è molto utile e molte volte si rimpiange il non averla portata.
Le giacche e soprapantaloni termici sono molto compatti nei loro compression stuff sacks, sono completi leggeri e di pronto uso, i migliori termici da campo sono della Snugpak inglese in tessuto imbottito a nido d’ape verde militare.
FORNELLETTO & GAVETTINO
Raramente mi e’ capitato di cucinarmi qualcosa durante le H24, ma i fornelli da campo sono comunque indispensabili per farsi un gavettino i caffé o di cioccolata .
Bere, o mangiare, qualcosa di caldo, quando siamo stanchi, infreddoliti, bagnati, rimette in pista alla grande!
I fornelletti a pastiglie Meta sono i meno ingombranti, più leggeri e di facile uso, basta accenderci dentro una pastiglia e mettere sopra il gavettino, soluzione perfetta per missioni veloci, touch-and-go!
Fornelli già più da bivacco sono quelli, come il Colemann, alimentati da serbatoi a gas, sono più ingombranti, più grossi e pesanti, ma più veloci a portare l’acqua all’ebollizione e con il fuoco più persistente.
Altra soluzione, più tecnica ed estrema, sono i fornelli, come il MSR, alimentati a multicarburante a pressione.
La fiamma e’ alimentata da un getto a pressione di benzina/gasolio/cherosene/cognac/whisky o cos’altro volete voi basta che bruci, non si spegne mai, neanche con un vento a più e più Kmh, adatti per l’alta montagna e per situazioni di “nicchia”.
Altra soluzione sono i modelli “Trangia” svedesi.
Fondamentalmente si tratta di una pentola contenente un pentolino, una padella, una presa, un fornelletto alimentato a spirito, assemblato correttamente si trasforma in una piccola cucina, veramente funzionale ed ingegnoso.
ACQUA
Ne serve tanta.
Ne serve per bere, per cucinare, per lavarsi.
Per una H24 minimo ne servono 4 litri, se in una stagione molto calda anche molta di più.
Rimanere senza cibo è poco male, ma rimanere senz’acqua vuol dire essere fuori combattimento.
L’acqua dentro allo zaino deve essere trasportata in contenitori che, una volta svuotati del contenuto, non prendano posto e non pesino niente, cioè contenitori arrotolabili come le vesciche.
L’esercito USA ne ha un modello verde militare della capienza di litri 3-3/4, la Ortlieb tedesca ne produce di vari modelli, capacità ,colori e forme.
CIBO
Non ne serve molto, generalmente basta avere poche barrette energetiche &/o di Mars per portare a termine missioni di 24 ore.
Nel caso in cui si voglia qualcosa di più consistente è bene trasportarlo dentro a contenitori indeformabili, come quelli che usa la mamma o la moglie per tenere i cibi in frigo, ce ne sono di più forme e dimensioni.
Un consiglio, non portatevi dietro cibo salato o che stimoli la sete, porterebbe ad un consumo di acqua ancora più elevato prosciugando ulteriormente le nostre riserve.
Non va bene doversi affidare alle riserve altrui, non va bene doverne cedere ad altri per errori tanto banali, la cosa mette a rischio tutti quanti.
SACCHI NERI
Per l’immondizia.
L’ambiente deve essere lasciato così come viene trovato.
Non solo, innanzi tutto, per una questione di rispetto per quello che ci circonda ma anche per non lasciare segni della propria presenza alle forze avversarie.
Ovviamente può essere utilizzata da chiunque riconoscendo i giusti crediti. By Liut e SATergeste