DEBRIEFING SILENT RUNNING VIII – 29/30 Maggio 2010
Prima esperienza per la COVERT UNIT ad una Silent Running, seppure quasi tutti noi abbiamo partecipato alle scorse edizioni con altri club (io addirittura se non ricordo male alla prima edizione). Quest’anno siamo stati inquadrati sotto la fazione NERO, in compagnia di 22° SAT e RAIDERS, con lo scopo di compiere RECON/DA in zone ritenute ostili per la presenza di ribelli. NERO non aveva un vero e proprio intento, se non quello di colpire in profondità obiettivi che ricadessero negli interessi dell’ONU, con il quale Comandante avevamo concordato un filo diretto.
Nelle settimane precedenti erano state preparate carte codificate, concordate le zone di competenza dei tre team, stabilite le modalità di comunicazione, ecc. ed infine stabiliti i callsign per ogni pattuglia: ASSASSIN (Raiders), HITMAN (22° SAT) e SCARFACE (Covert Unit).
29 Maggio 12:00-14:00
Confermate con il resto di NERO le rispettive zone di competenza, ci dirigiamo verso Marrone2, per controllare la possibile presenza di ribelli fuori dall’area di pace e per individuare possibilmente la dislocazione dei campi dei ribelli. Ci infiltramo ad E-NE di Marrone2
Già durante le primissime fasi scorgiamo una coppia di operatori che – alla nostra vista – si dileguano. Dopo non molto riusciamo a ripescarli e notiamo che si tratta di due sniper. Segue lo scontro ma sfuggono lo stesso. Più tardi entreremo in possesso di una carta della fazione Marrone dove sul punto in cui ci troviamo è indicato un POA.
Continuiamo la recon, ma ci rendiamo conto che non è semplice muoversi in occultamento di giorno ed in un territorio abbastanza scoperto come quello in cui ci troviamo. Decidiamo perciò di cambiare zona e di reinfiltrarci a S-SE di Marrone2 quando improvvisamente ci troviamo di fronte una pattuglia Marrone. Inevitabile l’ingaggio, che va per le lunghe. Alla fine lo perdiamo e veniamo fatti prigionieri in due. Informiamo l’ONU dell’accaduto.
29 Maggio 14:00-16:00
Mentre Vx ed Agaricus vengono scortati più in profondità in territorio ostile, il resto della pattuglia si riorganizza per un possibile intervento. Durante il tragitto vengo informato che farò la conoscenza di Asso di Cuori. A questo punto decido di nascondere meglio sia la cartina referenziata che le due carte da gioco – Asso di Cuori e Re di Quadri – che mi erano state consegnate. Per fortuna riesco ad effettuare la manovra senza dare nell’occhio… Al primo checkpoint veniamo bendati e successivamente interrogati da Asso di Cuori. Data la nostra scarsa collaborazione veniamo isolati e successivamente consegnati – ufficialmente come prigionieri - all’ONU. Nel frattempo il resto di SCARFACE tenta di sfondare un checkpoint di Marrone senza troppo successo.
29 Maggio 16:00-22:00
Veniamo scortati dall’ONU verso la polveriera, ci mettiamo in contatto con il resto di SCARFACE per un RV e riprendiamo i contatti con ASSASSIN, il quale sta in quel momento conducendo una qualche trattativa con Verde, che però non andrà in porto per motivi che non conosco. Rimaniamo temporaneamente dislocati a difesa della polveriera, effettuando qui il raggruppamento completo delle pattuglie di NERO. Seguono proposte e trattative con l’ONU per un nuovo nostro inserimento atto a colpire Marrone. Pare infatti che Verde abbia intenzione di anticiparci e mettere le mani su uno dei leader di Marrone e non vogliamo farci battere sul tempo. L’organizzazione dell’azione con l’ONU va però molto per le lunghe e – pur continuando a difendere la polveriera o quantomeno a renderci disponibili per il controllo del territorio – troviamo tempo per un break.
29 Maggio 22:00 – 30 Maggio 02:30
Viene quindi allestita un’azione congiunta ONU-NERO, con le sole ASSASSIN e SCARFACE affiancate da una manciata di operatori ONU, con l’intento di colpire Marrone, rea di qualche comportamento non corretto nei confronti dell’ONU (fatti che non riguardano noi SCARFACE). Penetriamo in profondità verso il luogo dove eravamo stati tenuti prigionieri il giorno prima, con la complicità del mezzo ONU che si porta avanti fingendo un controllo di routine nell’area di pace. Il resto degli operatori (circa una ventina) cala silenziosamente lungo la strada controllata da Marrone e si imbatte nel primo checkpoint. Segue un violento scontro con gli operatori del checkpoint marrone che progressivamente arretrano di posizione. L’azione però viene lentamente a perdere vigore finchè si arriva alla classica situazione di stallo di cui fanno le spese gli attaccanti. Dei leader di Marrone, neppure l’ombra.
30 Maggio 02:30-07:00
Ripieghiamo quindi ai mezzi e – data l’assenza di altre azione pianificate – concordiamo con l’ONU di riposare e renderci di nuovo disponibili nella primissima mattinata.
30 Maggio 07:00-10:00
A termine del riposo, ci ritroviamo ad agire da soli come SCARFACE. Veniamo subito allertati di un possibile attacco alla polveriera. Rastrelliamo la zona, ma i movimenti sono cessati da alcuni minuti. Decidiamo quindi di recarci al comando ONU, scortando il nostro mezzo con la massima cautela ed attenzione, soprattutto quando assistiamo proprio sulla carrabile a delle trattative tra l’ONU e la fazione Verde. Proseguiamo per il campo base ONU e proprio in quel momento ascoltiamo via radio di un attacco subito da personale ONU su Marrone (ipotesi errata, si tratta di personale Verde). Pianifichiamo così un’azione immediata verso Marrone. I preparativi richiedono qualche minuto di troppo e nel frattempo arriva un mezzo di Verde con un prigioniero da consegnare. Non ci fidiamo e non facciamo scendere nessuno. Tempo qualche minuto e subiamo un attacco in massa di Verde (circa 60 operatori) che non lascia scampo. A quel punto, nonostante il Comandante ONU sia riuscito a fuggire, crediamo che i giochi siano fatti e così esfiltriamo. Andandocene, passiamo davanti ai tre operatori a difesa della polveriera…. Il loro destino è segnato!
Vediamo di fare qualche considerazione… c’è stata conferma – e questo l’avevo visto nell’organizzare Primary One II nel 2008 – che i ruoli di Special Forces, o comunque di piccoli gruppi che si muovono in maniera semi-autonoma tra fazioni molto più numerose, facilmente finiscono con l’imbottigliarsi in situazioni critiche e con poche vie d’uscita. Per tutelare questo tipo di forze in campo occorre davvero molta inventiva, senso tattico ed oculatezza. Da cui – detto bonariamente - era forse necessario un contatto più continuo verso ASSASSIN, SCARFACE ed HITMAN da parte del Comando ONU. Se questo non succede le Special Forces finiscono con il raggrupparsi e dover forzatamente costituire un’altra fazione con un gioco a se stante, con l’handicap però di essere numericamente inferiore alle altre. E questo NON era l’intento di NERO che, coerentemente con il ruolo assegnato, aveva deciso per la fedeltà al Comando ONU, contenendo il proprio ruolo “politico” all’interno del game a favore del gioco vero e proprio sul campo.
In generale, mi sembra che di movimento ce ne sia stato. Ho avuto occasione di rivedere alcune vecchie conoscenze…. Giulk, da quanto tempo. Eh però mi dispiace, non mi sono commosso abbastanza da farti scendere dal fuoristrada. GI Jane… in campo ho solo ascoltato la tua voce (e mi hai fatto morire di caldo). Maurizio/Cheyenne poi, se non mi diceva al telefono che ci eravamo visti, io manco me ne ero accorto, he he (nota: ero bendato). Per l’ennesima volta mi sono imbarcato sui veicoli degli Etruria Rangers (pagherò il biglietto prima o poi). Da molto volevo rivedere anche Lorenzo dei Black Panthers, con il quale ho un legame di amicizia anche al di fuori del softair, ed ho finalmente fatto la conoscenza di tutti i Devgru, gruppo della mia regione che ha sempre stimolato il mio interesse (Spot, organizziamo presto qualcosa). Altri personaggi mi sono invece sfuggiti…. sarà per la prossima occasione. Spero, nei ricordi frenetici della missione, di non aver dimenticato nessuno.
La Silent Running VIII è stata l’occasione per rinverdire la collaborazione con i Raiders di Greenberet (Antonello). Questa volta non tutto è filato liscio, ma è stato piacevole collaborare, pianificare insieme i dettagli della missione (o quanto ne è stato possibile), consolidando un modus operandi a me molto vicino e nel quale mi ritrovo tantissimo. Col 22° SAT non abbiamo avuto il tempo per alcuna azione congiunta, ma qualsiasi futura occasione per riprovarci sarà gradita.
Infine un ringraziamento particolare a Leader (Michele) e Gladio (Enzo) e degli altri Indians che si sono accollati il peso della macchina organizzativa (Leader, riposati o finirai col divorziare, ha ha). Però, pensateci, il campo si può sfruttare anche per altre cose diverse dalle MIL-SIM…. Non vorrete essere l’ONU a vita?![]()


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