Finalmente mi sono deciso a scrivere della mia piccola bambina, che rischiava di rimanere senza nemmeno qualche foto, per via della mia sciatteria. Questa può essere considerata una recensione, una guida e un custom, vedete voi come prenderla. Chiedo per cortesia ai moderatori
di spostare nell’area recensioni e non nella deserta area handguns come già successo, landa desolata dove nessuno va mai a guardare. La mia è una recensione tanto quanto quella di un fucile, non discriminiamo le pistole.
Panoramica.
La Desert Eagle è sempre stata un mio chiodo fisso, ma da quando la Marui e altre marche l’hanno prodotta su larga scala questo gioiellino è incominciato a diventare molto popolare, troppo popolare. Volevo qualcosa di particolare, qualcosa che esaltasse la fama e le dimensioni del “cannone” per antonomasia.
Ho posseduto per anni una Deagle cromata Marui. La comprai moltissimo tempo fa, quando la versione Hardkick aveva da poco sostituito la “Dezart”. A quei tempi lo scintillio della finta cromatura mi aveva stregato, ma col passare degli anni incominciai ad appassionarmi sempre di più ad armi “serie”, e quella finitura sbrilluccicante da “pappone” diventava sempre di più un pugno nell’occhio. Così venne la volta della medesima pistola ma di colore nero. Però ancora non mi sentivo realizzato, quella replica “sapeva” di plastica. Sia ben chiaro, sono uno degli ultimi sostenitori della plastica sulle GBB presenti in Italia. Io come pochi siamo dell’idea che ferro non vuol dire necessariamente bello, potente e indistruttibile. Il discorso è molto lungo e complicato, ma non è il momento di discuterne.
Tuttavia sentivo ancora la necessità della particolarità. Facendo un giro per i negozi online mi imbattei in un kit in metallo (alluminio) per Deagle Marui della Guarder. Andato sul sito di Intruder Shop, le foto promozionali del kit mi convinsero ad acquistarlo. E fu in quel momento che mi prese la Deserteagleite Acuta, che si manifestava con la bruciante sensazione, ogni volta aver comprato qualche pezzo potenziato, che non bastasse e che potevo customizzare di più.
Le modifiche.
Le modifiche sono state le seguenti, applicate sulla base dei pezzi di due diverse Desert Marui, e tre caricatori:
-Kit in Alluminio Nero Guarder (con Sicure in Metallo),
-Canna di Precisione 6.04 Head,
-Molle 150% Guarder per Slide e Hammer,
-Spingipallino Rinforzato Guarder,
-Valvole Potenziate per 3 Caricatori,
-Tacca di Mira Posteriore e Anteriore in Metallo Guarder,
-Slide Stop con Finitura SQ Guarder,
-Magnum Research Grips (prodotte su commissione dalla Hogue, modello senza incavi per le dita),
-Fondina Ascellare in Cuoio Marrone.
Sembra impossibile, ma avrei potuto continuare, c’erano rimasti pochi pezzi dell’originale, ma si erano inventati sostituzioni rinforzate anche per quelli. Ho frenato il mio impulso d’acquisto per vari motivi: la Desert mi piace semplice, senza slitta superiore e dot; mi sarebbe sembrato esagerato e inutile applicare altra roba; ero rimasto senza soldi.
Le foto.
Purtroppo non ho fatto foto durante la realizzazione, veramente dura (mi è servito l’aiuto di tre diverse persone e molta inventiva), quindi mi limiterò a recensire tutti i pezzi applicati, senza però accompagnarli con immagini specifiche. Qui le foto a lavoro finito:
Il kit in alluminio Guarder.
Sapevo che se una cosa è Guarder e non costa molto (in confronto agli altri kit intendo) c’è da aspettarsi qualche problema. Ero preparato. Il punto forte del kit non è il peso, difatti tutti i pezzi pesano veramente poco di più degli originali, ma la compattezza e la finitura. L’aspetto è grandioso, una finitura nera opaca eccezionale, identica a quella della vera. Il foro d’uscita riporta fedelmente le scalanature. Al posto di “Made in Japan” c’è scritto “Made in Israel”, ma manca la scritta del calibro “50AE” nella parte anteriore sinistra (riportato sulle nuove Deagle Marui con canna da 10 pollici). Tuttavia i loghi sono ben incisi. Sono presenti alcune piccolissime sbavature, si vedono solo se vai a cercarle, ma intanto non sono presenti sui kit Zeke e Creation (molto più cari). Nel kit sono incluse anche le sicure in metallo. Nei siti esteri sono presenti diverse avvertenze riguardo alla difficoltà di installazione del kit, una delle quali molto precisa: “Sono necessarie mani esperte per il montaggio”. Ahimè me ne infischiai. La pistola ha dei pezzi interni abbastanza grandi e facilmente manovrabili in confronto a rivali più piccole, questa era l’unico punto a mio favore. Spostare i pezzi del lower frame non è stato molto difficile, il problema è arrivato col carrello. Abbiamo dovuto lavorare molto d’ingegno, a volte era necessario limare (in genere capita con i kit in metallo) in maniera molto precisa ed invasiva, e visto il costo del materiale si sudava freddo durante le manovre. Montare il tutto (a parte il carrello) non è stato difficilissimo, piuttosto è stata un operazione molto lunga, ci sono voluti due pomeriggi pieni (escludendo tanti altri piccoli lavoretti). L’aspetto finale è solidissimo. Ci si stupisce di come il kit senza pesare molto abbia potuto imprimere un aspetto incredibilmente massiccio. L’alluminio, soprattutto con finitura nera, necessita di molta manutenzione e non “dimentica” botte, strusciate ed eccessi di lubrificante. Consiglio la pezza degli occhiali umida per una pulizia superficiale. Sull’upper slide non sono presenti i segnali in vernice rossa dietro le sicure, bisogna ridipingerli.
Molle 150% di cane e carrello.
A vedere queste molle ci si chiede come sarebbero quelle da 170% che non ho comprato. Le molle potenziate servono esclusivamente se si monteranno anche le valvole potenziate e lo spingi-pallino rinforzato. Io ho usato la valvole potenziate Guarder, che potenziano di molto poco (anche per non andare over), di conseguenza ho montato le molle tarate appositamente dalla stessa marca. Inserire la molla nel gruppo cane richiede due persone. Una volta inserita si sente subito la differenza provando il gruppo fuori il lower frame, una volta inserito invece, la differenza in confronto alla molla normale, si nota meno. Quelle del carrello invece si sentono sia fuori che dentro: una volta montate il pesante carrello avrà la resistenza di quello di un arma vera. Le tre differenze fondamentali saranno: Scatto faticoso del ferma-carrello, una volta rilasciato il carrello si “schianterà” a fine corsa con notevole violenza. Tirare il carrello avanti e indietro, senza bloccarlo col ferma-carrello, sarà durissimo (qui si noterà l’inefficienza delle scalanature di cui soffre la vera Desert). Lo spostamento del carrello durante lo sparo sarà più lento e meno massiccio.
Canna di precisione 6.04 Head.
Prodotto di discreta qualità, si nota subito la differenza con la canna di serie. E’ uno dei pezzi più semplici da adattare. Calcolate che questa canna avrà due importanti conseguenze. La pulizia della canna (e mi rivolgo ai pigri) non sarà più facoltativa o rimandabile, sarà obbligatoria e periodica. Le dimensioni ridotte faranno si che l’hop-up si auto-setterà ogni volta al minimo. Dovrete bloccarlo al massimo (io ho usato in pezzetto di gommapiuma compressa), di conseguenza diventerà fisso. Lo sparo rimane comunque preciso.
Spingipallino rinforzato Guarder.
Si tratta di uno spingi-pallino in leghe plastiche ad alta resistenza che impedirà alle molle 150% di sfracellare quello di serie. Una ragione in più per capre che montare le molle 150% non è una cosa da fighetto, ma un’importante modifica che coinvolge obbligatoriamente spingi-pallino rinforzato e valvola potenziata.
Valvole potenziate Guarder.
Le valvole potenziate più “piccoline” per Desert. Volendo si potrebbero allargare i fori ma non serve. Sono adatte alle molle interne e non vanno overjoule. Non entrano facilmente nel caricatore, c’è da perderci un po’ di tempo. Se non si ha un cacciavite adeguatamente modificato per l’occasione, consiglio di tagliare in due una rondella e usarla girando con la pinza.
Tacche di mira Guarder in ferro.
A prima vista poco differenti da quelle di serie (motivo per cui la Guarder ha scelto di venderle separatamente dal kit), ma in realtà molto ben fatte e rifinite. Non entrano con le buone, soprattutto l’anteriore. Se non volete scartavetrarle (fatelo solo se intendete ritirarle fuori un giorno) usate le maniere forti, ma ricordatevi, nel caso del kit, che si lavora sull’alluminio, quindi occhio a dove applicate la forza.
Slide stop con finitura SQ Guarder.
A confrontarla con quella normale (che è già di ferro) si ci chiede dove sia la differenza. In effetti è quasi identica, cambia solo la finitura e manco si nota. E’ uno dei pezzi più superflui. Il meccanismo di estrazione del gruppo slide stop è una delle parti più delicate della Desert Marui (mai quanto il gruppo sicura però), quindi attenzione a come lo tirate fuori. Lo dico perché è una parte di quelle che si toglie con la forza, ma allo stesso tempo e un pezzo che sopporta poco la torsione. Nel caso dopo l’operazione non riusciste a far aderire bene la slide stop al frame, questi non tornerà più su a fermare il carrello. Altro problema è l’attrito. Prima della modifica il pezzo strusciava contro la plastica liscia, adesso è alluminio opaco vs. alluminio poco lavorato. Bisogna far lavorare un bel po’ la parte per far si che funzioni.
Grips della Hogue con marchio Magnum Research.
Non avevo reperito notizie su una potenziale compatibilità tra i grips della vera Desert Eagle e quella Marui. Esistono su siti di Hong Kong delle guancette specifiche per Desert Marui; la loro esistenza non escludeva comunque la compatibilità, semmai scoraggiava, ma non escludeva del tutto. A un certo punto mi imbattei in un deficiente che su youtube affermava di aver modificato la sua Desert Marui con dei veri grips Hogue. Maledetto quel tizio. Non era vero niente. I grips della vera Desert non sono attualmente compatibili con quelli Marui. Purtroppo quando me ne accorsi fu solo dopo averli comprati dal sito della Magnum Research. Presi anche una tacca di mira anteriore Millet, quella sulla pistola ci entrava, ma era altissima (aveva un effettiva utilità solo con la tacca posteriore rialzata), non entrava più nelle fondine! Niente tacca, ma i grips ce li volevo per forza. Allora con tanta pazienza io e un mio amico abbiamo, dopo aver seghettato buona parte dell’interno delle guancette, costruito un sistema apposito per il bloccaggio. Finalmente avevo montato le guancette gommate col simbolo della Magnum Research, versione senza incavi per le dita. Devo dire che sono molto comode, se avete manualità con modifiche artigianali potreste anche tentare di mettercele.
Fondina ascellare in cuoio marrone.
Esistono veramente poche fondine ascellari in pelle per Desert Eagle. Una era quella prodotta dalla Magnum Research, ma costava più di quella che ho preso io e non erano compresi nemmeno i porta caricatori laterali (opzionali). L’unica in giro che trovai fu questa, prodotta dalla “The Master’s Holster”. Molto ben fatta, addirittura c’è disegnato il simbolo dell’aquila fatto appositamente perché trasporta una Desert Eagle. Noi qui in Italia siamo abituati alle fondine in cuoio già sformate, quella non lo è. Purtroppo l’estrazione non è rapida, soprattutto con vestiti poco aderenti e lascia dei frammenti di pelle sulla pistola per un bel po’ prima di smettere. Considerando il peso dell’arma è abbastanza comoda. Il doppio porta caricatore è ben fatto e può trasportare due caricatori per Desert senza modifiche artigianali (solitamente i porta caricatori per veri caricatori non tengono ovviamente conto del beccuccio in plastica per i pallini). Non ho comprato l’ascellare per andarci in giro, ma solo per collezionismo, sia ben chiaro. Una piaga del nostro sport sono i cretini che portano in giro per strada le ASG per cazzeggiarci e spaventare la gente, non mi sognerei mai di farlo.
Considerazioni finali.
La modifica è stata dispendiosa e faticosa ma il risultato è veramente ottimo. Arma precisa, di qualità, con 0 scricchiolii. Il kit purtroppo mette in luce nell’intercapedine tra il lower e l’upper frame, lo scheletro interno che prima non si notava molto. Su DEN Trinity ho visto molti altri pezzi aggiuntivi per questo modello, ma ho preferito non prenderli anche perché (sembra strano) il discorso incominciava a diventare esageratamente maniacale. Ad alcuni potrebbe sembrare strano, ma in confronto a quella non modificata, il mio custom ha uno scartellamento molto più “calmo”, nonostante la potenza sia superiore (filo joule). Ribadisco la necessità di qualcuno che si intenda di meccanica per il montaggio. Qualcuno che abbia anche molta inventiva, perché su molti pezzi si ha la necessità di improvvisare soluzioni non segnalate. Se è possibile assemblatela tenendo accanto di riferimento un’altra pistola uguale (magari prestata da un amico) e l’esploso presente alle ultime pagine del libretto delle istruzioni.