
Originariamente inviata da
JUMP62
..Guarda, non mi va di fare pubblicità sino a che non abbiamo ricevuto la documentazione. A quel punto non è più pubblicità ma informazione..
La certificazione in americano è sicuramente valida tecnicamente ma se dobbiamo dialogare con un Ente Parco o con una Amministrazione pubblica, occorre sapere come funzionano le Leggi.
Come dicevo, grazie al cielo, la Legge non si è ancora accorta di noi...ma se dobbiamo certificare qualche cosa ad una azienda pubblica, occorre avere una certificazione in lingua italiana. Se poi la Ammnistrazione Pubblica si vuole mettere al sicuro da qualsiasi intervento, vuoi della opposizione politica, vuoi da organi di vigilanza, deve richiedere una certificazione che venga prodotta da laboratori comunitari o che sia stata fatta da laboratori riconosciuti a livello comunitario. Non esistendo ancora una Legge che regolamenti l'uso di tali pallini, potrebbe bastare una autocertificazione da parte dell'importatore perchè, in quanto comunitario, si deve prendere la resonsabilità di quanto dichiara. Naturalmente, però, avere un certificato in italiano fatto da una ASL o laboratorio convenzionato, metterà al sicuro l'Ente Pubblico da critiche.
Va poi tenuto presente che alcuni importatori di pallini bio, consegnano certificaziioni e dichiarazioni nelle quali è esplicitamente scritto che il materale potrebbe variare per ragioni vari del produttore...è un pò come dire: i pallini che ti ho venduto sono bio ma non ti garantisco che lo siano in ogni fornitura o che lo siano alla medesima percentuale ad ogni fornitura.
Ritengo la scelta di adottare i pallini Bio una scelta matura e consapevole e che io ho fin da subito sostenuto...detto questo è altrettanto serio e consapevole il cercare di ottenere un prodotto che sia effettivamente quello per cui si paga. L'unica maniera, a mio parere, è avere certificazioni e dichiarazioni da parte di aziende italiane che (magari ASL) si prendano le responsabilità di quelo che viene scritto.
Vi faccio un esempio...mettiamo che sul vostro campo venga fuori una "bega" da parte degli ambientalisti che denunicano la questione alla ASL e si verificasse che i pallini dispersi nell'ambiente sono NON bio o bio al 30% e voi aveste indicato come condizione per avere la autorizzazione del campo di pallini bio....beh...qualche problema nascerebbe di sicuro...il minimo che possa accadere potrebbe essere l'obbligo di rimozione dei palllini.
Quindi, a mio parere, si al pallino bio ma cerchiamo di avere certificazioni valide ed in italiano.
L'importatore, se vede "l'affare", ovvero se capisce il nostro interesse nel pallno bio, accetterà sicuramente di fare a proprie spese la adeguata certificazione (che costa un pò di soldini..).