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Discussione: Guida per principianti alle differenze tra i tattici

  1. #1
    Soldataccio
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    Lupi del Delta
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    20 May 2006
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    Predefinito Guida per principianti alle differenze tra i tattici

    pensando di fare cosa gradita alla community (chiedere chiedere chiedere, bisognerà cercare di ricambiare ogni tanto) ho deciso di scrivere una breve guida sulle differenze tattici, webbing o 2nd line che dir si voglia per principianti. insomma il dove mettere il necessaire per una partita. essendo orientata ai principianti ho cercato di farla semplice, probabilmente molti dei più esperti ci troveranno ovvietà o
    “bella scoperta” varie. ho cercato di analizzare le differenze in maniera semplice e trasparente, cercando di non inquinarle con le mie opinioni personali e aggiungendo foto per rendere un’idea generale (e fare un po’ il galletto sfoggiando un pò roba ).


    ho pensato ad una suddivisione nelle seguenti categorie:


    • lbe/lce (load bearing/carrying equipment)
    • lbv (load bearing vest)
    • tactical vest
    • chest rig
    • body armor (sottosezioni soft armour/hard plate carrier)



    1- lbe/lce (load bearing/carrying equipment)

    la base di tutti gli equipaggiamenti, praticamente da quando esistono i soldati.
    si tratta della combinazione cintura + spallacci; il cinturone viene portato in vita, si agganciano le tasche e il peso viene scaricato sulle spalle dagli spallacci. questi possono essere di tre tipi. sono detti ad x se formati da due strisce separate che si incrociano dietro, ad y se sulla schiena hanno un solo nastro centrale, ad h se ne hanno due. all’atto pratico il modello ad x è ormai desueto e scomodo, il modello ad y è preferibile per l’ingombro ridotto, ma molto spesso il modello ad h è quasi inevitabile, se si vuole portare comodamente il grosso tascapane chiamato “buttpack” sulla parte posteriore della cintura.
    originariamente questi lce erano ideati per trasportare un tipico carico da battaglia: un carico standard di munizioni, acqua, la tanto indispensabile per loro quanto inutile per noi pala da trincea e medicazioni di base. con l’aggiunta del sopraccitato buttpack (sostitutivo dello zaino) si aggiungeva (almeno nell’esercito usa) un minimo di sussistenza per 24 ore: razioni, un cambio intimo pulito, una coperta e un poncho.

    i principali vantaggi che offre questo tipo di equipaggiamento sono molteplici:
    ·occupando solo la cintura è molto adatto ai climi caldi
    ·molto pratico da abbinare ad uno zaino
    ·se sistemato bene scarica molto bene e può essere caricato in maniera pesante
    ·si sgancia e si reindossa in un secondo

    tuttavia presenta anche vari svantaggi:
    ·una volta piena la circonferenza della cintura il posto è finito
    ·è molto scomodo per sedersi (veicoli)
    ·se è strapieno è scomodo per strisciare, stendersi, rotolare
    ·se gli spallacci non sono ben imbottiti tende a segare le spalle.

    un classico esempio di questi è l’alice americano, il plce inglese, lo smersh russo, ma praticamente tutto il mondo ne ha/aveva una variazione. alcuni vest tipo l’lrak blackhawk, il modello 1195 della london bridge trading, l’airborne webbing della combat left limited altri non sono che lbe preassemblati.

    ad oggi questo tipo di equipaggiamento è praticamente scomparso, almeno nelle nazioni più attive bellicamente. sopravvive solo tramite gli h-harness, ovvero set di cintura + spallacci stra imbottiti e galleggianti cui attaccare le tasche in caso di operazioni marine in ambiente caldo/umido. per il resto si usano cinture sostenute da spallacci non imbottiti a y o x per portare le cosiddette first line, ovvero il minimo base per la sopravvivenza (pistola, coltello, kit medico, kit pulizia fucile, una tasca utility, robetta comunque leggera), il tutto generalmente abbinato ai necessari body armor, caricati con il resto.

    questo esempio è un gibernaggio alice usa, più o meno quello che un soldato si è portato dietro da metà anni 70 per i 20 anni successivi. cinturone, spallacci ad y, due tasche portacaricatori, due portaborracce, portamedicazioni, un buttpack e un porta bipede per il fucile m16.




    questo invece è un lbe di pezzi blackhawk:
    notare la differenza tra gli spallacci ad y e questi ad h

    si vede come con uno zaino di dimensioni medio-basse non ci sia alcun problema di ingombri.


    2- lbv (load bearing vest)

    la naturale evoluzione dell’lbe di cui sopra. utilizzato per sfruttare la parte pettorale per altre tasche e aumentare la capacità di carico del cinturone (distribuendo tra l’altro il peso delle tasche su una maggiore superficie). generalmente posteriormente è similare agli spallacci ad h, con due cinghie. spallacci molto imbottiti e sul davanti al posto delle singole cinghie ci sono due pannelli, con tasche varie o attacchi per montarcele. si aggancia al cinturone tramite almeno 6-8 passanti.

    i principali vantaggi rispetto all’’lce sono questi:

    • più punti di aggancio al cinturone, più stabilità
    • libera spazio sulla cintura
    • è molto più comodo ed imbottito degli spallacci


    tuttavia ci sono degli svantaggi

    • è generalmente più largo da vestire degli lce
    • i pannelli se non hanno la base in rete sono poco traspiranti, se hanno la base in rete sono poco resistenti
    • gli spallacci molto imbottiti sono leggermente scomodi con lo zaino
    • scomodo da portare con i body armor


    è un design tipicamente usa. classico esempio è stato il tlbv e la sua versione modernizzata con base in rete (girati all’esercito iracheno oggi). lo stato dell’arte è decisamente il modello costruito da john willis della original soe gear. anche i russi hanno un design similare adattato per il loro sistema d’arma.

    ad oggi il sistema, per quanto sia comodo per noi, nel mondo reale è praticamente scomparso. ultimo sprazzo di vitalità è stato il sistema spear, un lbv fornito alle forze speciali nei primi anni del millennio, ma già desueto (e nemmeno comodissimo a dir la verità). si vedono sparutamente alcuni soe di cui sopra, ma sono mosche bianche.

    questo è un lbv h&s nudo e crudo, notare gli agganci per la cintura.

    questo è un lbv blackhawk più la cintura ben caricata. ingombrante ma comodo (può essere caricato ancora di più volendo).




    3-tactical vest

    vest=gilet. questo parla abbastanza da solo sul design. si tratta appunto di gilet, quindi coprono tutto il busto e sono corredati di tasche o al solito di attacchi per montarle. generalmente hanno base in rete traspirante, ma a differenza degli lbv non hanno mai le spalle imbottite e la schiena è formata da un pannello di tessuto, non da cinghie. hanno gli attacchi per cinturone come gli lbv, ma non sono studiati per essere accoppiati ad un cinturone carico, piuttosto il cinturone serve per attaccare qualche tasca, fondina, roba leggera insomma.

    ovviamente questo porta vantaggi

    • occupa tutto lo spazio disponibile sul tronco
    • possono essere portati sopra ai body armor
    • portano generalmente un discreto quantitativo di roba
    • lasciano il cinturone libero


    ma anche svantaggi

    • generalmente è difficile abbinarli ad uno zaino
    • non permettono di caricare la cintura
    • non sono immediati da togliere
    • sono abbastanza scomodi da stesi
    • generalmente vestono largo


    oggi sono ancora diffusi, specialmente le versioni modulari e abbastanza più rare quelle fisse. il molle, sistema standard di tutte le truppe usa è un vest similare, portato sopra ai body armor interceptor. anche se acquisti aftermarket non sono rari.

    questo è il decano dei vest, un nordac datato 1978. non ha nemmeno gli attacchi per il cinturone, infatti è studiato per essere portato da solo.

    un classico tactical vest eagle industries modello v1. il cinturone è caricato in maniera molto leggera, con solo tasche cosciali e portaradio. da notare che le tasche cosciali sono generalmente abbastanza limitanti nei movimenti, sarebbe sconsigliato abbinarle a lce o lbv o comunque quando c’è da camminare tanto.


    4-chest rig

    come indica il nome “chest” indica dei tipi di gibernaggio che va portato ad altezza torace. si incrociano tramite spallacci ad x (o raramente ad h) sulla schiena e sono ulteriormente tenuti da un’altra cinghia a livello lombare. nascono per portare dapprima carichi base di munizioni e basta, spesso abbinati a cinturoni (gli lce di cui sopra). poi il modello si è evoluto raggiungendo una configurazione ad oggi quasi standard: portacaricatori posti centralmente, tasche utility ai lati, un portamappe sopra ai portacaricatori. per quanto siano elaborati molto spesso si riconosce la configurazione di base appena descritta. recentemente sono stati create versioni “split”, ovvero con apertura anche sul davanti, per velocizzare le altrimenti macchinose operazioni necessarie per toglierlo. generalmente non hanno attacchi per il cinturone.

    vantaggi del sistema:

    • zona cintura sgombra
    • facilmente interfacciabili con lo zaino
    • l’unica soluzione comoda per operare sui veicoli
    • pratici


    svantaggi:

    • tutto il peso grava sul davanti
    • scomodi per stare sdraiati
    • macchinosi da togliere
    • per essere caricati molto necessitano di spallacci molto larghi che possono dare fastidio


    anche se sono nati nel “blocco est” poi praticamente sono diventati lo standard odierno nei campi di battaglia. si vedono di tutti i tipi, portati generalmente sopra i body armor. l’onnipresente rrv e le sue mille copie è un chest rig, lbt 1961 è un chest rig, giusto per citare i due in uso tra le forze speciali usa. molto spesso sono oggetto di acquisti di reparto, un esempio è il diffusissimo mav della tactical tailor, chest rig modulare.

    questo è un design base, il chicom. questa variazione ha solo 3 portacaricatori e due portagranate, va necessariamente abbinato ad altro.

    arktis pattern 42 chest rig. questo è il design standard di cui parlavo. portacaricatori frontali, utility ai fianchi e vano portamappe chiuso con due bottoni automatici.

    anche se non sembra le utility sono piuttosto grosse.

    design più moderno anche se non modulare un hsgi denali. notare gli spallacci enormi vista la mole di tasche. è possibile riconoscere lo stesso design di base dell’arktis sopra.

    gli spallacci molto larghi ed ingombranti, ma necessari (salvo che si utilizzi un body armor, il perché è spiegato sotto)


    5.body armor/plate carrier.

    discorso a parte meritano le protezioni balistiche, ormai necessarie sul campo di battaglia.
    essi si dividono in due categorie: soft armor e hard plates.

    i soft armor coprono tutto il tronco, hanno il profilo che segue la forma appunto del tronco, sono “morbidi”, ma hanno una protezione limitata, proteggono da schegge e da piccoli calibri.

    le hard plates (le sapi plates sono lo standard militare usa) sono invece piccole piastre di forma squadrata, rigide, messe a protezione delle parti vitali (cuore, spina dorsale, ultimamente anche sui reni). proteggono anche da colpi di fucile d’assalto.

    ora, i body armor odierni, tipo l’interceptor per la fanteria o i famosi ciras/rav eccetera hanno entrambe le protezioni al loro interno, per proteggere il militare sia da schegge che da colpi diretti. purtroppo però essi sono ingombranti e molto limitanti nei movimenti, per questo molto spesso le forze speciali utilizzano i cosiddetti plate carrier, ovvero antiproiettili con all’interno solo le famose hard plates, molto meno protettivi, ma molto più comodi. in caso di necessità di maggiore protezione vengono abbinati ai famosi paca, che contengono soft armor di cui sopra, indossati sotto ai plate carrier.

    entrambi (body armor/plate carrier) hanno generalmente attacchi per montare le tasche, ma non è raro vederli vuoti e abbinati a chest rig o tactical vest, stratificati a mò di cipolla.

    non hanno vantaggi veri e propri, sono necessari (per chi combatte davvero), per noi salvo esigenze di reenacting difficilmente trovano una collocazione. unico “vantaggio” è che le soft armor permettono di indossare senza risentirne chest rig/zaini anche con spallacci poco imbottiti.

    questo è un interceptor, standard dell’esercito usa. contiene i soft armor+le hard plates

    un blackhawk rrv+backplate. davanti ha posto per infilare una hard plate, dietro un’ altra. è portato sopra un soft armor carrier paca anche se non si nota. questa è una configurazione molto diffusa come dicevo sopra, con le tasche montate direttamente sul plate carrier. la riga rossa è la dimensione approssimativa delle piastre balistiche infilate dentro.


    ecco il porta soft armor paca che si trova sotto


    spero di essere stato chiaro per quanto ho potuto. non esitate a fare domande o farmi notare eventuali errori o dimenticanze.
    Giusto in quel momento vennero a dirgli che il Re voleva parlargli.
    Veramente non era il Re che voleva parlargli, perché il Re non parla con nessuno, ma uno di coloro per bocca dei quali parla il Re, quando ha da dire qualche cosa
    .

  2. #2
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    grande octabrain, si vede che c'hai un bel bagaglio culturale in materia, ottimo lavoro

  3. #3
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    bel lavoro per i neofiti del settore sara sicuramente utile, una cosa sola non capisco, l'rrv lo hai posizionato nella sezione dei plate carrier mentre e un chest.

    per il resto siega abbstanza bene le varie differenze tra i vari vest cosi che un neofita del settore riesca gia piu o meno a farsi un'idea.

  4. #4
    Soldataccio In attesa della conferma e-mail
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    cè tutto, ottima guida, ottimi pezzi.
    grandissimo

  5. #5
    SAM Maniaco



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    Quote Originariamente inviata da hyppo Visualizza il messaggio
    bel lavoro per i neofiti del settore sara sicuramente utile, una cosa sola non capisco, l'rrv lo hai posizionato nella sezione dei plate carrier mentre e un chest.

    per il resto siega abbstanza bene le varie differenze tra i vari vest cosi che un neofita del settore riesca gia piu o meno a farsi un'idea.
    se lo abbini ad un backplate diventa un plate carrier,se lo usi standalone può essere considerato un chest,soprattutto se si tiene ripiegato il flap superiore.
    e' per quello che l'rrv è molto diffuso,lo piazzi come vuoi in pochi minuti.
    grande octabrain,questa guida è un toccasana,me la sono letta molto volentieri!!! +rep

  6. #6
    Cause it's a bitter sweet symphony that's life...





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    a quanto pare siamo in certa di rep positive... e sia!

  7. #7
    Veterano L'avatar di Simò
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    apparte l'aggiunta del backplate, di per se questa tipologia di chest spesso implementano l'uso delle piastre balistiche anche anteriormente tramite i supporti all'interno:

    naturalmente abbassando il bib sparisce questa opzione, comunque non sempre si trovano con queste fasce, la eagle ha fatto anche una versione senza portapiastre:


    quindi anche se è diffusa non è prerogativa di tutti gli rrv e cloni...

    altro particolare modo di portare le piastre è questo:


    ossia una piastra nuda velcrata e inserita nell'apertura centrale di questa lbt1961a, è poco diffusa penso ma veramente interessante, anche solo per notare lo spirito di adattamento...

  8. #8
    In attesa di conferma In attesa della conferma e-mail L'avatar di Petro
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    davvero complimenti!! una guida pressochè perfetta!!

  9. #9
    Soldataccio L'avatar di draghi81
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    bella bella, complimenti!!!

  10. #10
    Recluta L'avatar di Chavez_Ding
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    Quote Originariamente inviata da simò Visualizza il messaggio

    altro particolare modo di portare le piastre è questo:


    ossia una piastra nuda velcrata e inserita nell'apertura centrale di questa lbt1961a, è poco diffusa penso ma veramente interessante, anche solo per notare lo spirito di adattamento...
    questo non è un modo di portarla anche perchè così bassa non copre nemmeno cuore e polmoni, inoltre non ho idea di chi affiderebbe mai la sua vita a del velcro...credo sia un episodio isolato, probabilmente era in pausa e si è ributtato addosso il 1961 alla bell' e meglio per la foto.

    francamente tra tutti i modi possibili nonostante si veda in foto ad un seal, questo mi sembra davvero il peggiore

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