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Un'agenzia che organizza eventi e team building ci ha chiesto se possiamo organizzare per loro delle giocate che coinvolgerebbero una ventina di persone... questo sarebbe un bel toccasana per le casse dell'ASD!
Voi avete esperienze di questo genere? Come dovremmo muoverci a livello economico/legale assicurativo per non rischiare di avere casini? Tralascindo gli ovvi occhiali, maschere, scarponcini ecc...
Grazie
O la vostra ASD o l'agenzia devono stipulare una polizza assicurativa per i giocatori che parteciperanno a questi eventi.
Dal momento che non siete voi i diretti interessati , ma fornite solo un "servizio" credo che dovrebbe essere loro interesse avere una copertura assicurativa per i loro clienti.
Non trascurate la possibilità che si verifichino incidenti perchè proprio in questi eventi possono essere più probabili; i "clienti" probabilmente non hanno mai impugnato uno strumento per il softair o peggio, non sono nemmeno abituati a camminare sul terreno e, presi dall'entusiasmo e dall'inesperienza, possono mettersi in situazioni pericolose.
Non tralasciate nell'accordo per la fornitura del servizio all'agenzia, le clausole relative al rimborso del costo degli strumenti e dell'attrezzatura che potrebbero rompersi o andare smarrite.
Ok grazie!
il problema è che si prefigura una attività commerciale, non gestibile senza aprire partita iva e fatturare...
Ecco, bravo Dionisio, sapevo che ci fosse qualcosa sotto l'aspetto economico ma non mi immaginavo cosa.
Prima quando giocavo a calcio nell'organizzare tornei estivi, per fare rientrare tutti sotto l'assicurazione della squadra, iscrivevamo come nostri giocatori gli eventuali non tesserati ad altri club.
Dite che sarebbe possibile sfruttare una scappatoia del genere? E' ovvio che se questa cosa diventasse un impegno più frequente si potrà parlare magari di tutto quello che riguarda l'apertura della P.Iva, se è una cosa da due volte all'anno non so quanto ne valga la pena. Cosa dite?
Ti è andata bene che non è successo niente...perchè credo che sia truffa far risultare come propri associati gente che non lo è.Quote:
Originariamente inviata da ual
Per quanto riguarda il lato fiscale invece dovete dotarvi di partita IVA...tra l'altro ti ricordo che tutti gli introiti e le uscite della ASD devono essere registrate e a fine anno risultare in pareggio(ma queste cose dovreste già farle anche senza fare attività commerciale),altrimenti è evasione fiscale.
Comunque,a scanso di equivoci è evasione fiscale anche se organizzate una sola volta,per lo Stato ogni attività che genera un flusso di denaro e un introito deve essere fiscalmente registrata.
Non è vero loro, una settimana prima dei tornei di calcio , venivano regolarmente iscritti con tanto di pagamento quota associativa e tessere dell'ente che ci assicurava (infatti un anno siamo arrivati ad essere 120 giocatori). Tutto legale al 100%, anzi vale di più quello che le assicurazioni globali per le manifestazioni perchè questi giocatori erano assicurati personalmente e non a livello di squadra. Nesuno mi vieta di avere millemila iscritti nella mia associazione tutti in regola con le assicurazioni!Quote:
Originariamente inviata da The_NightRider
Beh allora con tutto questo siamo in regola direi!Quote:
Originariamente inviata da The_NightRider
Bene!Quote:
Originariamente inviata da The_NightRider
ual , l'unico modo è far tesserare tutti i partecipanti, questo non può rientrare in alcun modo nell'ambito della commercialità o addirittura in frode fiscale, OVVIAMENTE questi tesserati vanno iscritti allo stesso identico prezzo per il quale vengono associati tutti, poichè scontistiche, e tariffe differenti farebbero rientrare l'attività in una palese commercialità.
Ovviamente una volta tesserati sei comunque obbligato a mandare una mail a tutti ogni qual volta vi sia una assemblea sociale evento o adunanza.
In campo , prima di spiegare a tutti le regole, PUNTUALIZZA BENE che loro sono soci a tutti gli effetti, ed ovviamente trattali come tali , questo a puntualizzare il fatto che la qualifica di socio non è assolutamente condizionabile dalla temporaneità del rapporto associativo, men che meno dalla lontananza dalla sede sociale o dai luoghi di comune adunanza. Cioè se uno si iscrive, non puoi trattarlo in maniera differente, a seconda di quanto sia presente in campo o alle assemblee sociali, o alle adunanze.
Altra soluzione è aprire partita iva dell'associazione con la 398/91 , che ti permette di fare attività commerciale con iva agevolata , facendo fattura e facendo sostanzialmente come ti pare riguardo i pagamenti e le eventuali scontistiche.
vada per gli eventi...ma ce l'avete lo strizzacervelli per fare team building serio? è una parola usata un po' a sproposito, fa figo a dirlo ai sindaci quando ci si propone per un campo, ma credo non siano in molti a poterlo fare veramente :asd:
boh, secondo me vi tirate dietro una rogna. Le domeniche con 20 ospiti sono una tragedia annunciata: a prescindere dal fatto che quando riunisci tre uomini, parte "l'effetto mandria", che sale esponenzialmente col numero di partecipanti, ricorda che dovete star dietro a 20 persone a dirgli "non sparare là - non provare le asg alle macchine - non togliere gli occhiali - non sparare a quello che piscia - non togliere gli occhiali - non fare il giro da quella parte - non andare per i fatti tuoi - non togliere gli occhiali (ancora!)" e questo a prescindere dall'età di chi vi arriva sul campo.
per carità, più che legittimo che siano scazzati e pensino a divertirsi, ma la prima cosa che metteranno da parte è una buona fetta di buonsenso. E questo credo sia capitato almeno una volta a chiunque abbia avuto un buon numero di perfetti sconosciuti sul campo.
Tu dici di tralasciare scarponi e così...ma quando ti arriva sul campo uno su quei 20 senza scarponi perchè non li ha, non li vuole, li dimentica, che si fa? Lo mandi a casa o devi tenertelo perché (come ti verrà detto...) "io ho pagato?"
Insomma, nella migliore delle ipotesi, vi ritrovate a fare da mezzi baby-sitter a gente mediamente adulta, il che è seccante. E vi bruciate una delle 52 domeniche per quattro lire, che per bene che facciano non vi cambieranno la vita.
Poi c'è sempre un altro problema...gli infortuni! L'ente o chi per lui avrà anche l'assicurazione, ma sei certo che voglia accollarsi la responsabilità? Se in una possibile causa, ti ritrovi *tu* presidente contro *loro* agenzia, che magari hanno già studiato la parte, perdi prima di iniziare.
Insomma, non sono contro queste cose, ma che vengano fatte da chi le fa di mestiere, non vedo perché coinvolgere le associazioni. E chi lo fa di mestiere deve essere ben formato ed informato a gestire tutte le situazioni che si può trovare davanti, emergenze comprese. Se penso al giocatore "medio" della domenica, me compreso, direi che no, non sono pronto ad accollarmi una cosa del genere.
peace.
sempre che non venga gestita come donazione, cosa prevista senza partita iva e di facile gestione visto che basta fare na ricevuta e scrivere nei libri contabili.Quote:
Originariamente inviata da Dionisio
per le assicurazioni bisognerebbe provare a sentire l' assicurazione appunto.
farteli membri è na vaccata perche acquisiscono realmente le possibilita che i membri anno come venire e parlare alle assemblee oltre al fatto che è na vaccata a priori iscrivere uno per una giornata secondo me.
gli si fa uno scarico responsabilita per la giornata e si vede con l' assicurazione se ci sono formule adatte altrimenti giocano senza a loro rischio e pericolo, la legge non richiede assicurazioni per giocare, è lo stato di asd a richiederlo...
Vedi Ual, questa è la paraxxxxxa che fanno in parecchi ... con la benedizione di alcuni Enti di Promozione Sportiva che lucrano così su ogni nuovo iscritto alle ASD affiliate.Quote:
Originariamente inviata da Blu-Vector
Qui nel Lazio c'è chi ci sta costruendo sopra piccole fortune ...
Salvo che, in questo modo
- si snatura l'essenza di una Associazione, i suoi fini, il rapporto di amicizia, il cameratismo e la solidarietà (teoricamente) sue proprie
- si riempe l'ambiente di esaltati
- si crea la pericolosa situazione in cui qualcuno, manovrando i nuovi iscritti, si assicura maggioranze assembleari con tutto quel che ne consegue ("quelli del mio ufficio vogliono fare team building") ... 30 persone che entrano in un'ASD di 29 ...figuriamoci se, diventando un fiorente businesss i nuovi associati cominciano ad essere un centinaio
- si snatura l'essenza del Team Building ... che è una cosa seria, almeno all'Estero
- si rischiano cause di risarcimento serie (cos'è, pensate che l'occhio di un funzionario Telecom, Marlboro o Intesa San Paolo possa esser risarcito dalla polizza a 4,00 euro propostaci dagli EPS?)
- si diventa, o aumenta la dipendenza dal "Dio denaro", si perde la gioia per quel che facciamo, aumentano i motivi di scontro e divisione, le truffe, il malaffare.
Il Team Building lo devono fare le aziende preposte e costituite a questo fine: organizzeranno il viaggio, il pernottamento, i pasti, provvederanno a stipulare polizze ad hoc, forniranno consulenze (esperti e psicologi) ... noi possiamo esser coinvolti come singoli, quali prestatori d'opera (una sorta di steward, preferibilmente, ché non è il caso ci si trovi coinvolti nello scambio dei pallini ... aumentano i rischi di esser chiamati a rispondere di danni da chi è occasionalmente a contatto con la nostra disciplina, vedi sopra).
Anche in questo ruolo (prestatori d'opera) tenendo presente eventuali risvolti fiscali.
Le ASD non nascono per offrire servizi ... ma per giocare al, e promuovere il, SoftAir.
Mi sa che per ora la P.Iva sia la cosa più sensata e magari con una soluzione assicurativa giornaliera.
C'è di buone che si svolgerebbero in settimana quindi lontano dalle giocate "comuni" e anche farne una all'anno cambierebbe sostanzialmente le possibilità econimiche del ASD... Attendiamo risposte dall'assicurazione.
Come ti hanno detto gli altri una volta che li tesseri come membri della ASD diventano membri effettivi,quindi con diritto di voto etc etc...valuta bene questa cosa perchè può essere un boomerang.Quote:
Originariamente inviata da ual
Ual..francamente non so se stà cosa del team building sia un affare o solo uno sbattone...
---------- Post added at 11:08 ---------- Previous post was at 11:06 ----------
Non penso che ci sia altro da dire....:-DQuote:
Originariamente inviata da Grigio
Prima di tutto togliamo la parola Team Bulding che ho sbagliato a metterla. Diciamo che sarebbero delle costituzioni di squadre che in italiano suona meno pomposo. ;-)
Allora per chiarire bene visto che forse non sono stato chiaro io nel scriverlo :sbonk2: il discorso dell'iscrizione non l'ho fatto come ASD ma come Squadra di calcio del CSI!
L'ho solo messa come esempio. Chiedevo solo se fosse una cosa adattabile al SA.
Quindi Io e un altro apriremo una P.Iva, useremo il nostro campo privato e poi con gli introiti tutti al MARE! e niente ASD!
Direi che la soluzione l'abbiamo trovata.
le Piva non sono gratis...informati per vedere se riesci a starci coi costi
Se non è un mestiere fisso non pensarci nemmeno alla partita iva, costa parecchio... e ascolta Grigio, sono si soldi che guadagnate ma anche una marea di rischi.
Credimi, Ual, nessuno si diverte a smontare nessuno, ma..."non è così semplice...".
Ciao!
Ovviamente se si movimenta tutto l'organico soci per fare tre team building all'anno, o pure due, inizia a diventare scocciante, ma organizzare dei piccoli game, giocate, difese, e fare da guida a squadre di persone che non hanno mai giocato secondo me può essere motivo di aggregazione per tutti, l'importante è che sia una tantum, la mia singola esperienza con decathlon non è stata cosi male ( vorrei vedere con 20 ragazze in campo tutte gnocchissime :D ) , ammetto che tutto il casino, di andare a chiedere l'attrezzatura a tutti i club di zona, e organizzare al meglio il tutto è stato un pò un casino, ma non meno del casino di un eventuale torneo. Inoltre la domenica di adunanza non deve essere stravolta o ceduta a questo genere di iniziative, diciamo che al mio modo di vedere le cose è come se fosse sacra, quindi scegliere altri giorni è consigliabile, quindi tem building si, ma senza rinunciare al piacere del gioco la domenica tutti insieme, senza snaturare l'effettiva natura dell'asd, e mettendo in cassa fondi associativi che non fa mai male, le teorie complottiste invece, anche per evitare di farmi smascellare dalle risate :) , le lascerei agli illuminati.
Mi inserisco nella questione avendola in parte esaminata in passato.
Escludo come già detto da chi mi ha preceduto la soluzione di aprire P.Iva a meno che sia vostra intenzione rendere costante tale tipo di attività, anche alla luce delle correnti indicazioni in merito all'applicazione di un tetto minimo di fatturazione a scopo anti-elusivo.
Vedo altresi difficile la corresponsione di quota da parte dei partecipanti ove l'importo della stessa non corrispondesse esattamente alla quota sociale (vedi mio 3d appena aperto) anche se a termini di legge potrebbe essere forse una delle poche soluzioni praticabili, ove l'importo soddisfi le vs esigenze economiche, ma considerando l'evento non ripetibile nell'anno per gli stessi nominativi.
Diciamo che tale tipo di esperienza snatura completamente il softair visto in senso stretto, anche se in effetti, lo sappiamo, vi sono e ASD che fanno pagare quote/gioco a ragazzi maggiorenni e non, incamerando gli introiti nel cassetto senza luce.....
Cercherò di rispondere in serie alle domande:Quote:
Originariamente inviata da ual
1) Si organizzo team building da 10 anni e mi occupo di formazione manageriale;
2) A livello economico, la vostra ASD, avendo partita iva, può emettere regolare fattura che successivamente dovrete dichiarare ai fini fiscali con i relativi "costi/tasse";
3) A livello legale i rischi in cui incorrete sono quelli classici di una qualunque azienda che presta servizi, ergo se qualcuno si fà male o causa danni volontari o involontari, direttamente o indirettamente sono comunque problemi che vi toccherà affrontare;
4) A livello assicurativo vi conviene emettere due contratti temporanei, qualora la cosa si limitasse a poche occasioni durante l'anno, uno per garantire una copertura infortuni e qualora già non l'aveste una polizza di responsabilità civile per danni a terzi, facendo specificare nella descrizione del rischio oltre al tipo di attività dilettantistica anche l'attività di organizzazione di eventi sportivi commerciali e affini, con l'ovvio e relativo incremento del premio (come dicevo prima se già aveste la polizza).
Ovviamente, forse non poi tanto, trattandosi quasi sicuramente di neofiti, prima di cominciare fare un accurato brefing informativo documentato (scrivete quello che gli avete spiegato e fatelo firmare ad ogni partecipante) onde evitare spiacevoli situazioni in campo e non a seguito di infortuni (per esempio).
Grazie a tutti z x le dritte, consigli ecc. Facciamo una riunione e decideremo il da farsi!
Si,se volete fare una società privata si può fare e forse è anche la soluzione "eticamente" più corretta,ma poi renditi conto che dovrete fare dichiarazione dei redditi,pagare le tasse,IVA etc etc.Quote:
Originariamente inviata da ual
Però a questo punto fatevi due conti se il gioco vale la cendela.
Per quanto riguarda il tesseramento che dicevi,se lo fai in ambito ASD ti diventerebbero tutti soci,quindi con pari diritti a tutti gli altri associati.
Giusto tutto salvo che, se non mi è sfuggito qualche passaggio, allo stato attuale non hanno affatto la partita iva...è li si incaglia il tuttoQuote:
Originariamente inviata da Lex.
Teoricamente, se hanno fatto le cose in regola come anche la registrazione all'agenzia delle entrate, dovrebbero averla.Quote:
Originariamente inviata da zerosoft
Noi come ASD l'abbiamo.
:)
E' molto probabile che, trattandosi di una ASD, il tuo club abbia un Codice Fiscale piuttosto che una partita IVA.Quote:
Originariamente inviata da Lex.
Ma, a prescindere da questo dettaglio, posso riportare la mia esperienza premettendo che su ben tre commercialisti consultati - dei quali, uno, "specializzato" nel trattare associazioni senza fini di lucro... - ho avuto tre pareri diversi sullo stesso argomento.
Io sono capogruppo/rappresentante del Gruppo Alpini del mio paese. Il gruppo si occupa di organizzare e gestire la sagra patronale. Il gruppo è dotato di Codice Fiscale (non di Partita Iva).
In occasione della prima festa di cui mi sono occupato, sentita l'Agenzia delle Entrate, in fase di predisposizione dei registratori di cassa presi a nolo, ci sono state fatte fare le stesse incombenze che normalmente fanno quelli che hanno attività commerciali normali. Alla fine dell'anno fiscale, abbiamo fatto cià che normalmente fa chiunque abbia una attività commerciale: dichiarazione Iva, dichiarazione dei redditi, etc. etc. .
Anno successivo, stessa trafila, solo che stavolta l'Agenzia delle Entrate fa sapere che essendo il Gruppo Alpini una associazione senza fini di lucro, nonostante l'attività svolta sia (lo dico io per primo...) una attività a tutti gli effetti "lucrativa", NON si è tenuti alle incombenze di cui sopra tanto che ci fanno "defiscalizzare" i registratori di cassa.
Alla fine dell'anno, abbiamo fatto - sempre seguendo le nuove istruzioni ricevute dalla Agenzia delle Entrate - il normale rendiconto che qualsiasi associazione senza fini di lucro deve fare.
Quale delle due "versioni" è quella corretta? Bene, come detto sopra, sentiti tre diversi commercialisti, ricevute tre pareri diversi ma, l'unico punto su cui mi hanno dato risposte quasi (ripeto, quasi...) coincidenti è sulla motivazione dell'attività svolta: autofinanziamento per la realizzazione degli scopi dell'associazione (nel nostro caso, peraltro, giustificato dai futuri festeggiamenti del 50° di fondazione).
Quindi, senza entrare nel merito di certe considerazioni - che comunque sono importanti specie per quanto riguarda i rischi connessi ad una attività di servizio svolta nei confronti di terzi che possono rivelarsi insidiosi per chi la organizza o gestisce - qualsiasi associazione può fare attività finalizzate all'autofinanziamento.
Ma i bordelli e le palestre che risultano ASD? Non è vero che io posso fare pagare per fare attività nella mia ASD basta che l'introito non venga reinvestito nell'ASD stessa?
Una ASD bordello sinceramente non l'ho mai sentita, ma suppongo che anche quella possa rientrare in una sorta di attività sportiva :D!!Quote:
Ma i bordelli e le palestre che risultano ASD? Non è vero che io posso fare pagare per fare attività nella mia ASD basta che l'introito non venga reinvestito nell'ASD stessa?
Per le ASD palestre ci sono sostanziali differenze, non è detto che una ASD non possa stipendiare i suoi collaboratori, che per legge possono percepire massimo 7500€ annui, questo è possibile solo se entrano nei regimi posti dalla 398/91 , quindi solo se hanno partita iva. I problemi sostanziali di queste ASD sono:
-Sono molte volte a gestione familiare , quindi non c'è una vera e propria democraticità.
-Per quanto detto sopra, le assemblee vengono fatte di nascosto ai soci con firme fittizzie.
-Hanno tariffe di iscrizione differenti a seconda delle ore di palestra.
- Guarda caso non c'è mai un fondo cassa comune.
Insomma sono i soliti furbi, che vogliono gestire una società lucrativa, ma che non vogliono pagare l'iva.
Quote:
Io sono capogruppo/rappresentante del Gruppo Alpini del mio paese. Il gruppo si occupa di organizzare e gestire la sagra patronale. Il gruppo è dotato di Codice Fiscale (non di Partita Iva).
In occasione della prima festa di cui mi sono occupato, sentita l'Agenzia delle Entrate, in fase di predisposizione dei registratori di cassa presi a nolo, ci sono state fatte fare le stesse incombenze che normalmente fanno quelli che hanno attività commerciali normali. Alla fine dell'anno fiscale, abbiamo fatto cià che normalmente fa chiunque abbia una attività commerciale: dichiarazione Iva, dichiarazione dei redditi, etc. etc. .
Anno successivo, stessa trafila, solo che stavolta l'Agenzia delle Entrate fa sapere che essendo il Gruppo Alpini una associazione senza fini di lucro, nonostante l'attività svolta sia (lo dico io per primo...) una attività a tutti gli effetti "lucrativa", NON si è tenuti alle incombenze di cui sopra tanto che ci fanno "defiscalizzare" i registratori di cassa.
Alla fine dell'anno, abbiamo fatto - sempre seguendo le nuove istruzioni ricevute dalla Agenzia delle Entrate - il normale rendiconto che qualsiasi associazione senza fini di lucro deve fare.
Quale delle due "versioni" è quella corretta? Bene, come detto sopra, sentiti tre diversi commercialisti, ricevute tre pareri diversi ma, l'unico punto su cui mi hanno dato risposte quasi (ripeto, quasi...) coincidenti è sulla motivazione dell'attività svolta: autofinanziamento per la realizzazione degli scopi dell'associazione (nel nostro caso, peraltro, giustificato dai futuri festeggiamenti del 50° di fondazione).
Direi che l'articolo di tuo interesse è l'articolo 143 tuir, comma 3, lettera a) e b)
Non concorrono in ogni caso alla formazione del reddito degli enti non commerciali:
a) i fondi pervenuti ai predetti enti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente*, anche mediante offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione;
b) i contributi corrisposti da Amministrazioni pubbliche ai predetti enti per lo svolgimento convenzionato di attivita' aventi finalita' sociali esercitate in conformita' ai fini istituzionali degli enti stessi.
* Per "occasionalmente" una successiva sentenza della corte di cassazione ha specificato che fino a un massimo di DUE volte l'anno può essere considerato occasionalmente.
B:V
Ciao Eta :),Quote:
Originariamente inviata da Etabeta
dopo aver fatto l'atto costitutivo e le varie incombenze (bolli, versamenti ecc.ecc.), bisogna recarsi presso l'agenzia delle entrare e registrare la società, li hai la possibilità di optare per il codice fiscale, o la partita IVA.
Noi abbiamo scelto la partita IVA, proprio per aver la possibilità, la dove fosse necessario, di emettere regolare fattura. Cosa che con il codice fiscale diventerebbe più complessa.
Quote:
Originariamente inviata da Etabeta
Okkio perchè ti stai in oltrando in un campo minato.
Innanzitutto se hai fatto dichiarazione iva (senza P.IVA?) dichiarando lucro rischi che un domani un qualsiasi passero dell'Agenzia vi riprenda tutta la vs. posizione in quanto associazione senza scopo di lucro come da statuto con il rischio che vi accusi di elusione o evasione.
Quanto all'autofinanziamento andiamoci piano, un conto è formalizzare un progetto, che sò acquisto autoambulanza, assistenza malati, un altro è raccogliere fondi (come? noleggiando attrezzatura o campo ahinoi!) e utilizzarli a propria discrezione
Si rischia assai assai. Cercati un commercialista serio
Data la delicatezza della situazione - non è una ASD che gioca a soft air che presiedo...- mi sono appoggiato a un commercialista "serio", ma comunque dopo averne consultati altri due. Sono giunto alla conclusione che i commercialisti "seri" non ne esistono.Quote:
Originariamente inviata da zerosoft
E' stata la Agenzia delle Entrate, alla fine, a dirci cosa fare. E per me - nonostante abbia io nutra modesta fiducia per le persone che ci lavorano in generale - il parere ricevuto dalla Agenzia è bastato e su quella linea di condotta proseguirò con le prossime attività.
In ogni caso, non ho postato la mia esperienza per ottenere pareri (che sono interessanti, senza dubbio) ma per fare capire che ciò che diamo per scontato, non lo è neppure per chi ci impartisce le regole da rispettare.
dalla
Direzione regionale Umbria - Agenzia delle Entrate
qui trovate tutto quello che vi interessa, compreso il fatto che si possono fare raccolte fondi non tassabili durante eventi e feste (raduno alpini ad esempio...)
:)
GUIDA DILETTANTI
Anche la guida dilettanti dice le stesse cose, però entra più nello specifico, e oltre a specificare meglio l'occasionalità degli eventi, che devono essere due e non più di due, afferma anche che non è solo necessario che l'evento sia:
Quote:
occasionale;
pubblico;
concomitante con ricorrenze, campagne di sensibilizzazione, celebrazioni.
Ma pone il limite che l'asd, debba essere in regime fiscale agevolato ( 398/91 ) , ovvero, debba avere partita iva.
Quote:
Le associazioni che hanno scelto il regime contabile agevolato (vedi capitolo 2) possono usufruire
di un regime fiscale agevolato per la raccolta dei fondi.
scusa ma il regime agevolato è esattamente quello che abbiamo normalmente: dove leggi che serve partita iva?Quote:
Originariamente inviata da Blu-Vector
No , il nostro è regime fiscale "NORMALE" , il regime fiscale agevolato è il regime a cui fa riferimento la legge 398/91, che per spiegartela in soldoni, è una partita IVA a tutti gli effetti, ma con iva al 10% o 15% a seconda dei tetti di reddito.Quote:
scusa ma il regime agevolato è esattamente quello che abbiamo normalmente: dove leggi che serve partita iva?
Il regime fiscale agevolato è descritto in termini comprensibili nella guida dilettanti nel capitolo 2 pagina 10.
B:V