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verso la fine degli anni ‘90 la russia, ha introdotto un nuovo mimetismo denominato “flora”, che è diventato lo standard per tutte le proprie forze armate.
lo sviluppo della flora deriva direttamente dal precedente mimetismo, chiamato comunemente vsr, in quanto la forma delle macchie sono molto simili, ma ruotate di 90°.
sono state in parte conservate le diverse tonalità di colore presenti sulle vsr (diversità spesso non previste), dovute a molteplici fattori, tra i quali i colori usati, i tessuti e le stesse fabbriche produttrici sparse per tutto il paese..
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nelle due foto potete vedere almeno 3 diverse tonalità di flora
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questi sono solo alcuni esempi di differenti tonalità dello stesso pattern
le ragioni per un così mastodontico sforzo per sostituire le vsr, entrate in servizio solo agli inizi degli anni ‘90, nell’ordine delle centinaia di migliaia di capi, vanno ricercate sia dal punto di vista tecnico-scientifico , sia da quello meramente politico.
dal punto di vista scientifico, è stato effettuato uno studio estensivo sulla vegetazione prevalente in russia e sulla sua conformazione , dal quale è risultato che se i colori della vsr erano buoni, un incremento della mimetizzazione poteva essere conseguito modificando il pattern, da verticale ad orizzontale.
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flora e vsr a confronto
la spinta maggiore alla sostituzione invece, aveva ben poco a che fare con il fattore tecnico, quanto con quello politico…. la dissoluzione dell’urss aveva fomentato, a cascata, lo spirito di indipendenza dei vari paesi satelliti che fino a pochi anni prima avevano condiviso le stesse armi e gli stessi equipaggiamenti della russia; da qui la necessità urgente di distinguere i propri soldati da quelli dei paesi satelliti da poco ritornati autonomi, ed alcuni se non proprio ostili a mosca, quantomeno desiderosi di estromettere qualsiasi ingerenza del cremino dai propri affari interni.
e’ da rimarcare il fatto che la vsr è ancora molto utilizzata nelle forze armate russe , ed è abbastanza comune vedere dei completi spezzati flora/vsr oppure la bdu flora con il giaccone invernale vsr , o ancora la mimetica flora con assault vest in vsr e viceversa.
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la vsr è ancora ampiamente utilizzata sia come mimetica sia negli equipaggiamenti, mischiata al nuovo mimetismo flora
se fino alla fine degli anni ’80 le uniformi e gli equipaggiamenti erano forniti ai soldati in maniera disomogenea e a seconda della disponibilità, con l’introduzione della vsr venne studiato un kit di base che ogni soldato dell’armata rossa/russa avrebbe ricevuto in dotazione, con il vantaggio di dare un immagine più professionale delle forze armate sovietiche/russe ed allo stesso tempo creare un più forte esprit de corp tra i soldati stessi.
questo kit di base è stato portato avanti anche all’introduzione della flora.
questo kit comprende:
patrol cap
bdu (giacca e pantaloni)
giacca e pantaloni invernali
ushanka
completo antipioggia
cinturone
assault vest
anfibi
zaino
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fanteria di marina vestita di tutto punto
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esempio di uno degli svariati assault vest in dotazione alle forze armate russe
in linea generale, la bdu flora è prodotta in cotone pesante con con le chiusure tramite bottoni.
sono presenti 6 tasche sulla giacca (2 sulle braccia , 2 sul petto e 2 ventrali) e 2 sulle gambe (non sono presenti le cargo pocket ).
sotto le ascelle è presente una striscia di tessuto bucherellato che serve ad aiutare la traspirazione.
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giacca flora in dettaglio
per quanto riguarda le taglie, l’etichetta stampata è uguale a tutte le altre mimetiche russe, come ad esempio le tiger, ma sia le flora che le vsr sono più strette di una misura… quindi se portate una 48 di bekas, berezka, etc etc prendete almeno una 50 di flora o vsr, altrimenti avrete brutte sorprese quando proverete ad allacciare i pantaloni…. (e lavate la mimetica max a 40 gradi… massimo, meglio 30°)
il patrol cap invece è leggermente piu’ ampio della misura stampata…. io porto una 58 cm ed invece mi calza bene una 57.
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il patrol cap in dettaglio
il giaccone invernale è bello ampio ed ingombrante, e segue più o meno le taglie italiane (non americane che sono una taglia + grande delle nostre).
il giaccone è molto, molto caldo, visto che è progettato per l’inverno russo… per fortuna che è prevista la possibilità di sfoderarlo in modo da poterlo utilizzare anche alle nostre latitudini…
purtroppo è da notare che essendo confezionato in cotone , la giacca è scarsamente impermeabile ed è quindi consigliabile accoppiare eventualmente il completo antipioggia in caso di brutto tempo
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il giaccone invernale in dettaglio
dove comprarla ???
https://www.rscamogear.com/ (red soldier, quanto a customer service non si batte)
www.russiancombatgear.com (se non avete fretta di ricevere la merce…. )
www.ruswave.com (hanno anche la giacca invernale e vari assault vest)
www.ebay.com (potete trovare delle flora anche a 39$ +ss. )
davide “pluto” (neo fortunato acquisto dei royal marines… ha lavorato a mosca… parla correntemente il russo…. ha la moglie russa…. ogni tanto torna in russia…. devo continuare ??? )
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ho approfittato della mia passione per i marine (di ogni nazionalità) , per allestire una monografia degli equipaggiamenti utilizzati dai marine russi al giorno d’oggi, nello specifico di un ufficiale appartenente alla flotta del mar nero, unità di ricognizione (l’equivalente dei marines recon per l’usmc , mentre i naval spetsnaz sono l’equivalente del “detachment one” usmc o dei navy seals).
la fanteria di marina russa (morskaya pekhota) , benché più piccola di dimensioni dei cugini americani, può vantare una storia ben più antica , risalente allo zar pietro il grande.
il corpo è suddiviso piu’ o meno equamente tra le quattro flotte russe (del baltico, del nord, del pacifico e del mar nero) assegnando una brigata per flotta più altre formazioni indipendenti .
la fanteria di marina, al pari dei paracadutisti russi (vdv) sono considerate formazioni di elite e di conseguenza vengono loro assegnati migliori equipaggiamenti e maggiori fondi per l’addestramento, portandoli ad un grado di efficienza molto maggiore delle formazioni regolari e seconde solo a quelle delle forze speciali (che tra l’altro, proprio tra marines e parà scelgono i candidati per i corsi spetsnaz e naval spetsnaz delle forze armate).
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fanteria di marina in addestramento
questa preferenza da parte delle forze armate si concretizza con una percentuale molto alta di marine che ottengono la qualifica di paracadutista o di tiratore scelto.
nel corso degli anni, la fanteria di marina russa è passata da un ruolo di assaltatori anfibi, a quello di unità scelte, utilizzata per supportare le unità dell’esercito regolari, oppure per operazioni non convenzionali ed altamente specializzate .
se durante l’invasione dell’afganistan la fanteria di marina ha avuto un ruolo marginale, il loro impiego è stato più massiccio in cecenia dove molto spesso hanno ribaltato delle situazioni disperate.
a merito dei marines e dei parà va anche detto che la dura disciplina impartita nel corso dell’addestramento ha consentito loro , per lo piu’, di mantenere il sangue freddo di fronte agli orrori della guerra in cecenia e trattenersi dal brutalizzare la popolazione civile o i guerriglieri catturati, come sembra invece diventata prassi comune per l’esercito regolare e gli operatori mvd (fonte : www.janes.com).
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fanti di marina in cecenia
questo non significa che la fanteria di marina sia tenera col nemico, tutt’altro…. il corpo dei marine russi (e prima sovietici) hanno ricevuto il soprannome di morte nera, in parte perché ,specie durante tutti gli anni sessanta e settanta i soldati tendevano a vestire completamente di nero, armi ed equipaggiamenti inclusi, e sia per la loro ferocia nel combattimento. ancora oggi la loro uniforme di gala è completamente nera.
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due ufficiali ed un fante in uniforme da parata.
a testimonianza di ciò, potete leggere una frase inviata a me ed ad un ragazzo americano che chiedevamo consigli ad un ex-fante di marina (vero) per rappresentare la morskaya pekhota :
"our naval infantry is one of the most respected crowd in armed forces of russian federation. i would have to say even in soviet times. morskaya pehota was always respected a lot. "black death" is what the chechens called our black berets during the dudaev's regime.
when the caspian regiment was taking his palace in 1995, most of the chechens chose death instead of fighting our legendary naval infantry. there is evidence, some of which recorded on video, showes chechen mudj jumping off the buildings. they chose death instead of face to face combat with black berets. the anchor emblem is what is the most important in their lives. black beret and the anchor !!!
so remember when you do their impression is that you know about them. what they went through, what their fathers went through, what their grandfathers went through.......... "
roman stepanov
la traduzione è più o meno questa:
“la nostra fanteria di marina è uno dei corpi più rispettati di tutte le forze armate della federazione russa; oserei dire anche ai tempi dell’unione sovietica. la morskaya pehota è sempre stata molto rispettata. “morte nera” , così i ceceni chiamavano i nostri baschi neri durante il regime di dudaev.
quando il reggimento del caspio prese il suo palazzo nel 1995 , molti ceceni scelsero il suicidio piuttosto che affrontare la nostra leggendaria fanteria di marina. ci sono delle prove, sotto forma di video che mostrano i mujaheddin ceceni buttarsi dagli edifici. hanno preferito la morte piuttosto che confrontarsi con i baschi neri. il simbolo dell’ancora è quello che conta di più nella loro vita. il basco nero e l’ancora!!!
quindi, quando deciderete di rappresentarli, tenete bene a mente quello attraverso il quale sono passati in mezzo loro per diventare dei fanti di marina…ed i loro padri…ed i loro nonni……… “
personalmente aggiungerei che oltre il basco e l’ancora , un altro elemento distintivo è la thelnyashka (la maglietta a righe) bianca e blu, adottata sin dai tempi antecedenti alla 2° guerra mondiale ed in seguito adottata anche dai parà sostituendo il colore blu con l’azzurro.
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un misto di thelnyashka (la canotta) e maika (la maglietta a manica lunga)
prima di analizzare nel dettaglio l’uniforme attuale , ecco una breve carrellata delle uniformi indossate dalla morskaya pekhota a partire dagli anni ’40:
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uniforme usata durante la 2° guerra mondiale
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completo nero fino ai primi anni ‘80
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woodland m80 n.i. version fino ai primi anni ‘90
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vsr fino alla fine degli anni ‘90
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flora dal 2000 in poi
iniziamo ad analizzare in dettaglio gli equipaggiamenti in dotazione al fante di marina con delle schede grafiche commentate.
la prima scheda riguarda l’assetto per il freddo estremo (da intendersi con temperature dai -10 a scendere)
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da notare alcuni particolari che distinguono l’ufficiale dalla truppa.
innanzitutto il fregio sul colbacco che indica l’appartenenza al rango di ufficiale (ma non indica esattamente il grado), completamente differente da quello di soldato come potete vedere dalle foto:
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in epoca sovietica invece i fregi erano questi:
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il colbacco stesso è di qualità superiore a quello in dotazione alla truppa:
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il giaccone invernale contiene un imbottitura di qualità differente per gli ufficiali ed i soldati/graduati di truppa, consistente in un collo di pelliccia più morbido ed un materiale isolante più efficace ( in grigio quella degli ufficiali ed in marrone quella per la truppa)
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anche la cintura distingue il soldato semplice (quella con l’ancora) dall’ufficiale .
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a questa ricostruzione mancano solo i pantaloni invernali imbottiti come la giacca che al momento non sono riuscito a trovare.
la seconda scheda riguarda sempre un assetto da freddo estremo, ma in situazione di combattimento:
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dove all’equipaggiamento sopra esposto si vanno ad aggiungere l’elemetto ssh-68 “pinecone” , studiato in modo da poter essere indossato anche sopra il colbacco
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l’assault vest
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ed il contenitore per la maschera antigas che generalmente viene utilizzato per trasportare altre cose.
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la terza scheda rappresenta il nostro ufficiale vestito per una temperatura fredda ma non esagerata (inizio primavera o autunno inoltrato) .
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indossa la giacca invernale ma senza l’imbottitura ed il patrol cap con il paraorecchie integrato .(legato sopra la testa che all’occorrenza può essere tirato giù.)
la quarta scheda rappresenta l’assetto da pioggia, con la mimetica flora ed il completo antipioggia in due pezzi dello stesso mimetismo.
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la quinta scheda rappresenta il fante di marina in completo mimetico estivo con il basco e la flora con tutte le patch .
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anche qui ci sono da notare alcune cose:
il basco nero ha il fregio da ufficiale (senza l’aquila) ed il patch di stoffa che rappresenta la fanteria di marina (l’ancora) , l’appartenenza ad un unità “guardie” (il campo rosso sotto l’ancora) e la bandiera della russia.
in epoca sovietica il fregio era leggermente diverso:
ed anche il patch era più semplice con l’ancora in metallo ed un pezzo di panno rosso rappresentava l’appartenenza ad un unità di “guardie”.
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le patch sulla giacca sono così ripartite:
- sulla spalla sinistra il simbolo della marina militare russa , rappresentata dalla croce di st. andrea
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- sulla spalla destra il patch della fanteria di marina
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e subito sopra quello dell’unità di appartenenza, in questo caso l’unità di esplorazione della flotta del mar nero (le unità sono due , l’altra ha per simbolo il pipistrello)
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- sul petto a sinistra va il tab con il gruppo sanguigno e a destra quello con l’ancora e la scritta morskaya pelota
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infine, l’ultima scheda riguarda l’equipaggiamento in zona di guerra per le missioni di ricognizione in occultamento.
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all’equipaggiamento va aggiunto lo zaino per le missioni a lungo raggio .
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ovviamente, essendo la flora il mimetismo standard per le forze armate russe, con piccole variazioni è possibile ricreare un parà quanto un soldato delle divisioni motorizzate etc etc.
spero di aver offerto una panoramica accettabile ed interessante sia del mimetismo flora che della fanteria di marina….
al momento sto preparando una recensione analoga riguardante il mimetismo vsr ed i vdv (i paracadutisti) durante gli anni ’90…. cercherò di metterla online quanto prima.