caspita che bellissimo topic, me lono letto tutto in 5 minuti...rayn mi puoi dare il nome del libro che hai letto tu? mi interessa moltissimo.
grazie zanio
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caspita che bellissimo topic, me lono letto tutto in 5 minuti...rayn mi puoi dare il nome del libro che hai letto tu? mi interessa moltissimo.
grazie zanio
azz... col trasloco molti libri vecchi son finiti negli scatoloni... :s
e' uno di quelli... :( nel caso lo trovassi te lo comunico subito :wink2:
ok intanto leggero' quello di paco, altro che "il cacciatore di aquiloni" et simili...commissionati ovviamente dalla prof di italiano a spese dello studente...pazzia!!!
nel pre-hatchcock gli usa non avevano veri e propri "cecchini" se non dei normali soldati particolarmente precisi nel tiro , questi però non avevano dotazioni particolari e spesso si autoequipaggiavano con quello che trovavano (leggasi fucili per la caccia e robe simili) solo nel perdiodo vietnam , o meglio alla fine della guerra di korea , gli usa decisero di dare il via ad una serie di analisi che culminarono sul finire degli anni 60 con la creazione del concetto di sniper "moderno" (ci arrivarono cmq con 40 anni di ritardo rispetto al resto del mondo occidentale, che già da tempo aveva creato le proprie scuole e dotazioni specifiche).Quote:
Originariamente inviata da teocrazia
cosiglio a tutti di leggere questo stupendo libro (tiratore scelto - charles henderson) che parla delle "avventure" del grandissimo cecchino dell'arkansas durante i primi anni della guerra del vietnam.
questo uomo oltre ad aver ucciso 96 nemici confermati, ha dato vita a delle prime vere scuole per tiratori scelti che cambiarono molto lo stile di combattimento delle forze us.
https://www.libreriauniversitaria.it...830421738g.jpg
se mi permettete una digressione trovo questo topic molto interessante, ma soprattutto curioso: stiamo giudicando un uomo in base al numero di persone uccise, per di più in una maniera "sporca" qual'è quella del cecchino, ma in maniera opposta a come si fa nella società, nel senso che qui più ammazzi più sei grande e mitico, mentre come minimo in condizioni di pace gente così accumulerebbe ergastoli o pene capitali in quantità. la guerra è proprio curiosa, legittima comportamenti normalmente considerati anti-sociali... penso sia lecito rimanere affascinati da figure del genere, ma penso che sia d'obbligo tenere sempe a mente che in fondo è gente che uccide, per di più, ripeto, a tradimento. forse le persone per cui spendere parole di ammirazione sono altre... non voglio fare la paternale a nessuno, sia chiaro, ma solo esprimere una veloce considerazione, ovviamente da approfondire in un apposito topic, se a qualcuno interessa.
se ti riferisci al fatto che ho scritto il numero esatto delle persone uccise è solo perchè prima (sempre in questo topic) se ne era parlato ma non con precisione... tutto qui.
inoltre un numero così alto di vittime fatte dal nostro cecchino, possono talvolta suscitare "fascino" e ritengo che vada citato solo perchè è un record imbatuto per un solo soldato di fanteria.
il ruolo di cechcino è un lavoro sporco, odiato dal nemico ma che però può salvare molte vite amiche. certo non c'è da vantarsene troppo sul fatto di uccidere persone quello è ovvio... ma la guerra è guerra :wink2:
non mi riferivo a nessun intervento in particolare, era il tono generale del topic farmi riflettere più o meno a ruota libera. certo che la guerra è guerra: direi che è proprio questa la cosa "strana". arriverà un giorno in cui tale giustificazione non sarà più accettata? chissà.
ps. ot chiuso!
ciao a tutti.
quest'estate, durante una convalescenza, ho letto il libro in questione e devo dire che, in effetti, mi ha lasciato una strana sensazione: quello del cecchino, al di là del fattore tecnico, è veramente un ruolo infame.
basti pensare alle prestazioni offerte durante tutte le recenti guerre (balcani, medio oriente, afghanistan) dove tutto ciò che si muove ha sempre attirato la loro voglia di "tacche".
che poi alcuni passino alla storia come fenomeni, non mi aiuta a scordare gli altri che ammazzano donne, bambini, anziani come succedeva a qualche centinaio di chilometri da qui sul ponte di sarajevo.
paolo "grigio"
che poi alcuni passino alla storia come fenomeni, non mi aiuta a scordare gli altri che ammazzano donne, bambini, anziani come succedeva a qualche centinaio di chilometri da qui sul ponte di sarajevo.
ot
ero stato a monstar 2 mesi prima dello scoppio delle ostilità, avevo portato dei passeggeri che andavano al santuario della madonna di medjiugorie ( non so se si scrive così) .... si respirava una strana aria, sono stato sia sul famoso ponte poi distrutto che in città a sarajevo ( altro volo )
ci sono tornato a fine guerra perchè effettuavamo voli per lo stato maggiore dell'esercito, portavamo militari con tutti i loro equipaggiamenti, ho rivisto gli stessi luoghi e faceva abbastanza impressione vedere case e palazzi distrutti così come i colpi dei fucili degli sniper sparsi qua e la....vicino ai fori spesso c'erano fiori o targhe in memoria dei caduti..