senza attrezzature la vedo dura.
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senza attrezzature la vedo dura.
salve a tutti.
ho fatto un paio di fotografie allo scopo di illustrare la differenza intercorrente tra le munizioni originali d-boys e wquelle invece ottenute da me medesimo.
le differenze sono notevoli. in primis il già citato solco sul fondello per l'aggancio dell'estrattore.
il corpo poi è notevolmente differente. la munizione d.boys infatti, prevede un prolungamento del colletto (in realtà li ci sarebbe il proiettile) pari a circa 8mm di diametro esterno che debitamente smussato e forato si riduce a 6mm.
il colletto invece è di diametro 9,2 mm circa ben più spesso di un 8mm mauser.
le quote del bossolo quali lunghezza e conicità sono invece pressochè identiche.
va da se che la mia munizione così com'è non potrà mai essere camerata nel d-boys stanti le notevoli differenze dimensionali; il mio progetto discende dal marushin con le quali ha le quote pressochè identiche.
e'certamente possibile mantenere una forma del tutto simile a quelle della d-boys, ma occorre faticare parecchio per allargare il colletto dai 7,92 mm nominali ad almeno 8,5mm. non è cosa agevole e il bossolo facilmente si scassa o deforma irreparabilmente.
io ho preferito optare per le quote esterne simil-marushin per il motivo che la realizzazione risulta più agevole oltre che il prodotto finale di gran lunga più robusto.
altro aspetto da non sottovalutare è la molteplicità di calibro. e' infatti possibile averne sia in 6mm che 8mm, ma nulla vieterebbe laddove esistessero pallini e canne da 7mm di realizzarne anche in questo diametro.
una maggiore versatilità di realizzazione e di impiego quindi.
tuttavia, mentre sul marushin le munizioni vanno semplicemente senza troppe modifiche (estrattore a parte) sul d-boys il fucile deve essere adattato e rimaneggiato.
chi me lo fa fare dirà qualcuno. ebbene il vantaggio è quello di poter costruire quante munizioni si vogliono facendosene una scorta anche tipo arsenale se lo si desidera. il costo dei bossoli è irrisorio. inutile andare su prodotti costosi quali gli rws o i norma, bastano gli onesti remington che costano mediamente 0,75 euro l'uno. gli rws e i norma sono prodotti di qualità e possono costare anche 1,5 euro l'uno, ma non ha senso per questo uso.
al limite se si trovassero bossoli sparati ex militari sono buoni lo stesso; basta rimuovere l'innesco esploso. tuttavia molti bossoli militari hanno l'innesco tipo berdan e non boxer i quali sono una vera rottura ad essere eliminati: la differenza tra gli inneschi boxer e berdan risiede nell'incudine, che nel tipo boxer è solidale all'innesco, mentre nel tipo berdan è ricavata tipo spuntone propio nel fondello del bossolo.
ulteriore complicazione potrebbe essere la crimpatura dell'innesco che ne ostacolerebbe la fuoriuscita.
i bossoli di fine guerra erano in ferro di colore verde oliva. si trattava di bossoli fatti per risparmiare il costosissimo ottone; il colore verde era dovuto ad una apposita vernice agli ftalati in funzione non solo protettiva anti-ruggine, ma soprattutto per agevolare lo scorrimento delle munizioni onde evitare inceppamenti. comunque non fu una grande idea poichè la vernice a contatto con l'olio delle armi e la polvere si impastava terribilmente.
non ne ho mai trovati, ma di certo usare i bossoli in ferro per realizzare le munizioni per la replica metterebbe di gran lunga al riparo da ammaccature e danneggiamenti, anche se magari il lavorarle richiederebbe più fatica.
nelle altre foto è invece raffigurrato il mauser finito. piuttosto che brunire le parti come avevo pensato all'inizio ho optato per una verniciatura particolare.
la brunitura veniva troppo eterogenea considerando la diversità dei materiali (alluminio, ferro, acciaio inox ecc...) quindi ho "ripiegato" su una verniciatura.
usare del banale nero opaco in bomboletta mi pare un pò poco considerando tutto il lavoro fatto. ho quindi utilizzato il gun kote. che è? e' una particolare vernice usata per il trattamento delle armi. una volta spruuzzata forma uno strato sottilissimo (0,001mm) tale da non interferire con i meccanismi delle armi, ma estremamente duro e tenace. a riprova di tutto i navy seals sottopongono le loro armi a questo trattamento il che la dice lunga sull'affidabilità. effettivamente un pezzo trattato con il gun kote non si graffia nemmeno con la carta vetrata. ho provato personalmente.
ne esistono diversi colori e finiture; verde oliva, sabbia, argento, oro e chiaramwente nero sia opaco che "old blue finish". io ho preso quest'ultima anche se dalle foto non si vede molto bene.
la difficoltà dell'uso del gun kote è che i pezzi devono essere caldi prima della spruzzata e poi vanno ulteriormente "infornati" per la cottura definitiva. io mi sono attrzzato con un forno non più in uso, ma non è facile spruzzare sui pezzi caldi a mò di girarrosto...
il risultato però è soddisfacente considerato l'abbinamento alla calciatura originale ed altri pezzi sempre originali.
io ho semplicemente brunito tutto con un brunitore a freddo , solo che ora la canna esterna è alluminio e ne devo prendere uno apposito
si li conosco quei prodotti, ma non sempre danno buoni risultati. dipende sempre dal metallo che vai a trattare. alcune volte viene marroncino altre grigio scuro, ma mai un bel nero profondo uniforme e lucido come quello dei fucili.
un trattamento di brunitura fatto bene non è cosa possibile a farsi con mezzi domestici. e' una cosa industriale.
una cosa che ho notato è che alcuni esemplari di d-boys tendono a sparare basso posizionando l'alzo a 0. chiaro se si muove in avanti il cursore il difetto può essere eliminato, ma ne ho visti alcuni che già per tirare a 10 metri richiedono la correzione con la corsa a circa metà.
questo è dovuto ad un problema piuttosto insidioso, ovvero il mirino è troppo basso rispetto alla tacca.
non si può far niente per "allungare il mirino"; tuttavia considerando il piano prospettico piuttosto lungo + più conveneiente intervenire sull'alzo.
usando una limetta tonda a "coda di sorcio", è agevole rendere più profonda la luce di traguardo in modo da spostare più in basso il piano di tangenza. il più delle volte è sufficiente un mezzo millimetro o meno.
al termine dell'operazione è sufficiente un'pò di vernice nera data a pennello per coprire la lavorazione.
non volevo che diventasse lucido , volevo che facesse quel tipico colore del metallo consumato e detriorato , all'inizio era marrone ora che si è asciugato bene è un grigiotopo scuro in alcune zone è più chiaro e fa quell'effetto di muffa :d
ho capito quello che intendi, ma fai attenzione che quei prodotti sono fortemente acidi: se non lavi bene il tutto l'attacco prosegue. l'alluminio si mangia come niente. fattelo dire da un fesso di chimico (io).
ma una volta che corrode il primo strato si ferma
secondo me se vuoi ottenere il colore simil grigio la cosa più semplice da fare è sverniciare completamente le parti metalliche, lasciarle all'aria e attendere che l'alluminio si ossidi. l'alluminio una volta ossidatosi (passivato) non prosegue la sua ossidazione come invece fa il ferro che si distrugge diventando ossido (ruggine).
se levi via tutto il nero noterai che già dopo alcune ore il metallo si scurisce. se lo lasci per giorni il colore tenderà poi al grigio scuro matto.
per ottenere invece una brunitura buona sull'alluminio è una rogna veramente. l'alluminio è un materiale refrattario e richiede trattamenti specifici.
l'alluminio poi è un metallo anfotero quindi viene attaccato tanto dagli acidi quanto dalle basi; operare con soluzioni chimiche può sempre essere rischioso proprio per questo motivo.
salve a tutti.
di recente ho messo a confronto l'espulsore del d-boys/marushin con quello di un vero k98. l'unica somiglianza è la forma...
i due pezzi sono proprio concettualmente divcersi. l'espulsore mauser è costituito da una levetta imperniata caricata da una molla. quando l'otturatore giunge a fine corsa questa levetta salta fuori dalla sua sede e si inserisce nella feritoia praticata sul tenone di chiusura espellendo poi il bossolo.
sistema molto complesso e secondo me anche delicato considerando l'utilizzo a cui era destinato il fucile.
sulle repliche per semplicità ed economia di realizzazione l'espulsore è "fisso", nel senso che sul braccio portante viene realizzato un risalto che interferisce su un lamierino posto nella feritoia presente sul tenone.
se non fosse per l'usura che distrugge in breve tempo la funzionalità dell'insieme potrebbe pure andare.
ormai tutti i fucili presentano un espulsore fisso.