Rapporto gastaldi, alfa plt; fox 1 coy; n.a.f.
GASTALDI
CAPOPLOTONE MARCONISTA ALFA PLT;FOX 1 COY; 6TH N.A.F; BERGET 9 2011
MEDICO SNIPER SQUAD; EAGLE COY; 5TH NAF;BERGET 8 2010
VIAGGIO
Toscano ed io siamo partiti martedì 28 giugno all'alba dall'aeroporto di Falconara, Aeroporto delle Marche, volo su Monaco, cambio rocambolesco tipo "mamma ho perso l'aereo"per Stoccolma. Ferro (da San Marino)ha dovuto rimanere a casa per motivi familiari inderogabili, purtroppo.Niente mitragliere.Mancherà anche Gigi Nexus, il nostro cecchino da Ferrara(assente per motivi di salute), ufficiale di complemento e con 3 berget alle spalle.Due gravi perdite. In mattinata sbarchiamo in Svezia, prendiamo il treno per Sundsvall, oltre 350 km a nord sulla costa baltica.Sul treno riconosciamo dai pantaloni multicam un giovane softgunner della nostra fazione la N.A.F.(NORTHERN ALLIED FORCES). E' Tomas, un 18enne norvegese di origine tedesca che da solo si è sparato 7 ore di treno per venire al suo primo Berget, con valigia e fucili al seguito, un eroe solitario.Dopo un lungo e noioso viaggio arriviamo al luogo del Berget 9, una penisola davanti la cittadina di Harnosand. Il terreno è boschivo,attraversato da strade sterrate, con colline rocciose,folto muschio in abbondanza (ribattezzato il "Didò" per la sua consistenza).Facciamo il check in alle ASG. Ci aspettano Dundee, Wolf, e il grande asso dell'aria "Pips". Squadra Alfa al completo.
ARRIVO
Il nostro campo sembra indifendibile, al centro di una foresta ricca di sentieri, sui bordi di una ampia strada(ideale per attacchi da parte di truppe meccanizzate ed anche appiedate). Nonostante questo abbiamo le docce, acqua fresca potabile, un chiosco e una tenda ampia che difendiamo dalla pioggia con un fossetto scavato a terra. Innalziamo il tricolore (e la bandiera col giglio di Firenze, chissà chi l'avrà portata?). Ci sistemiamo in tenda e ci risvegliamo la mattina presto.Ci convoca Carlos(CHARLIE), nostro comandante della Compagna Foxtrot 1 ( composta da noi più i R.O.W. di FERRARA, portoghesi, tedeschi). Charlie è un duro, piccolino ma tosto, con un vistoso tatuaggio da paracadustista, gioca nel Hostile Operation Team, il club del comandate del battaglione, Blackwolf.Ci dice chiaramente che giocare con lui sarà dura, che dovremo rispettare gli ordini e che saremo sempre impiegati in azioni, che il Berget è un gioco ma che lui vuole vincere. Il campo che sembra indifendibile ce lo fà rendere ben trincerato mettendoci al lavoro per due ore, abbattiamo alberi, scaviamo fossati, spostiamo massi:le trincee ed il posto di blocco all'ingresso saranno indistruttibili per tutto il Berget, nonostante numerosi attacchi.Pasteggiamo con scatolette. Charlie promuove sul campo capoplotone(due baffetti) il sottoscritto, per la padronanza dell'inglese e Tico, il caposquadra dei 12 ragazzi ferraresi.
PRIMA NOTTE
Alle 22 inizia il gioco, le varie compagnie escono in missione, la nostra sarà la protezione del campo. Arrivano dei civili e dei comandanti dei caschi blu alla spicciolata, siamo diffidenti, li portiamo al comando per interrogarli. Alle 23 arrivano una 20 di civili, dicono di essere ex operai della miniera che vogliono tornare a casa, li perquisiamo, li portiamo al comando. Scopriremo poi che sono i membri delle Operazioni Coperte della Fazione Zansia, nostra pseudo(?) alleata, che troverà il satellite a fine gioco. Arriva un quad con bandiere gialle del Berget Staff a folle velocità, supera gli ostacoli inchioda l'autista scende a razzo e accende le micce di una scatola di fuochi articficiali:è un attacco di artiglieria. Scappiamo dappertutto, ma l'arbitro/artificiere dichiara caduti 4 nostri compagni perchè non si erano ben protetti. Dopo 20 minuti altro attacco di artiglieria. Dopo mezz'ora di quiete inizia un attacco dei poldaviani al nostro campo, vengono in una 50ina, che respingiamo con sicurezza, ricacciandoli indietro con foga. Vengo colpito una volta e medicato, elimino 6 giocatori avversari.Rimaniamo di guardia fino alle 3 del mattino, ora da cui fino alle 9 sarà vietato attaccare i campi base.Nota di folklore:ad un portoghese poldaviano caduto chiedo i soldi e lui mi risponde:sono portoghese abbiamo la crisi ed io non ho soldi!Ridiamo insieme e quando lo riferisco ai compagni portoghesi ridiamo ancora di più.
LA BATTAGLIA DELLE ROCCE
La mattina dopo una colazione ad acqua e Ringo partiamo in missione con un'altra compagnia di svedesi, la Dingo. Entro nella tenda dei portoghesi per avere istruzioni da Charlie. mentre gli altri dormono sulle brande, lui riposa, con un occhio aperto ed uno chiuso, già pronto con il gibernaggio addosso, l'asg sul petto e la mitica bandana. Un eroe. Partiamo in missione. Su una collina rocciosa poco fuori dal campo, veniamo bloccati dal basso da una 50ina di poldaviani. La loro prima ondata viene respinta grazie all'altezza a nostro favore e ad un piccolo contrattacco della squadra italiana.Purtroppo essendo il secondo ingaggio insieme non ci coordiniamo bene, ci disperdiamo e la seconda ondata di avversari ci decima, anche se viene respinta. Vengo colpito due volte e sto fuori gioco per mezzora. Charlie ci comunica che qualcuno ha detto che gli italiani (noi) sarebbero scappati, ma che lui sà bene che non è vero. In compenso ci risentiamo per queste voci e abbiamo sempre più voglia di far vedere di che stoffa siamo.
POMERIGGIO DEL II GIORNO
Il pomeriggio difesa del campo. Ore di presidio e pattuglia fino ad un attacco in grande stile, 150 poldaviani si avvicinano al campo e lo attaccano, li respingiamo sulle colline rocciose e a fine dell'ingaggio oltre a trovare una lipo nuova trovo anche il comandante dei corpi speciali poldaviani,Tiger1, un generale a 3 stelle. Lo perquisisco, gli chiedo soldi e mappe e gli chiedo di seguirmi cortesemente. Lui è moooolto scocciato e dice di essere stato colpito da una granata e che quindi non è trasportabile che che è offgame per un'ora.Non insisto, ma la soddisfazione è tanta, lui stesso dice che possiamo essere fieri di aver eliminato un comandante nemico.Tanto ci basta. Un nuovo piccolo attacco viene spazzato via dalle nostre forze preponderanti. Vedo unrusso poldaviano sdraiato in mezzo al muschio fra di noi, nessuno se n'è accorto e spara ad un camion NAF. Io faccio una corsa, lo prendo alle spalle, gli gratto la testa e gli dico:colpito. Che divertimento!
LA MARCIA DELLA MORTE
Dopo cena partiamo di nuovo in missione con 3 compagnie, andiamo a prendere la città di Janco, dove distribuiamo volantini ai civili affinchè su schierino con noi. Poi andiamo a conquistare un punto strategico difeso da una 30ina di poldaviani che dopo essere stati decimati, fuggono abbandonando, cappelli russi, kefie, caricatori(sic!).Riunione:i francesi e gli svedesi vogliono proseguire, per dove non si sà vogliono fare danni. Dopo le voci infamanti anche noi vogliamo essere della partita, ci dicono che sarà un pò lunga, per il primo obiettivo, un'oretta di cammino. In realtà stiamo per iniziare la "Marcia della Morte":saranno 6 ore di marcia nel territorio avversario in fila indiana in 150 soldati fra colline, radure, vallate,nella nebbia, roba da jurassic park. Qualcuno cade a terra per la stanchezza, qualcuno non ce la fà più ma non molla, io rincuoro i più stanchi, ma anche a me fanno male i piedi, con gli anfibi italiani da parà che si trasformano in tenaglie. Ci dicono che la missione è senza ritorno, cadremo tutti. Marciamo marciamo, ma non c'è ombra di poldaviani, eppure è il loro regno. I francesi sbroccano,sono stanchi ed impazienti, se ne vanno.Piccoli scontri con ricognitori poldaviani che ripiegano vista la superiorità numerica.Per noi la missione è comunque compiuta e viene infine riconosciuta come foriera di punti anche dallo staff Berget, sebbene non sia stata pianificata in precedenza. Alle 2.30 ci troviamo fuori dal campo...probabilmente ci siamo persi. Ci vengono a prendere dei mezzi per riportarci al campo, ma prima ci sfilano davanti 6 mezzi poldaviani (fuorigioco ma diretti al nostro campo) carichi di uomini. Arriviamo al campo e troviamo il campo sotto attacco di cecchini e immerso nella nebbia. Respingiamo l'attacco e ripuliamo dagli ultimi cecchini. Andiamo a dormire e crolliamo sulle brande.
TERZO GIORNO
Ci svegliamo a mezzogiorno, un nostro tedesco ha la febbre.Gli altri sono più o meno stanchi o doloranti. Levo gli anfibi e rimango in scarpe da tennis, il dolore sembra passare.Il pomeriggio missione speciale per noi 15 italiani, saliamo su un mezzo NAF, con un ufficiale per andare a recuperare un pacco alle porte di Janco. Il mitragliere sale in torretta e fà RAL. Ci avviciniamo con prudenza, da Janco si ode la battaglia infuriare, tiri di artiglieria.Arrivano molti caduti NAF, ci barrichiamo ed appostiamo per prevenire eventuali attacchi. Ritiriamo il pacco dopo 20 minuti e ce la squagliamo alla svelta. Torniamo al campo,la situazione è calma, telefono in Italia alla fidanzata, mentre ci schieriamo a difesa ma ci attaccano 100 poldaviani motorizzati e devo chiudere al volo. Fermiamo una jeep, eliminando l'equipaggio. Procediamo alla perquisizione e troviamo MIXMASTER, il generale a 3 stelle capo della divisione motorizzata!Gli chiediamo gentilmente di seguirci al comando e lui stà al gioco,dice che parla solo poldaviano, lo bendiamo e lo consengiamo ai nostri ufficiali, sembra divertirsi anche lui.Viene rilasciato dopo 20 minuti, ci salutiamo scherzando. Charlie ci dice che domattina si aspetta un attacco alle 09.01.quindi dovremo essere puntuali ed operativi.
ULTIMO GIORNO E TRIONFO A JANCO
Alle 09.02 arrivano di nuovo i poldaviano con i mezzi, come aveva previsto Charlie. vEngono avanti di corsa, ma li eliminiamo. Faccio un giro tra i loro colpiti in cerca di materiale interessante o di ufficiali. Ritrovo MIXMASTER, il loro comandante:ci riconosciamo, io rido, lui un pò meno. Gli dico che vedo più lui che il mio comandante. poco dopo vengo colpito da un cecchino mentre cerco di convincere Mixmaster a seguirmi.il medico portoghese mi cura. Il cecchino viene levato. Congediamo il comandante poldaviano in offgame lo fotografiamo.
Partiamo in missione è l'ultimo giorno, dobbiamo conquistare Janco. Il campo entra in fuorigioco, tutti in missione, anche i comandanti.Avanziamo nei boschi metro per metro, respingiamo le imboscate, puliamo i fianchi in modo ordianato e deciso, sembriamo carri armati. Neanche un colpito tra di noi, i nostri medici fanno un ottimo lavoro, ma per le altre compagnie. Mettiamo in fuga un plotone di 30 poldaviani russi in 15 italiani.Un russopoldaviano perde la radio e cerchiamo di aiutarlo. I NAF francesi entrano a Janco, ma vengono espulsi in massa per aver tenuto un comportamento troppo aggressivo.non verseremo una lacrima. A poche centinaia di metri dal vilaggio veniamo attaccati frontalmente, con molte perdite, Charlie cade e metà squadra lo segue. Ci sbandiamo, sconfiggiamo gli avversari con truppe fresche dalle retrovie ed entriamo alla spicciolata dentro Janco, si spara di brutto, dalle case, dai boschi circostanti, dai cespugli, ma le nostre forze continuano ad affluire, la compagnia fox 1 si riunisce, manca solo Charlie(i comandanti devono stare fuori un'ora, noi mezzora).La battaglia prosegue, mi piazzo su una torretta a presidio della retroguardia, sventando alcuni attacchi suicidi dei poldaviani, mentre le ultime sacche poldaviane vengono ripulite. Arriva il solito quad, noi ci ripariamo pensando ad il solito attacco di artiglieria, ma i fuochi di artificio sono per dichiarare FINITO IL BERGET!Abbiamo vinto!!!Spariamo in aria, ci ricade addosso una pioggia di pallini, cantiamo, urliamo, portiamo in trionfo Black wolf, il comandante del battaglione.Torniamo al campo fischiando l'inno della compagnia: la canzone di cantagallo, il cartone Disney Robin Hood.Il tricolore viene issato su un asta fatta con un ramo e marciamo con in testa la bandiera, al campo ci aspetta il nostro capo, Charlie, che non sà che abbiamo conquistato la città e vinto la battaglia, la festa è grande.Grandi i portoghesi, Hostle Operation Team, gli italiani di Ferrara e di Pescara, i tre giovani tedeschi, che ci hanno salutato dicendo di essere orgogliosi di aver giocato in una compagnia come la nostra.
Riassumo l'esito del Berget 9 con le parole di Blackwolf:
firts day:not good :sad2: (tranne che per la mia compagnia 8-) );
second day:better :);
third day:all map is blue :-D;
today: we kicked their ass! :twisted:
Ragazzi , forse vi sembrerà una relazione troppo celebrativa, ma vi garantisco che è tutto vero e che nella compagnia Fox1, ci siamo comportati in modo determinato, forte, paziente e risoluto. Ci siamo dovuti confrontare con la distanza da casa,il lunghissimo viaggio, il clima ostico e umido, la fame, la stanchezza,il dolore fisico, le giornate lunghe con sempre luce anche di notte, le zanzare, validissimi avversari in numero superiore che non davano tregua.
Insomma oltre al gioco il Berget è stato una prova caratteriale entusiasmante, che mi fà pensare che si dovrebbe ripristinare la leva militare per i giovani(certo senza nonnismo e schifezze simili).
Per concludere credo che lo staff Berget abbia fatto di tutto per far divertire e conquistare obiettivi a tutti,NAF, Poldaviani, civili, Zansian, ma io sonomolto felice per i grandi risultati della mia compagnia e per il grande divertimento. Grazie e complimenti a tutti i giocatori.