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Originariamente inviata da
Ghigno
La gaffe, qua l'abbiamo fatta tutti noi (io in primis) nel sostenere che l'associazionismo risolva i problemi... i fatti dimostrano che nemmeno quello basta.
Occorre fare qualcosa in più, altrimenti come paventato da Kadmillos... qua si va tutti a casa.
ciao: ciao:
La differenza non la fà la forma associativa che si è scelta....la fa sempre e solo la serietà delle persone.
L'associazionismo per come è inteso nel softair è solo un paravento..un modo per darsi una legittimità che poi magari sul campo viene meno.
Io so solo che buona parte delle associazioni della mia zona(regolarmente costituite e presenti da anni sul territorio) alla prova dei fatti sono associazioni che violano regolarmente i loro stessi statuti(con presidenti "a vita" o elezioni pilotate...o inadempienze fiscali di vario tipo) e giocano in posti dove non hanno i permessi...
Quindi secondo me in questi anni(almeno in quelli in cui ho frequentato questo ambiente..) ci si è sempre nascosti dietro un dito..additando come capro espiatorio i cosiddetti "irregolari"...irregolari che con un fax mandato ad un EPS diventano improvvisamente "regolari",senza che nessuno(e ripeto nessuno) controlli il loro operato.
Se è solo un pezzo di carta a dividere il regolare dall'irregolare e non la cultura della regolarità,non ci si può lamentare se poi capitano queste cose...
Come ho già detto il famoso caso della caserma di Trana(anch'esso con molto risalto mediatico) fù a causa di un team regolarmente costituito in ASD(più altri giocatori "indipendenti"...).
Tutto questo capita solo per un motivo..non esiste un organo competente in grado di sanzionare i comportamenti illegali o antisportivi dei team di softair....
Perchè,che si voglia ammeterlo o no il problema più grosso del softair sono i giocatori stessi e i loro dirigenti,che spesso sono i primi ad inculcare la cultura dell'illegalità e dell'antisportività.
Tutto perchè in questi anni il softair ha vissuto con gli occhi foderati di salame,senpre in cerca di nemici esterni e mai in grado di eliminare i propri problemi interni.
La cosa ridicola della campagna che Softair Dynamics vuole portare avanti è che non si domanda se il club in questione abbia veramente fatto quello di cui è accusato..parte dal presupposto che il sindaco sia in errore e che voglia reprimere il softair.
Perchè nella mente di alcuni il softgunner è SEMPRE dalla parte della ragione,mentre(come dimostrano i fatti che spesso ormai vengono riportati dalla stampa) il problema siamo sempre e solo noi..incapaci di rapportarci in maniera funzionale con le pubbliche amministrazioni e i cittadini.
Sempre ad arrograrci diritti e mai a riconoscere i nostri doveri...il primo dei quli è quello di non giocare a ridosso dei centri abitati,proprio per evitare atriti con la popolazione.
Quindi,pur non condividendo la scelta del sindaco,non posso che considerarla legittima in quanto il team in questione(come ammesso dagli stessi giocatori quà intervenuti) giocava a pochi metri dal centro abitato.
Invito Softair Dynamics a scegliere meglio le sue battaglie...e non a trasformare singoli casi di irregolarità in un movimento che coinvolge tutti i softgunners....i sindaci vieteranno il softair in tutti i comuni???
Beh..forse significa solamente che il nostro gioco è malvisto o malgestito e che probabilmente è ora che il mondo del softair si faccia un bell'esame di coscienza...
ma io sono ormai arrivato a crede che la parola coscienza e la parola softair siano incompatibili nella tesa di troppe persone.
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A me pare di aver capito che l'associazione in questione non giocasse a ridosso dell'asilo, ma che sia responsabilità di un singolo dell'associazione che sparasse li dentro.
Sarebbe assurdo che io presidente durante una delle nostre adunanze vedessi un socio sparare pallini su un asilo seppur vuoto, senza dire nulla.
In tutti i casi vietare in toto il softair non è un atto legittimo, lo sarebbe stato dare una distanza limite di 200-300 metri dai centri abitati, case e terreni coltivati.
Delle irregolarità ci sono responsabili e coresponsabili, responsabili sono senza dubbio gli amministratori irresponsabili delle associazioni, coresponsabili sono i comuni, il demanio, le pubbliche amministrazioni, le province, che per rilasciare un permesso per un minuscolo campo di softair ti fanno crepare il fegato, però firmano a rotta di collo permessi per attività venatorie senza troppe storie, per dirtene una proprio ieri ne ho visto uno con i miei occhi per un terreno boschivo di 200 ettari concesso a diritto esclusivo ( con tanto di chiave e cancello ) e gratuito dal 1994 ad una associazione di caccia, non so se rendo l'idea, io "ste gentilezze" non l'ho mai viste per associazioni di softair.
Niente contro i cacciatori per carità, ma converrai con me che c'è qualcosa che non va, che non funziona come deve.
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Originariamente inviata da
Blu-Vector
A me pare di aver capito che l'associazione in questione non giocasse a ridosso dell'asilo, ma che sia responsabilità di un singolo dell'associazione che sparasse li dentro.
Sarebbe assurdo che io presidente durante una delle nostre adunanze vedessi un socio sparare pallini su un asilo seppur vuoto, senza dire nulla.
In tutti i casi vietare in toto il softair non è un atto legittimo, lo sarebbe stato dare una distanza limite di 200-300 metri dai centri abitati, case e terreni coltivati.
Delle irregolarità ci sono responsabili e coresponsabili, responsabili sono senza dubbio gli amministratori irresponsabili delle associazioni, coresponsabili sono i comuni, il demanio, le pubbliche amministrazioni, le province, che per rilasciare un permesso per un minuscolo campo di softair ti fanno crepare il fegato, però firmano a rotta di collo permessi per attività venatorie senza troppe storie, per dirtene una proprio ieri ne ho visto uno con i miei occhi per un terreno boschivo di 200 ettari concesso a diritto esclusivo ( con tanto di chiave e cancello ) e gratuito dal 1994 ad una associazione di caccia, non so se rendo l'idea, io "ste gentilezze" non l'ho mai viste per associazioni di softair.
Niente contro i cacciatori per carità, ma converrai con me che c'è qualcosa che non va, che non funziona come deve.
Loro stessi ahanno ammesso che giocavano a meno di 100m dal paese......i cacciatori non sono softgunners...se vuoi metterti a disquisire sul fatto che i cacciatori abbiano più potere di noi fai pure...ma tanto non cambia il succo del discorso.
Noi siamo un piccolo gioco malvisto sia dalle persone che dalle pubbliche amministrazioni e spesso e volentieri solo amicizia o conoscenza personale fanno si che ci vengano concessi i campi,quindi siamo tenuti a dare meno fastidio possibile e a fare di tutto per essere benvisti.
In più,se mi permetti,bisogna saper leggere fra le righee mi sembra che i feedback degli altri club della zona siano chiari....saranno anche frutto di antiche rivalità ma quando sento parlare di negozi,giocatori minorenni(sezione 10-15 anni) e di presidenti a vita,io un'idea me la sono fatta.
E che qualcuno voglia fare una crociata(ammettendo fra l'altro di farlo per interessi commerciali della sua casa editrice...) per difendere un club che ha fatto autonomamente un'errore,facendola passare fra l'altro come una battaglia di tutti i softgunners,mi riempie di indignazione.
Mah...io so solo che questo ambiente funziona alla rovescia,e che forse il giorno che vieteranno il softair non so se faranno così un grande male....
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Intervento per sdrammatizzare:
Passiamo tutti al Laser Tag!!! :giggle:
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Originariamente inviata da
Kadmillos
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Pensateci. Per l'editrice Nut significa anche chiudere , pare poco ?
Se mi permetti....se questo è il succo della questione,capisco allora molte cose.
Tra l'altro vorrei sapere perchè vi arrogate il diritto di portare avanti VOI una battaglia che non vi compete e che non rappresenta tutti i giocatori di softair.
Ma forse capisco anche questo..e magari le parole che spesso uno strano personaggio dai capelli grigi trovano ennesima conferma.
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io avrei potuto credere alla "buona fede" di SAD se non si fosse "disturbata" ad inviare una mail circolare a tutti i clubs presenti nel suo archivio. A che pro ???
Non sarebbe invece stato più utile evitare di alimentare l'eco mediatico SPROPOSITATO che questa vicenda sta avendo, contattando privatamente l'associazione al centro della vicenda, cercando di entrare nel merito di quanto accaduto, ed eventualmente fornendo appoggio e sostegno ad un'eventuale ricorso..???
Non dico che poi non avreste potuto pubblicare sulle pagine della vs. rivista gli esiti eventualmente (ma difficilmente) positivi del ricorso, attribuendovene parte del "merito".
Ma come si fa anche solo pensare di ricorrere contro la delibera di un sindaco che ha agito PER EVITARE CHE I BAMBINI DI UN'ASILO POTESSERO RISCHIARE IL SOFFOCAMENTO INGERENDO DEI PROIETTILI DA SOFTAIR ??????????
Ma quale tribunale potrebbe mai avversare una delibera basata su questa motivazione ??????
Risultato ??? Sindaco ancora più incazzato (a ragione) che piglia il telefono e chiama i colleghi dei paesi vicini per dirgli "guarda un po' 'sti qua.....hai visto cosa è successo?? Gli ho CONCESSO di giocare a softair nel mio comune e adesso che mi vedo costretto a ritirare il permesso, fanno ricorso contro la decisione...!!!"
E nel giro di una settimana la notizia avrebbe fattoil giro di tutte le province confinanti.
Se voi foste un sindaco che riceve 'sta telefonata, e dopo qualche tempo vi si presentasse il rappresentante di una ASD per chiedere il permesso di giocare sul territorio del vs. comune, cosa gli rispondereste ???
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Originariamente inviata da
Blu-Vector
In tutti i casi vietare in toto il softair non è un atto legittimo, lo sarebbe stato dare una distanza limite di 200-300 metri dai centri abitati, case e terreni coltivati
Su che base?
Quali ragioni legali, sociali o logiche rendono il softair un diritto inalienabile? Dalle mie parti c'è una vasta zona boschiva dove non puoi fare nemmeno una biciclettata sui sentieri senza prima avere una autorizzazione da parte dell'ente parco, figurati. Immaginati un po' il softair...
Sull'ordinanza, tra l'altro, si legge:
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che su questo territorio è presente:
- un vincolo idrogeologico
- un vincolo paesaggistico
- un vicolo archeologico
Basta solo questo per squalificare ogni tipo di intervento sull'ordinanza. Vincoli di questo tipo sono incompatibili con delle attività come la nostra. Solitamente c'è la possibilità di ragionare con una pubblica amministrazione, facendo passare il softair come qualcosa di non problematico.
Ma se un sindaco tira fuori un'ordinanza per vietare un'attività non ci si può appellare alla sua collaborazione: è evidente che, se vuole vietare quell'attività, non è disponibile a compromessi. Se ci fossero degli appigli per dimostrare che ha torto e "forzarlo" a fare la scelta corretta...ma non è questo il caso.
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Anch'io ho ricevuto quell'email.
Il soltito, trito e ritrito modus operandi del proprietario di SoftAir Dynamics che dalle pagine di Facebook disinforma, insinua, blandisce, cassa chi non la pensa come lui.
Ci inonda di email non richieste, e soffia sul fuoco cavalcando la (pseudo) rivolta da lui stesso innescata ... leggetevi l'interrogativo che pone agli iscritti della pagina su "quali sono i provvedimenti sul softair che vi aspettate dal nuovo governo" (uno degli ultimi della serie, ché ogni giorno ce n'è uno altrettanto demenziale).
Demenziale, ma di sicuro impatto per l'utenza di quelle pagine, basta leggersi i commenti degli intervenuti su quanto accaduto in provincia di Bergamo.
Un'utenza che sta tirando su bene, a base di disinformazione, paure, guerre annunciate e mai combattute (tipicamente italiano!) raccolte fondi (che servano ad accreditare l'immagine dei "softgunner brava gente" ... parafrasando un vecchio detto) e sostenendo eventi uno più fallimentare dell'altro (Red 1, Varano e così via).
Oggi invoca il ricorso al TAR per lesa libertà di "softgunnare" ... da vecchio artigliere, continua a spararle grosse.
Ma questo è il Paese in cui tali soggetti sono sempre andati per la maggiore ... salvo dannare l'intera Società che, ebete, gli ha prestato fede.
Ecco, se possibile, anche per questa volta "evitiamo" e lasciamo che l'ASD prosegua nel confronto già avviato con l'Amministrazione.
Chè ... le marce su Roma, su Bergamo e provincia, le manifestazioni in mimetica ed ASG di fronte al Parlamento (proposte lette spesso sulla sua pagina e da cui MAI costui prende le distanze) o il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale non accrediterebbero l'immagine che si vuol far passare.
Ché più dell'immagine, conta la sostanza del dialogo tra Splash Contact e il sindaco di Berbenno.
Paolo "Grigio"
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E bravo NightRider, hai centrato l'obbiettivo. Condivido pienamente.
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Ho rimosso il testo della mail dopo una esaustiva telefonata fattami dalla Redazione. Onde evitare che la situazione possa degenerare e aver ricevuto garanzie di un loro impegno a trovare una soluzione civile con il Sindaco. Speriamo possa servire.