[RECENSIONE-SMONTAGGIO] Recensione vr16 calibur cqc qrs vfc (2016)

Salve a tutto il popolo di SAM.

Dopo aver “sfruttato” a più non posso questo forum e le info in esso contenute, per arricchire le mie personali conoscenze, con il conseguente risparmiato di chissà quanti “dindini” in prove già fatte da molti voi, vorrei apportare un piccolo contributo anch’io.
(piccolo OT. Ragazzi, soprattutto quelli nuovi, utilizzate quel benedetto tasto CERCA! Che in dieci anni di gioco e smanettamenti mi ha evitato di porre domande a casaccio e già ampiamente trattate, per avere risposte che, cercate con un po’ di pazienza, si trovano, scusate l’OT.).
Quello che ho recensito è uno degli ultimi modelli realizzati dalla casa VFC. Sostanzialmente si tratta del modello 416 con ris KEYMOD denominato VR16 CALIBUR CQC, che ospita l’ultimo modello di gear-box con estrazione rapida della molla e altre piccole chicche ce vi mostrerò passo passo nella descrizione. (si tratta della mia prima recensione e ben vengano suggerimenti ;).
DESCRIZIONE GENERALE
Partendo dallo scatolo si tratta del solito e classico VFC, all’interno ho trovato spegnifiamma rosso, replica e caricatore monofilare, ma niente bastoncino per pulizia. La replica è stata acquistata in un negozio dalle mie parti, vicino a Firenze, molto fornito con personale gentile e qualificato alla cifra di 370€, oltretutto rivenditore ufficiale VFC.
Imbracciandolo si ha una buona sensazione di solidità e maneggevolezza, nonostante il peso del ris lo destabilizzi un minimo. Per fare una prova ho montato una replica M4 Aimpoint e già il bilanciamento è cambiato, rimanendo invece invariata la maneggevolezza, davvero buona.
Il concetto è un po’ quello dello Steyr AUG, con cui ho giocato tanti anni, peso presente ma ben gestibile, anche sulle lunghe distanze (6-8-12 ore). Ho un piccolo appunto da fare, all’inizio ho avuto difficoltà a inserire il caricatore in sede, molto strano, con gli m4 non mi era mai successo e l’ha fatto con tutti i caricatori in polimero (ICS, Battleax, VFC), mentre quelli metallici vanno che è una bellezza (Wartech, ICS). Per quanto riguarda il gioco dei caricatori in sede è minimo o quasi nullo per quelli plastici e leggero ma più che accettabile per quelli classici.
Allegato 298516 Allegato 298517 Allegato 298515 Allegato 298514 Allegato 298518(confornto con un URXIII 8")
ESTETICA E PARTICOLARI
Questo particolare modello nasce con accessoristica QRS (Quick Response System), calcio, grip motore, caricatore low cap. e paragrilletto, che sono un bello spettacolo, considerato che ogni pezzo è stato realizzato in modo preciso, senza sbavature e in materiale resistente, vorrei azzardare un policarbonato o abs rinforzato ma non ho trovato sigle e perciò rimarrà un dubbio. Piccolo appunto negativo, il calcio non sta ben saldo, ma giocherella sul tubo, niente di esagerato, ma a confronto del resto mi fa storcere il naso, che ci voleva a renderlo più aderente!?.
Il ris keymod è realizzato in alluminio lavorato al CNC, lavorazione precisa e pulita, non posso darvi delucidazioni sul tipo di alluminio utilizzato, ma sembra di ottima qualità, molto probabilmente è una lega simil aeronautica. Il fatto che abbia il keymod lo trovo un punto a favore, ho avuto la possibilità di provare quello col classico ris picatinny e personalmente non c’è confronto (peso compreso).
Per quanto riguarda la verniciatura è qualcosa d’imparagonabile, semi opaca, tendente al grigio, sicuramente realizzata a polveri. Se metto a confronto un ICS full metal, o peggio ancora, un WATRECH (4 gen.) la cosa diventa imbarazzante, ovviamente per i due modelli a paragone (hehe). Casualmente mi è caduto un cacciavite sul Lower e non ha causato il minimo danno. Presenta i classici loghi incisi VR16 e la dicitura VFC IT <1J serigrafata sotto il paragrilletto.
Allegato 298519 Allegato 298521 Allegato 298526 Allegato 298522 Allegato 298523 Allegato 298528 Allegato 298529 Allegato 298527
ACCESSORI
Gli organi di mira sono realizzati anch’essi in polimero, lo stesso utilizzato per il resto delle plastiche e sono flip up, molto solide e salde, con lo scatto deciso.
Lo spegnifiamma (in acciaio) è di tipo Scar, a innesto rapido, per un eventuale silenziatore (non presente nello scatolo). Il finto apparato recupero gas è realizzato per intero fin nei minimi dettagli, anche se a colpo d’occhio rimane nascosto dal ris. Può sembrare una cosa inutile, ma personalmente lo ritengo un’ottima attenzione al dettaglio, considerato che il costo è stato di 370€, contro i 294€ di un wartech revo urx3, per nulla paragonabile al VFC (PER NULLA PARAGONABILE, dato che col VFC giochi sin da subito, mentre con l’altro no, almeno se hai un minimo di aspettativa).
Il grilletto non è il classico a mezza luna, ma uno speed trigger nero, simile a un RETRO ARMS ma un poco più fine (meno bello a parer mio, che l’avrei fatto con proporzioni maggiorate, scusate, ma per deviazione professionale sono sensibile a certi particolari hehe), la corsa è lunga come su ogni gruppo contatti classico, almeno 1.5 cm e scatta veramente all’ultimo millimetro.
Allegato 298530 Allegato 298531 Allegato 298532(paragone tra VFC speed trigger e s.t. della Retro Arms)
ALLOGGIO BATTERIE
Tornando al calcio, vorrei approfondire il discorso dell’alloggio batterie, per quanto riguarda il tubo, da cui esce il tamya piccolo nero, una batteria LIFE Swiss Arms 900 mAh 20C di 19x18x138 mm, senza considerare i cavi, riesce a entrare liberamente, perciò tutto quel che è inferiore andrà bene di sicuro. Mentre sono riuscito a inserire negli inserti laterali, removibili del calcio QRS, una lipo Nanotech 1200 mAh 20-50c delle dimensioni di 16x13x115 mm, sempre senza considerare i cavi. Molto spazio è ricavato nella spalletta posteriore che va ad appoggiarsi alla spalla durante il puntamento e i cavi in avanzo (e nel mio caso un bel MERF 3.2) trovano tranquillamente spazio.
Allegato 298524 Allegato 298525
APPUNTI E PARTICOLARI SECONDARI
Non ho parlato del bolt catch funzionate perché ormai è cosa nota, della nuova t hop up, che analizzerò più tardi e del particolare caricatore QRS monofilare. Riguardo a quest’ultimo vorrei azzardare che molto probabilmente è possibile utilizzare la scocca esterna per alloggiarvi una classica meccanica maggiorata, presa da un altro caricatore.
PRESTAZIONI
Per quanto riguarda le prestazioni, devo fare un appunto e un distinguo. Negli ultimi tempi mi sono dedicato, con discreti risultati, alla customizzazione di ASG mie e di altri amici e perciò mi si è alzato il tiro per quanto riguarda l’accettabilità minima di prestazioni di una replica.
Per un utente medio che non ha dimestichezza con gear box, motori, pistoni, molle, ingranaggi, saldature, cablaggi e via discorrendo, la replica va più che bene “out of the box”, un tiro e rosata accettabile sui 25 m e non oltre i 30 m in sagoma, (utilizzato un telemetro per la misurazione), risultati buoni se si considera il gommino minchione e una canna sicuramente non inferiore ai 6.04. Il ROF è di 13.5 bb/s con lipo 7.2 1200 25-50c Nanotech, batteria non esagerata ma buona, molto simile a una live a basso mAh e “c” e ROF di 16.5 bb/s con life Swiss Arms 900 mAh 20c (anche con un’Action Battery 9.9 1200 mAh ha dato simili risultati). Per quanto riguarda mentre la potenza con 0.23 (la marca non ricordo, ma bio) oscilla tra gli 0.77J e gli 0.83J (utilizzato un cronografo Madbull), perciò conforme alle nostre leggi e come riportato sotto il paragrilletto, ma decisamente altalenante, su 10 tiri di prova, lo scarto è discreto, vediamo dopo la “revisioncina” se qualcosa migliora, almeno la costanza.
Sparando un intero monofilare ho notato cali di “potenza” di raffica seguiti da ritorni della stessa, per quanto mi riguarda, lo trovo fastidioso, ma non udibile a un orecchio non allenato, penso sia causato dal gruppo contatti “vecchio stampo”, cavi sottodimensionati, tamya e mancanza di fusibile.
La reattività è accettabile ma non molto performante per chi gioca prevalentemente in singolo, personalmente poco rilevante, poiché partecipiamo a tornei dove per quasi la totalità del tempo è “richiesto” il full auto.
La maneggevolezza è discreta, considerati i 10 pollici del ris e il peso (misurato personalmente) si aggira sui 2670g senza considerare il caricatore e le batterie.
COMPONENTISTICA
La canna interna è 270 mm in ottone e credo si tratti di una classica VFC non di precisione, mentre il gommino è il pessimo VFC, rigido se paragonato a un G&G verde o un Systema. Sostituendolo con un G&G ho notato un leggero miglioramento della rosata ma la potenza è rimasta invariata. La T HOP UP è quella nuova nera VFC, con regolazione coassiale tipica degli ICS e ormai adottata nella stragrande maggioranza delle T di nuova gen. aftermarket per 2° ver. A mio parere, è realizzata in un materiale buono (vedremo in seguito), con una molla di contrasto tosta.
Separando l’upper dal lower, si nota immediatamente che il gear non presenta i classici fori di alleggerimento presenti sul fondo, in prossimità del guidamolla. Lo spingipallino è una via di mezzo tra uno stampato e un CNC, perché presenta le lavorazioni tipiche di asportazione meccanica di materiale, ma sono certo che la base di partenza sia un classico stampato a iniezione, presente un o-r interno.
Proseguendo, ed estraendo prima il motore, classico “high sprint” VFC nero senza targhetta, si passa a estrarre il Gear box.
Come già accennato questo GB è un nuovo modello ed oltre alla mancanza di finestrelle, presenta un guidamolla a estrazione rapida.
Il cilindro è leggero, troppo leggero per essere in ottone o acciaio, lo paragonerei a un modello G&G, anche se differisce dal colore, perciò sicuramente è in lega di alluminio.
Gli ingranaggi sono i classici autospessoranti high speed, montati su boccole cuscinettate aperte da 8 mm, mentre l’asta spingipallino è ad una king arms (l'asta non presenta le pinne stabilizzatrici), anche qua si deduce male il materiale, ma è rigidina secondo me, fin troppo.
Il pistone ha sette denti metallici e potrei paragonarlo a un Element rosso, anche se la cremagliera sembrerebbe leggermente più resistente, AOE sembrerebbe corretto. La molla per la potenza che esprime potrebbe essere una 95/100 ms, piuttosto veloce. La molla presenta anche una strozzatura sul fondo per rimanere più salda al guidamolla. Il guidamolla come già accennato è per l’estrazione rapida, con la possibilità di togliere i cuscinetti.
La testa pistone è in alluminio, mentre l’altra testa è in polimero. La tenuta da originale è assurda, non perde nulla, ne con, ne senza spingipallino.
Adesso devo fare un’osservazione, ho fatto anche la prova flauto ed è risultata perfetta pure quella, la potenza bassa perciò è da imputare al cilindro, col foro troppo in coda.
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OTTIMIZZAZIONE
Per quanto riguarda l’ottimizzazione niente di nuovo o inaudito, ho seguito gli step che generalmente faccio per ogni replica e in definitiva quelli descritti molto bene da Bombardiere nella guida ottimizzazione del GB, chi non la conoscesse farebbe bene a leggersela.
Allegato 298555 (chi non la conoscesse, la pasta ISSO è fantastica, se usata col dremel, si ottengono degli ottimi risultati)

Non avendo spessori di altri ingranaggi da sostituire alle mollettine di contrasto, ho montato una terna 18:1 della SHS, con la quale mi ci sono già trovato molto bene (anche se 13:1). Ho sostituito il pistone con uno della SHS con cremagliera in metallo (non trovo molto sensati i mezzi denti, o tutto o niente, poi ognuno è padrone di se stesso). Ho pensato anche di sostituire il motorecon un bell’SHS HT già pronto per lui. Per adesso con i cambiamenti mi fermo qua, in attesa di montare un kit DM.AC ax, che sono curiosissimo di provare e sostituire la molla con una SHS 90, almeno da assestarmi sui 0.90J con gli 0.20, configurazione del gruppo aria suggeritami dai produttori stessi dei componenti DM.AC (tra l’altro gentili, disponibili e rapidi nella risposta). Per adesso né approfitterò per fare un bel rodaggio e vedere come girà, in seguito monterò anche il kit.
Ho anche inserito un bel Merf 3.2 per ovviare a cali di potenza e dispersioni (oltre al fatto che ormai sono un drogato di centraline e senza mi sento come privo di almeno due dita da una mano hehe). Ho realizzato perciò un nuovo cablaggio con cavi Jefftron (molto buoni ed economici 5€ al mt., non scaldano e conducono bene, testati su di una custom con 13:1 -3 (BD), motore ICS turbo 3000 (stagionato), centralina Jefftron V2 e alimentato a 11.1, in singolo con spari ripetuti, rimane tutto bello fresco (nei limiti del possibile), l’unico appunto è che sono delicati di guaina, bisogna stare molto attenti a non romperla.
I nuovi dati sono: 0,98 / 1,02, su dieci prove e oltre il risultato è sempre il medesimo. Per il momento lascio com'è, dato che alla fine quasi tutto il gruppo aria lo sostituirò. Ad essere sincero non capisco come possa esser salito così tanto senza fare alcuna modifica o ottimizzazione. Ne oliato ne irengrassato, ne sosituito alcun che. Per quanto riguarda il rof con la 7.4 si attesta sui 16/17bb/s mentre con una 11.1 (abbastanza fiacca, si tratta di una billowy 1200 mAh 15c) sale a dismisura, 27/28 bb/s, ottimo risultato credo.
Spero di aver fatto cosa gradita a tutti e che come a me torni utile a qualcuno, qual ora avesse fatto un pensierino su questo ciufilozzo. Personalmente lo consiglio anche a chi vuol adottarlo per tornei lunghi anche da 12 ore (sono 1.87 per 82 kg, perciò un po’ avvantaggiato per la lunghezza e il trasporto, ma se vi piace acquistatelo, una delusione non l’avrete).

Tonk
(chiedo gentilmente ai mod. se per cortesia spostano la recensione al giusto posto, grazie).