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Obbligo di frequenza
Pur non essendo prettamente un argomento di carattere legislativo, mi pare qui l'area meglio indicata, poichè ritengo competa l'ambito associativo e più in generale le norme che regolano l'attività di asd
Si discuteva con interpretazioni dimetralmente opposte sull'obbligo da parte degli associati, nella fattispecie asd softair, sulla obbligatorietà o meno della partecipazione alle attività della stessa.
Soprattutto se la reiterata assenza nel tempo dall'attività, da parte del singolo, potesse essere occasione sanzionatoria o restrizione delle facoltà associative (ad es. partecipazione a tornei) motivandola quale inidoneità dovuta a scarso allenamento.
Se vogliamo per analogia, come se il calciatore di una squadra asd non si presenti a diversi allenamenti.
L'adozione di tali provvedimenti, secondo taluni, richiederebbero l'inserimento di norme specifiche in regolamento da farsi approvare dall'assemblea dei soci, mentre taluni ritengono che sia sufficiente la sola delibera del direttivo.
Voi che ne pensate?
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Guarda ti faccio un esempio: IO.
Allora in pratica non gioco più da giugno, da allora ho giocato solo 3 volte, il motivo??
Ho un parente malato a Parma, quindi quasi tutte le domeniche parto da milano per andare a trovarlo e fargli capire che la famiglia gli sta vicino, e così lasciare un giorno di "respiro" ai parenti parmensi che si occupano di lui. In più, quando non vado a parma, la domenica era l'unico giorno libero per studiare con calma dal mattino alla sera, senza interruzioni, per fortuna, non devo più studiare e ho un intoppo domenicale in meno.
In compenso ogni mercoledì sera sono in sede (a parte questo gennaio che ho preparato l'ultimo esame), partecipo alle attività non sul campo, cazzeggio coi soci, procuro il materiale che può servire la domenica, ecc ecc, Insomma anche se per motivi esterni la mia presenza sul campo è limitatissima, non per questo latito dal club, anzi cerco sempre di dare idee, proporre giochi, insomma cerco di rendermi utile lo stesso.
Credo ci sia molta differenza tra me, e chi non si fa mai vivo in sede o alle riunioni, o alle cene che il club organizza, si fa vedere in campo una volta ogni morte di papa, senza avvisare della sua presenza (magari si è organizzato un gioco, chiedendo conferma del numero di presenze, e la sua sortita manda un po in macello l'organizzazione), oppure non risponde alle mai, o non le legge, e si presenta la domenica mattina e si ritrova solo perchè il resto del club è ospite da qualche altra associazione.
Insomma io divido queste persone in due categorie:
1) Gli assenteisti per colpa di forza maggiore, ma che comunque partecipano alle altre attività del club, nessuna esclusa, situazione che comunque è temporanea.
2) Quelli che definisco semplicemente "USER" in pratica si iscrivono e con l'iscrizione credono di avere il diritto di fare quel caspita che vogliono, insomma come se il club fosse equiparato alla PS3, accendi giochi un po e poi spegni.Che giocano per "gloria" personale, contando il numero di colpiti, come se fosse la cosa più importante, senza fare gioco di squadra.
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Io penso che chi non frequenta gli allenamenti non può essere obbligato.
Detto questo l'imprevisto ci può stare, la malattia anche, l'impegno per cose più importanti dell'allenamento (famiglia, lavoro) anche.
Ma se la cosa si protrae oltre un certo limite è giusto e sacrosanto tenerne conto. Io sono dell'idea che se si fa parte di un'ASD bisogna comportarsi come sportivi (anche se dilettanti). In una squadra di qualsiasi altro sport/attività sportiva chi non frequenta gli allenamenti sta in panchina, se gli va bene, sennò viene gentilmente invitato a ripresentarsi quando avrà più tempo o voglia. Anzi, dovrebbe il giocatore stesso domandarsi se è il caso di continuare con qualcosa a cui non è in grado di dedicare il giusto spazio. Perchè ti iscrivi (spendendo pure dei soldi di quota associativa ed attrezzatura) se poi non ci sei mai?
L'esclusione da eventi esterni per chi non frequenta abbastanza gli allenamenti, vuoi per scarso allenamento vuoi per scarso affiatamento con i compagni, è una decisione più che lecita da parte di un Direttivo. Questo secondo me per i seguenti motivi:
- rispetto nei confronti di chi gli allenamenti se li fa (mi pare il minimo)
- prestazione durante l'eventuale impegno (se non mi alleno gioco male, se gioco male diminuisco le possibilità di tutta la squadra di fare un buon risultato).
Ovviamente la situazione va valutata di volta in volta.
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Quote:
Originariamente inviata da
Wotan
Io penso che chi non frequenta gli allenamenti non può essere obbligato.
Detto questo l'imprevisto ci può stare, la malattia anche, l'impegno per cose più importanti dell'allenamento (famiglia, lavoro) anche.
Ma se la cosa si protrae oltre un certo limite è giusto e sacrosanto tenerne conto. Io sono dell'idea che se si fa parte di un'ASD bisogna comportarsi come sportivi (anche se dilettanti). In una squadra di qualsiasi altro sport/attività sportiva chi non frequenta gli allenamenti sta in panchina, se gli va bene, sennò viene gentilmente invitato a ripresentarsi quando avrà più tempo o voglia. Anzi, dovrebbe il giocatore stesso domandarsi se è il caso di continuare con qualcosa a cui non è in grado di dedicare il giusto spazio. Perchè ti iscrivi (spendendo pure dei soldi di quota associativa ed attrezzatura) se poi non ci sei mai?
L'esclusione da eventi esterni per chi non frequenta abbastanza gli allenamenti, vuoi per scarso allenamento vuoi per scarso affiatamento con i compagni, è una decisione più che lecita da parte di un Direttivo. Ovviamente va valutata di caso in caso.
E' tutto legato al regolamento interno dell'associazione (o qualsiasi cosa essa sia...). Se l'iscritto non compie azioni contrarie al regolamento, non lo si può sanzionare nè escludere in alcun modo... .
Mettetelo nel regolamento e poi, forse, e ripeto forse, potrete prendere provvedimenti in tal senso.
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Quote:
Originariamente inviata da
Maurizio87
Insomma io divido queste persone in due categorie:
1) Gli assenteisti per colpa di forza maggiore, ma che comunque partecipano alle altre attività del club, nessuna esclusa, situazione che comunque è temporanea.
2) Quelli che definisco semplicemente "USER" in pratica si iscrivono e con l'iscrizione credono di avere il diritto di fare quel caspita che vogliono, insomma come se il club fosse equiparato alla PS3, accendi giochi un po e poi spegni.
Come non quotare.
------ Post aggiornato ------
Quote:
Originariamente inviata da
Etabeta
E' tutto legato al regolamento interno dell'associazione (o qualsiasi cosa essa sia...). Se l'iscritto non compie azioni contrarie al regolamento, non lo si può sanzionare nè escludere in alcun modo... .
Mettetelo nel regolamento e poi, forse, e ripeto forse, potrete prendere provvedimenti in tal senso.
Preferiamo affidarci al buon senso ed alla maturità dei soci. Che spesso sono migliori di qualsiasi regolamento.
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Ringrazio per le risposte
Forse ho dato troppo per scontato il fatto che tali eventuali provvedimenti si riferissero giusto a quelli che Maurizio87 definisce USER ovvero quelli che non rispondono alle email, non si fanno mai vedere alle riunioni, e sporadicamente appaiono sul campo
Impegni di varia natura sono comuni a tutti e certamente non ricadono sul socio
L'aspetto che mi premeva però affrontare, ed è questa la ratio della mia pubblicazione in area legale, non è quello "morale" ma quello formale ovvero se la questione fosse affrontabile attraverso la comune normativa associativa, in subordine l'organo direttivo, o,infine, la necessita del normarlo formalmente.
Qui sta la questione
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Non sono un avvocato e non so dirti con precisione ma il buon senso e quel poco che so di normativa mi fa dire che un tesserato "socio ordinario" non può essere allontanato dal ASD se non per gravi motivi ( la mancata presenza alle iniziative del ASD non è una valida giustificazione) , mentre può non venirgli rinnovata l'iscrizione o non essere accetato inquanto ogni richiesta è teoricamente soggetta alla decisione del consiglio direttivo . Questo cambia solo nel caso dei soci fondatori i quali avranno sempre il diritto a partecipare alla vita del ASD nelle sue riunioni e assemble , ma solo pagando la quota annuale potranno partecipare alle "attività" .
Questo è quello che ho capito dalla normativa non prendere le mie informazioni come oro colato , chiedi ad un avvocato o un commercialista se la questione è molto più seria altrimenti ... "non ragioniam di lor, guarda e passa" .
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Non credo che la questione posta riguardi l'allontanamento dall'asd, quanto, se non ho capito male, di un'eventuale decisione del direttivo di preferire i soci più presenti alle attività del club dando la precedenza alla loro partecipazione quando si tratta di eventi esterni etc.
Per quanto mi riguarda è una cosa del tutto normale e sensata.
------ Post aggiornato ------
Quote:
Originariamente inviata da
zerosoft
L'aspetto che mi premeva però affrontare, ed è questa la ratio della mia pubblicazione in area legale, non è quello "morale" ma quello formale ovvero se la questione fosse affrontabile attraverso la comune normativa associativa, in subordine l'organo direttivo, o,infine, la necessita del normarlo formalmente.
Qui sta la questione
Ritengo che lo stabilire l'idoneità o meno di un socio a partecipare ad eventi esterni (per qualsivoglia motivo) rientri nelle prerogative di ordinaria amministrazione del Presidente e/o Direttivo. Quindi che non ci sia bisogno di regolamentarlo.
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Lo statuto può prevedere un certo obbligo di presenza ed è approvato e modificato dall'assemblea, non dal direttivo
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Due veloci OT per C.A.S.H.
1) a termini di legge il mancato rinnovo dell'iscrizione deve essere validamente motivata, in caso contrario, il socio escluso potrebbe (caso limite) chiederne giudizialmente il reintegro, con eventuale richiesta danni
2) una volta costituita l'associazione i soci fondatori godono degli stessi diritti doveri di qualsiasi socio, non hanno nessuna differenza, se non il ragionevole rispetto che gli possa venire dall'esperienza o anzianità
Detto ciò e ritornando in argomento, è chiaro che la formalizzazione della regola inserendola in regolamento o ancor più in statuto avrebbe potere certo.
La questione a cui ha parzialmente risposto Wotan è se vi fosse tra le norme generali che regolano le asd o nelle vostre personali esperienze escamotages attraverso i quali non passare dalle suddette formalizzazioni, richiedendo la prima l'assemblea dei soci e nel secondo caso addirittura l'omologa notarile.
Aggiungo infine alla questione primaria un secondo quesito: vi è mai capitato nella vostra esperienza di sentire che qualcuno adisse le vie legali per ottenere soddisfazione in contradditorio con la propria associazione? (io no)
PS.vorrei ricordare, a chi fosse sfuggito, che la discussione è puramente accademica, nata sulla base di un confronto di idee e che ho pubblicato per allargarne la cerchia dei pareri sulla base di possibile attinenza con situazioni reali vissute da altri iscritti o/e per esperienze personali e/o professionali