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ARMY R48/49/50 CQBR SRE

Dopo una prim aserie con qualche dettaglio da sistemare i cinesi Army R48/49/50 sono ormai pronti a confrontarsi con la replica che li ha generati, il Marui CQBR SRE

REAL STEEL

Il Close Quarter Battle (CQBR) è un upper receiver destinato alla sostituzione dell’omologo montato sulla carabina M4A1. Il CQBR sostituisce la canna del M4 con una da 10,3 pollici (262 mm) di lunghezza, similarmente a quanto fece il Colt Commando con l’M16 in passato. Il suo numero preliminare National Stock Number era 1005-LL-L99-5996, mentre i CQBR carabine completi ora hanno il NSN 1005-01-527-2288.
La lunghezza complessiva del receiver superiore è 19,25 pollici (489 mm), mentre completo, con il calcio retratto, ha una lunghezza complessiva di 26.25 pollici (667 mm).

Il CQBR nasce sulla piattaforma modulabile della serie M4 e M16. Proposto dalla Special Purpose, il Close Quarters Battle Receiver è stato adottato dal Naval Surface Warfare Center, Crane Division (spesso indicato come NSWC-Crane o semplicemente “Crane”) come proprio progetto dopo la rimozione del CQBR di dal programma SOPMOD. L’upper receiver è stato denominato inizialmente come Special Purpose Rifle, è stato poi classificato come Mk 12 Mod 0/1, mentre il CQBR carbine completo è stato infine denominato Mk 18 Mod 0.

Lo scopo del CQBR rimane di fornire agli operatori un’arma di dimensioni ridotte, in grado di sparare una cartuccia 5,56, idonea agli scenari di protezione VIP, guerriglia urbana, contesti CQB ovvero situazioni di combattimento in ambienti ristretti.

LA REPLICA

Dopo l’annuncio shock dell’uscita del R42 ed R43 marchiati ARMY ARMAMENT, ecco una succosa novità per i fans dello Shock & Recoil Engine targati Tokiomarui e clonati dalla famigerata Army. Disponibili in italia, gli R48, R49 ed R50 sono le avanguardie di una serie di cloni che renderanno economicamente abbordabile la nuova tecnologia SRE, senza dover rinunciare a qualità e peculiarità mancate con la prima serie.

Gli R40/41/42/43 soffrivano infatti dell’assenza del dispositivo di blocco a fine colpi soggetto a brevetto internazionale da Tokiomarui, oltre a tutta una serie di modifiche necessarie per renderlo un prodotto funzionale, affidabile e compatibile alla nostra legislazione.

Fino ad oggi la serie SRE è giunta in Italia principalmente per importazione parallela o “sanmarinese” perchè incomprensibilmente Cybergun ha deciso di non dare possibilità a questo prodotto di diffondersi come dovrebbe tra i sofgunners italiani, e nonostante la richiesta elevata, il numero di pezzi disponibili è sempre molto limitato (quasi sempre sono out of stock), con prezzi decisamente alti e purtroppo tendenti al rialzo. Stesso discorso per i ricambi, giunti in Italia con grandissimo ritardo ed ancor oggi non diffusi nei vari store.

Con la serie clone, il discorso è ancor più triste, l’ importazione non ha interessato Cybergun per motivi nuovamente incomprensibili a noi utilizzatori; tutto ciò nonostante la tecnologia Shock & Recoil Tokiomarui si sia dimostrata valida, performate ed innovativa, fornendo di fatto a noi giocatori repliche strepitose in termini di feeling e divertimento.

Finalmente, grazie all’intraprendenza di un negoziante nostrano da poco presente sulla piazza, è possibile acquistare per 350 euro le nuove repliche ARMY oggetto di questa recensione.

Acquistate diverse settimane fà, ho atteso il responso di alcuni stress test effettuati sul campo prima di iniziare a scriver la recensione delle repliche Army, ma oggi ho sufficienti feedback per rassicurarvi e dipanare quei dubbi che inevitabilmente si generano quando si decide di acquistare un prodotto cinese, anche se questa volta non low-cost, sicuramente per quel che concerne la qualità.

Ed ecco la replica all’arrivo, appena uscita dalla scatola.

Tappo rosso di sicurezza, caricatore maggiorato da 450bb, astina pulisci canna, batteria e caricabatteria nonche materiale illustrativo (manuale uso e manutenzione cino/inglese, catalgo prodotti Army armament). Le differenze tra R48, R49 e R50 risiedono nella sola tacca di mira, il classico maniglione del M4A1 montati su R48 e 49, LMT corta nel R50. Calcio tipo Bushmaster su R48 e Crane su 49 e 50, Anello reggicinghia laterale sul 48, classico sul delta di mira nel 49 e 50. Tutte e tre le versioni montano una grip motore curiosa, ergonomica in plastica dura, massiccia che trasmette solidità, non ambiestra.

La versione CQB prevede la canna corta, ben replicata con birdcadge color grigio topo, delta di mira allineato e ben fissato alla canna (tramite perni cavi e non pieni come nella maggior parte delle asg), aggancio cinghia laterale mutuato dal M4A1, ma solo per il modello R48, nel 49 e 50 sono assenti.

Upper e lower receiver sono ben verniciati, loghi incisi e ottimanete definiti, minuterie quali sportellino otturatore, tasto forward assist, bolt catch, ghiera buffer tube, magazine catch, leva armamento sono del medesimo grigio topo dello spegnifiamma: piacevole in contrasto cromatico e ottima resistenza alle abrasioni.

Il maniglione è tutto in metallo, nel marui è in plastica, solido, ben allineato al body e in asse con quello anteriore.

Nella foto sottostante noterete il calcio tipo bushmaster, proprio della serie R48, mentre 49 e 50 hanno il calcio tipo crane.

Il calcio scorre senza problemi, un leggero gioco come nel M4A1 socom marui. Medesimo gioco anche ne crane del R50.

Sfilato il calcio ecco il tappo prprio della serie con calcio bushmaster. I contatti per le batterie marui sono ovviamente assenti, ma tutto resta compatibile.

In dotazione un caricatore maggiorato da 450 bb, loggato Army, meglio rifinito rispetto alla prima serie, e sopratutto finalmente performate.

Passando al frontale, abbiamo un handguard stile M4A1, sovrapponibile al marui, poroso e ben stampato, al di sotto del quale troviamo una canna monolitica in alluminio con scanalatura per alloggiare le batterie mini; fusibile a siluro, attacco tamya standard mini. Il serraggio manca di frenafiletti, che consiglio di utilizzare viste le inevitabili sollecitazioni generate dal cuore SRE.

Arretrando la leva d’armamento si espone il dispositivo hop up, nero e non più in plastica bianca, presagio di una dovuta rivisitazione del prodotto non solo in lato estetico. Impugnando la replica si evidenzia la scomparsa del gioco tra lower e upper tipico della prima serie (risolvibile in verità con un pò di tecnica applicata), e che conferma una raccolta di feedback da parte della Army; minore anche la luce tra i gusci (per altro presente anche nel Marui).

Analizzando la parte meccanica, troviamo una nuova massa battente, 270 grammi di peso complessivo, finitura e dimensionamento uguali a quelle del M4A1 socom marui.

La foto comparativa delle 2 masse battenti, in alto ARMY, sotto MARUI.

I due concorrenti a diretto confronto, sopra ARMY R50 (con impugnatura tipo M16), sotto MARUI M4A1 Socom.

L’upper receiver si sfila senza problemi dopo aver tolto il cavo terminale dotato di portafusibile, ma prestate attenzione al gruppo canna/hop up che facilmente rimarrà in sede sul lunghissimo spingipallino, il rischio di romperlo con movimenti maldestri è in agguato, e gli sbagli si pagano molto cari con queste repliche!

Il gearbox nero, non più metallo naturale come Marui e Army prima serie

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I componenti che costituiscono il gruppo scarrellamento otturatore, gruppo hop up nero (come nel marui), e la leva di armamento grigio topo.

Smontare il gruppo buffer spring tube è relativamente semplice, data l’assenza del cablaggio è sufficiente svitare la ghiera, svincolare il tappo del lower dal tubo (è sufficiente farlo arretrare fino alla fine della parte filettata), dopodiche si può svitare il tubo: frenafiletti quasi assente ma il gruppo era comunque ben serrato nonostante diversi game alle spalle e non meno di 20 caricatori sparati.

In dettaglio la filettatura del body Army; pur essendo una lavorazione a fusione è maledettamente ben fatta e grippa meglio sul tubo rispetto agli omologhi Marui.

Estratto il tubo, noteremo che la molla rimane vincolata al pistone come nel Marui, l’estrazione del gearbox dal lower non è semplicissima, serve un po manualità.

Ed ecco il pezzo che mancava nella prima serie: il leveraggio dello stop a fine colpi.

Questo particolare cinematismo meccanico permette alla replica di bloccarsi quando il caricatore monofilare tipo stanag dedicato alla serie sre, esaurisce i bb. Interviene sull’asta spingipallino impedendo alla replica di sparare, finchè non si inserisce un caricatore nuovo; agendo poi sul bolt stop, la replica riprenderà nuovamente a funzionare. Dettaglio sulle boccole, in acciaio da ben 8 millimetri! come nella serie precedente. Ottima base di partenza per eventuali modifiche.

Il motore non è marchiato in alcun modo, nessuan specifica riportata, ma pare il generoso high torque montato anche sulla prima serie, lento, lentissimo ma capace di trainare la meccanica sre e le molle poderose che equipaggiano le repliche orientali.in foto anche il bolt stop e il magazione catch, entrambe in grigio topo, entrambe ben rifiniti.

Gearbox aperto. ingranaggi in acciaio ben spessorati, grasso accettabile, montaggio corretto di tutti i particolari; il cilindro ha una finestra generosa in funzione della canna CQB.

Il pistone, in plastica durissima, può non ispirare alla vista, ma si è rivelato un eccellente componente.

Il gruppo aria ha una tenuta buona, la testa è ben rifinita, non così lo spingipallino che ha bave di stampaggio eliminate in maniera grossolana.

Gli ingranaggi sono il piatto forte della meccanica, acciaio pesante, ben rifiniti, semidentato già provvisto di delayer in fusione (come nel Marui); scorrono molto bene senza stridori tipici di alcuni ingranaggi cinesi. Per la cronaca gli ingranaggi e le parti meccaniche fotografate sono già state abbondantemente rodate in game, come vedete l’usura è nulla.

Estratti tutti i componenti dal guscio gearbox. Molto dello sporco visibile in foto in realtà si è dimostato essere vernice del guscio depositatasi all’interno. Era così necessario verniciarlo?

Ultimo dettaglio di serie Army. Le viti di chiusura sono anche sulla seconda serie del tipo a passo fine, con 2 rondelle!

UPGRADE MECCANICO

L seconda serie di cloni Army è funzionale out of box, si inserisce la batteria e si può giocare, almeno nei 3 esemplari esaminati non si sono manifestati problemi tant’è che sono reduci da diversi game FTHR. Non diversamente dai Marui, ci sono ampi margini di miglioramento, dalla precisione alla gittata, dalla silenziosità meccanica all’aumento di rof, non ultimo l’effetto rinculo.

Ho iniziato lucidando tutte le parti di scorrimento, nello specifico le 2 guide pistone

e le 2 guide dell’asta spingipallino

Molti sono scettici riguardo quest’operazione, io ho sempre trovato giovamento sia in termini di rof che consumo batteria.

La lucidatura ha interessato anche la terna ingranaggi, particolare attenzione è stata riservata alla bordatura dei denti.

Il cilindro originale in ottone è stato mantenuto, ma lucidato a specchio internamente con pasta lucidante antiossidante, che associata ad un grasso nautico al silicone rende molto scorrevole la superficie.

Il gruppo hop up ha visto solo la sostituzione del gommino con un elemento systema energy e l’aggiunta dell’anellino di centraggio sula canna.

Il pressore originale e la giraffa di regolazione sono invece perfetti già in origine

Il pistone invece ha ricevuto una nuova testa e nuova guarnizione o-ring: il motivo è la ricerca di un migliore effetto antivuoto in ritorno.

Lo spingipallino è stato lavorato per accoppiarsi meglio nella camera hop up, idem per l’asta spingipallino, eliminare le tracce degli stampi riduce gli attriti.

Il gearbox, oltre alla lucidatura delle parti di scorrimento, ha ricevuto nuove saldature all’impianto elettrico, nuovi connettori, e uno spessoramento in stile VegaForceCompany, grasso alto scorrimento sulla meccanica e siliconico sulle guarnizioni.
Molla sp90 corta e modificata non vincolata al pistone.

UPGRADE ESTETICO

In attesa del ras da 9 pollici le modiche estetiche per ora si fermano alla sostituzione di questi pezzi

– calcio con un MOE nero
– tacca di mira posteriore mbus
– grip motore classic army modificata con asportazione del dente anatomico
– ris tipo KAC in 2 pezzi con copri rail
– peq15 portabatteria
– guardia grilletto curva tipo magpul
– AFV

Testo e foto di Ramke-sswg