Originariamente inviata da
rli
ragazzi stiamo di nuovo passando il limite. non è questo il modo di portare avanti una discussione, che sarebbe anche entusiasmante se dibattuta nei suoi profili storici e più serenamente di quanto si faccia quà sopra. dal momento che questo flame nasce dalla provocazione di un utente che si è opportunamente defilato dopo aver gettato il fiammifero in un deposito di benzina, sarebbe opportuno chiuderla quà o trasferirla in un post apparte.
lasciatemi dire delle cose però. quello che non mi piace è l'approccio barricadero che vedo in un sacco di post: della serie io di quà, tu di là. la guerra grazie a dio è finita. sento discorsi vecchi traboccanti retorica istuzionale e non, che mi fanno letteralmente rabbrividire quando penso alla giovane età di chi li pronuncia. ora sarebbe prova di grande maturità intellettuale, se per una volta smettessimo di giocare a partigiani e camicie nere e cercassimo tutti di andare un pò oltre i confini di queste bagarre superflue. e' evidente che non ci si renda conto del mare di dolore sul quale galleggia il paese (il verbo "galleggiare" non è casuale). oggi è facile fare certi proclami, tanto non si rischia praticamente più nulla. certo questo a meno che non vogliate fare come i nostri padri, che si sono pigliati a sprangate, in qualche caso a pistolettate, o magari direttamente come i nostri nonni che hanno avuto a disposizione i mitra ed essere la terza generazione di italiani che si ammazza a vicenda. l'ho già detto e lo ripeto. non c'è assolutamente nulla di cui andare fieri di quello che è successo. la guerra civile è stata una cosa vergognosa che si è sommata alla tragedia già in corso. rastrellamenti e tribunali del popolo sono eccessi che hanno condannato qualsiasi idea potesse esserci dietro. qualsiasi persona che pensi col proprio cervello non dovrebbe accettare stigmatizzazioni o eroismi di sorta. e' inutile additare gli americani come esempio, avete idea di quanta gente nel sud rimpianga jefferson davis? ecco quello è quel che succede quando si parla di guerra civile. eppure solo un imbecille si berrebbe la storia che il nord avesse dichiarato guerra al sud per la questione schiavista (in uso anche al nord fino a pochissimo prima). e' da persone moderne andare oltre i dogmi. e' da guardiani della fede accanirsi in atteggiamenti antistorici e contro qualsiasi distensione.
qualcuno in una battaglia legale e di cifre, ha tirato in ballo la costituzione. basterebbe fare attenzione a quanto i principi fondanti in essa contenuti siano stati (dis)onorati. la costituzione è nata per sancire un nuovo stato di diritto che garantisse un clima di riconciliazione alle due parti. non dico quella vincente e quella perdente, perchè quella guerra l' italia l'ha perduta nel peggiore dei modi. con buona pace di chi in buona fede parla ancora di giuramenti e di bandiere facendosi ammaliare dalla retorica strumentale patriottarda, quella che rispolvera il tricolore all'occasione, magari per coprire le bare di chi volendo comprarsi casa, va a farsi ammazzare per gli interessi della halliburton in giro per il mondo. il nostro è un paese in che ha da tempo dichiarato fallimento, rassegnato all' incapacità (come nel resto d' europa) di esprimere una politica autonoma e conforme alle esigenze reali dei cittadini. in compenso il sistema ci regala amici di maria de filippi.
in tutto questo si continua nella decadente pratica di tirare acqua al mulino fantasma della propria ideologia scomparsa.