Salve a tutti,
come avrete capito dal titolo, mi appresto a fare una (degna, mi auguro) recensione di questa replica blow-back della M.E.U. prodotta dalla KJ Works di Taiwan, successivamente curata per aspetto estetico, loghi originali STI e in fine commercializzata dalla ASG.
Dovendo realizzare una custom per conto di un ragazzo, come base si è deciso di utilizzare la replica in questione perchè ha numerosi pezzi che facevano al caso nostro e prenderli separatamente sarebbe stato impegnativo se non antieconomico. Non ho neanche tenuto conto di modelli simili realizzati da altre case perchè KJW, in quanto a materiali, costruzione e realismo (in particolare rispetto le quote) risultava la migliore, reperibile ad un ottimo prezzo e, cosa importante, con standard Marui rispettati in maniera pressochè assoluta.
E' cominciata quindi la ricerca: prima in Italia, dove abbiamo trovato la sola versione “standard”, senza loghi e con quella vistosa incisione sul lato destro del fusto che recita “KJ WORKS MADE IN TAIWAN”; ma nei pochi posti dove l'avevamo trovata era out of stock. Intanto il tempo passava e il committente della custom, avendo fretta, ha infine ordinato all'estero questa variante commercializzata dalla ASG e me l'ha fatta recapitare.
Il costo, a quanto ne so, si aggira, compresa la spedizione con corriere, intorno ai 125-130 Euro; a breve andremo a vedere se li vale o no! E devo sbrigarmi dato che presto mi toccherà smontarla per prelevare i pezzi destinati alla custom; quelli restanti saranno messi in vendita sul mercatino insieme ad altri che ho messo da parte negli anni, anche perchè costituiranno parte del mio compenso per la custom in questione.
Adesso andiamo a vedere 'sta replica!
Prima di tutto la scatola: ben realizzata, anche nelle sue grafiche esterne, personalizzate da ASG , con loghi STI ed immagini della replica in questa specifica versione. Il polistirolo della parte interna è ben sagomato e la replica non si muove assolutamente, così come il caricatore e gli altri accessori, che consistono in: scatolina di pallini (probabilmente un centinaio, grammatura 0,2), attrezzino che dovrebbe servire per smontare il bushing (ma non è necessario) e che facilita il mantenimento dell'elevatore durante l'inserimento dei pallini nel caricatore, e una piccola chiave a brugola, che serve a fissare (ergo scongiurare di perdere) la mira anteriore una volta regolata: perchè, sì, entrambe le mire, o almeno quella anteriore, sono regolabili! Ovviamente, non manca un buon manuale multilingue (mi sembra tutte europee) che introduce all'uso della replica e alla fine pubblicizza alcuni prodotti e accessori correlati.
La replica si presentava ben protetta da una busta in plastica, era molto ben oleata con lubrificante al silicone e senza alcuna impronta digitale, quindi apparentemente mai usata o provata. Caricatore completamente scarico e con l'adesivo visibile in foto, sul fondello. A proposito, è molto ben realizzato! Ma ne parleremo più avanti. Mi auguro soltanto che l'abbiano provata alla ASG o in produzione!
Non sono espertissimo di M.E.U., ne delle varie versioni, so soltanto che questa replica sembra avere tutte le carte in regola (stando alle diverse foto trovate in rete) e che la versione replicata dev'essere probabilmente una di quelle più recenti, visto che ha un'utilissima rail integrata nel dust cover, che consente l'installazione di torce, laser etc.
Beh, ad ogni modo, sembra essere tutto a posto, fin troppo anzi. Una volta brandeggiata, da una sensazione di solidità incredibile, nulla si muove o scricchiola, tolleranze giuste e niente di lasco o malfermo. Se non fosse per il peso, logicamente inferiore, sembrerebbe di avere per le mani una realsteel.
Purtroppo le foto forse non rendono l'idea, ma i dettagli, le superfici ed i leveraggi (tutti in solido metallo) sono realizzati con cura quasi maniacale, e la verniciatura, specie di carrello e outer barrel (entrambi in metallo) è superlativa, sembra quasi il trattamento anodizzato di quei blasonati kit estetici da oltre 200 “dolla”. Ecco che sono emersi quindi gran parte dei motivi per cui la scelta è caduta su KJW; anche se in questo caso ci sarà sicuramente anche lo zampino di ASG, infatti sul fusto MANCA l'antiestetica scritta incisa sui modelli standard cui accennavo prima.
La denominazione della replica riportata sul lato sinistro del carrello non corrisponde, che io sappia, ad alcun modello realsteel, ma niente paura, probabilmente è come se la si considerasse come un modello “sui generis”, una sorta 1911 di versione training “sponsorizzata” dalla STI che spara BB da 6 mm, cosa sottolineata per altro dai marchi sull'altro lato del carrello.
L'unica eccezione tra tutta questa bontà, sembra essere il grilletto. Sì, il materiale è buono, ottimo; è ben replicato ed è dotato anche di regolazione di fine corsa... ma non è stato molto ben rifinito dopo la produzione, eppure era una cosa semplicissima da fare. Va beh, non si può avere tutto!
Le mire: sono entrambe amovibili e dotate dei classici riferimenti bianchi. Quella anteriore è regolabile. Entrambe risultano abbastanza ben curate e i riferimenti (due sulla tacca di mira e uno sul mirino) sono ben centrati e perfettamente realizzati, efficaci anche in condizioni di scarsa luminosità. Inutile dire che prendere la mira è rapido ed intuitivo; la differenza con la versione bellica è notevole... ma anche rispetto ad una 92FS o una USP, entrambe con mire standard, non è indifferente.
Il fusto, realizzato con un gran bel polimero, opaco ma non troppo, è di ottima qualità e finiture. A quanto pare è nylon rinforzato cioè un materiale simile al policarbonato rinforzato ma più elastico e meglio resistente agli urti. Ogni sua parte è massiccia e robusta, le filettature per le viti sono in metallo (probabilmente ottone) annegato nello stesso polimero.
Un fusto di questo tipo, a mio parere, è ottimo in game, nel tiro agonistico e tattico, o se non si vuole rovinarne uno in metallo, visto che il polimero resiste meglio agli urti, essendo elastico e soprattutto a livello estetico si conserva meglio dell'alluminio che invece perde subito la vernice o sul quale ogni graffio diventa un pugno in un occhio.
Il vano caricatore è svasato (come le versioni realsteel) per facilitare l'inserimento veloce dei caricatori e consente l'alloggiamento dei caricatori a Co2 (disponibili come optional da KJW).
Le viti delle guancette, sono su standard Marui ed esteriormente molto simili alle realsteel, ma leggermente più corte, per consentire alle due inferiori il passaggio del caricatore a CO2 nel vano caricatore appositamente adattato.
Le guancette sono costituite da un pezzo unico in gomma e nei due pannelli laterali ha all'interno delle placche di metallo, per aumentarne rigidità e peso. Il progetto segue la falsa riga Pachmayr e presenta, come avrete già visto, su entrambi i lati un logo STI in un cerchio di metallo dorato, molto ben realizzato. L'insieme è curato nei dettagli e confortevole impugnando la replica; la gomma, è della durezza perfetta: sufficiente per grippare ma non da alcun fastidio alle mani... anche se, a mio parere, la scelta del tipo di grips è sbagliata, visto che il fusto, sul “front strap”, cioè la parte anteriore dove vanno le dita, è già molto grippante di suo, come in molte 1911 destinate ad impieghi speciali, quindi la parte di collegamento delle due guancette, in questo modello, oltre che superflua, risulta anche un po' ingombrante, specie per chi ha mani di dimensioni medie o piccole o usando dei guanti.
A mio parere, la soluzione ideale sarebbe installare guancette normali, non avvolgenti: basta fare una piccola modifica (in rosso nella foto qui sotto) e il gioco è fatto!
Il caricatore, come avrete notato, è del tipo destinato all'uso agonistico, con fondello maggiorato in gomma dura e dall'aspetto simile a quello dell'acciaio inox satinato. In pratica è il clone perfetto della controparte Marui destinata alla MEU. Presenta un solo, piccolo marchio da un lato che fa riferimento alla casa costruttrice. Tra le foto ne trovate una dov'è a confronto con quello Marui della versione bellica: sono identici nella forma ed anche le valvole sono molto simili, con la differenza che quella di carico del KJW è dotata di o-ring esterno per evitare le perdite di gas tra il beccuccio della bombola e la valvola stessa durante il caricamento. Non ho mai visto fin'ora il Marui in versione MEU, ma posso dire che questo KJW risulta ottimamente realizzato e, cosa straordinariamente positiva, la struttura principale non è in zama cromata (finitura tra l'altro che avrebbe vita breve!), pesante e molto deformabile (ergo sensibile agli urti) come quella impiegata per i caricatori della versione bellica TM: qui mi sa tanto che abbiamo dell'ottimo alluminio molto ben lavorato e non ha nient'altro che il suo colore originale! Quindi non si rischia di rovinarne particolari finiture o verniciature delicate, si risparmia sul peso e soprattutto si guadagna in robustezza! In oltre si favorisce lo scambio termico: l'alluminio veicola e dissipa il calore o le basse temperature molto più rapidamente della zama o materiali simili, quindi, in caso di clima freddo, per evitare i cali di potenza, basterà tenerlo in una tasca interna per alcuni minuti e inserirlo nell'arma quando sarà il momento di usarla.
Nelle foto vedrete anche le prove di compatibilità della replica con caricatore originale Marui della versione bellica e con quello Tercel, che si riconosce per il fatto che è più usurato. Entrambi i caricatori vanno perfettamente su questa replica, in particolare il Marui che, una volta innestato, è fermo e saldo come quello KJW e combacia perfettamente con la linea e il disegno del magwell e del fusto.
Ecco come si presentano le parti interne una volta effettuato lo smontaggio primario; operazione leggermente più complessa del solito per via del fatto che la leva di smontaggio/blocco carrello, non ha il nottolino sporgente sul lato destro. Si può notare lo spingipallino-cilindro rosso, realizzato in robusto polimero, quello che viene usato per le versioni Co2, ciò fa intendere (come del resto scritto ovunque su scatola e manuale) che la replica sia "Co2 ready".
Un paio di foto col gruppo carrello della “sorella” bellica KjW (la outer è customizzata), inutile dire che la compatibilità è perfetta, praticamente plug & play, nonostante alcune leggere migliorie apportate al progetto della MEU ed anche il fatto che che tra l'uno e l'altro modello ci sono 4-5 anni di differenza!
La prova di tiro, effettuata solo con green gas di potenza medio-alta, HU quasi a zero e con una temperatura atmosferica di circa 27°, mi ha lasciato delle impressioni senz'altro positive, forse di più. Precisa, rinculo piuttosto vigoroso ma che non destabilizza la replica, nessuna parte allentata, nessun inceppamento o rumore strano durante il ciclo, nonostante la replica sia nuovissima e non ancora “rodata”. Il carrello rimane puntualmente aperto una volta finiti i colpi.
Personalmente, se vi piace il modello, mi sento di consigliarla, visto che mi è sembrata ottima praticamente sotto tutti gli aspetti.
Foto varie:
Grazie a tutti per l'attenzione, un saluto!
P.S.
Se coloro che ritengono utile o a cui è piaciuta la recensione (non la replica, ovviamente, quello è un discorso a parte! ) mettessero un "grazie" o postassero un commento, non potrò che esserne felice, non solo per il gesto in se, ma più che altro per capire se ho fatto bene e valutare se nelle prossime recensioni o tutorial potrò fare ancora meglio!