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Discussione: WWII US Weapons

  1. #1
    Cause it's a bitter sweet symphony that's life...





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    Predefinito WWII US Real weapons


    THOMPSON SUBMACHINEGUN

    Il Thompson, anche conosciuto come Tommy Gun o Chopper, è un'arma automatica statunitense progettata nel 1919 dal generale John T. Thompson (Newport 1860 - New York 1940) per la Auto Ordnance Corp. Egli comprese che le munizioni dall'ottimo potere d'arresto calibro .45 sarebbero state devastanti se sparate da un'arma automatica. Quest'arma ebbe numerosi soprannomi: "Tommy Gun" (l'arma di Tommy), "Trench Broom" o "Trench Sweeper" (la scopa della trincea), "Chicago Piano" (il pianoforte di Chicago), e "Chicago Typewriter" (la macchina da scrivere di Chicago).


    Scheda tecnica
    Nazione Stati Uniti d'America
    Tipo fucile mitragliatore
    Era moderna

    Storia della produzione
    Data di progettazione 1917-1919
    Progettista John T. Thompson
    Aziende produttrici Auto-Ordnance Company (al’inizio), Birmingham Small Arms, Colt, Savage Arms

    Periodo di produzione 1921-presente (repliche)
    Esemplari prodotti approssimativamente 1.700.000
    Varianti M1919, M1921, M1921AC, M1921A, M1923, BSA 1926, M1927, M1928, M1928A1, M1, M1A1

    Storia del servizio
    Durata in servizio 1938-1971 (Esercito Americano)
    Utilizzatori Canada, Cina, Croazia, Francia, Nuova Zelanda, Vietnam del Nord, Vietnam del Sud, Unione Sovietica, Svezia, Filippine, Inghilterra, Stati Uniti d’America, Yugoslavia
    Guerre Guerra d'indipendenza irlandese - Guerra civile Irlandese - Seconda guerra mondiale - Guerra arabo-israeliana del 1948 - Guerra civile cinese - Ribellione di Hukbalahap - Guerra di Corea - Prima guerra d'Indocina - Guerra del Vietnam - Conflitto nordirlandese - Guerra in Bosnia - Rivoluzione Cubana

    Specifiche tecniche
    Lunghezza 852 mm (M1918/A1) - 811 mm (M1/A1)
    Peso 4.8 kg scarico (M1928A1) - 4.9 kg scarico (M1A1)
    Calibro .45 ACP (11.43 mm)
    Munizioni .45 ACP (11.43 × 23 mm)
    Azionamento Blowback
    Cadenza di tiro 600-1200 colpi al mino, in base al modello
    Velocità alla volata 280 m/s
    Gittata utile 50 metri
    Alimentazione caricatore da 20, 30, 50 o 100 colpi


    Storia
    La produzione in serie cominciò con l'M1921, che fu impiegato per la prima volta nel 1928, da parte dei Marines in Nicaragua e dalla Guardia Costiera negli scontri con i contrabbandieri di alcolici. Il "Tommy Gun" si fece una reputazione poco invidiabile soprattutto a causa dei film che lo mostravano come arma dei gangster (di fatto però venne effettivamente usata dai gangster, si veda per esempio la famosa strage di San Valentino compiuta dagli uomini di Al Capone). Questo mitra fu largamente impiegato anche dalle forze di polizia ed in generale - nell'ambito delle forze armate USA e britanniche - rimase la convinzione che il mitra fosse un'arma adatta esclusivamente ai compiti di polizia.
    I primi mitra acquistati ufficialmente dall'US Army, sia pure in limitati quantitativi, furono i Thompson Modello 1928A1 che in genere vennero assegnati agli equipaggi di veicoli corazzati e ai reparti di esploratori; questi Thompson furono prodotti dalla Colt perché l'Auto Ordnance Corp., pur detenendo il brevetto, non aveva le strutture industriali necessarie per la fabbricazione in quantitativi rilevanti. Nel 1940 il governo britannico stipulò un grosso contratto con l'Auto Ordnance per la fornitura di parecchi M1928A1, ma la maggior parte di queste armi furono costruite in subappalto dalla Savage Arms Corp. All'entrata in vigore della legge "affitti e prestiti", nel 1941, il governo degli Stati Uniti rilevò tutti i contratti di questo tipo ed i Thompson rimasero in produzione fino al 1943; nel corso della produzione vennero prodotte delle versioni semplificate dell'M1928A1, denominate M1 edM1A1; la maggior parte di queste armi erano destinate alle forze armate britanniche, ma non tutte riuscirono a raggiungere l'Inghilterra, molti dei mercantili che le trasportavano furono infatti silurati dai sommergibili tedeschi.

    Il Thompson era tutto sommato affidabile, ma aveva anche parecchi difetti: era eccessivamente pesante, ma soprattutto era costosissimo e complesso da fabbricare e quindi sostanzialmente inadatto alla produzione bellica; le forze armate americane decisero quindi di sostituirlo con un mitra di concezione più moderna e presero in considerazione diversi prototipi, tra cui l'Hyde 109, l'ATMED, lo Star, l'Atlantic, lo United Defense, i Reising 1 e 2 e almeno un'altra decina di modelli di concezione nazionale ed estera (tra i quali furono presi in considerazione addirittura il Suomi finlandese e gli MP 34 ed MP 38/40 tedeschi). Nessuna di queste armi però fu prodotta in quantità tali da superare in numero, diffusione e utilizzo il Thompson. Il mitra M3, che era molto più semplice da costruire e mantenere, riuscì solo ad affiancarlo. Pare addirittura che Michail Timofeevič Kalašnikov, convalescente in un letto d'ospedale a causa delle ferite riportate in combattimento, prima di arrivare all'AK-47, avesse proposto un'arma molto simile al "Tommy Gun".

    Fu utilizzato da entrambi gli schieramenti nella Guerra civile cinese, e per qualche tempo fu ancora utilizzato dagli stati di Cina eTaiwan. Anche Australia, Brasile, Messico e Svezia usarono questo mitra. Il Thompson rimase in servizio ben oltre la fine dellaSeconda guerra mondiale. Partecipò anche alla Guerra di Corea e un valido sostituto lo si trovò solo con l'arrivo dell'M16 nel 1965, in quanto il precedente M14 aveva dimostrato problemi nel tiro a raffica. Fu utilizzato ancora nelle prime fasi dell'intervento statunitense in Vietnam, poi fu ritirato dal servizio attivo in America. I Thompson furono utilizzati l'ultima volta durante i vari conflitti che portarono alla dissoluzione della Jugoslavia dalle varie milizie che erano riuscite a impossessarsi di depositi di armi. Gli USA avevano fornito vari quantitativi di armi a Tito nel periodo immediatamente successivo alla rottura dei rapporti con l'Unione Sovietica, quando si temeva che potesse scattare un'invasione punitiva ad opera dei paesi comunisti confinanti.


    Differenze tra i vari modelli
    M1919 Thompson
    Il modello 1919 fu prodotto in un numero di circa 40 unità, con molte variazioni tra l’una e l’altra; il rateo di fuoco era davvero elevato, circa 1.500 colpi / min, caratteristica che venne esibita dal Generale di Brigata Thompson durante la sua dimostrazione a Camp Perry nel 1920. Quasi tutti i modelli di 1919 erano privi di calcio e mirino, mentre la versione finale risultò poi molto simile al successivo M1921; quest’arma, ancora in fase sperimentale, venne utilizzata per testare calibri sperimentali come i .45 ACP (11.4x23mm), .22LR, .32 ACP, .38 ACP, ed i 9mmP. Il più grande acquirente del modello del 1919 fu il dipartimento di polizia di New York City.


    John T. Thompson durante la dimostrazione del modello M1919.

    M1921 Thompson
    L'M1921 è la versione prodotta in origine del fucile mitragliatore Thompson, realizzata dalla Colt Firearms nel 1921. L'M1921 fu di una qualità piuttosto alta rispetto agli standard dell’epoca, essendo la sua superficie trattata con diversi strati di brunitura, cosa che lo rese più simile alle armi sportive di alta fattura, piuttosto che un'arma militare. Le caratteristiche standard del M1921 sono le canne raggiate, alcune accoppiate a compensatori Cutts, le tacche di mira Lyman Modello 55B completamente regolabili, il calcio sganciabile tramite pulsante la vertical foregrips frontale e i selettori di fuoco.


    Colt M1921A Thompson con caricatore da 20 colpi .45 ACP.


    Colt M1921A Thompson con caricatore drum da 50 colpi .45 ACP.


    Colt M1921AC Thompson con caricatore da 20 colpi .45 ACP.


    Colt M1921AC Thompson con caricatore drum da 50 colpi .45 ACP.


    Colt M1921AC Thompson con grip frontale orizzontale e caricatore da 30 colpi .45 ACP.

    M1923 Thompson
    Il modello 1923 è stato introdotto per espandere potenzialmente la linea di prodotti della Auto-Ordnance e fu testato dall’US Army. Sparava la potente cartuccia Remington-Thompson 0.45 da una canna di 14 pollici (35,5 cm), offrendo una gittata di molto maggiore rispetto alla .45 ACP. Con questa versione vennero introdotti un’impugnatura orizzontale e degli eventuali bipiedi e baionette. L'M1923 ricopriva lo stesso ruolo del M1918 Browning Automatic Rifle (BAR), arma di cui l'Esercito era già molto soddisfatto; per questo motivo il Thompson non venne alla fine adottato.


    M1923 Thompson baionetta e caricatore da 20 colpi .45 ACP.

    BSA 1926 Thompson
    Nel tentativo di espandere gli interessi e le vendite all'estero, la Auto-Ordnance collaborò con la Birmingham Small Arms Company (BSA) per produrre un modello europeo del suddetto fucile. Di questa versione ne furono prodotti pochi esemplari tutti con un aspetto diverso rispetto allo stile classico. Il BSA 1926 fu realizzato in calibri da 9 mm e da 7.63 Mauser venne testato da vari governi, tra cui la Francia a metà degli anni 1920; nonostante ciò non venne mai adottato da alcuna forza militare.


    BSA 1926 Thompson con il suo caratteristico design.

    M1927 Thompson
    Il modello 1927 è stato introdotto dalla Auto Ordnance sfruttando la già notevole popolarità del fucile, con lo scopo di soddisfare il desiderio di una versione “legale” mediante l'attuazione di una versione a fuoco semi-automatico con canna più lunga, mantenendo però l'aspetto generale delle versioni full auto.


    M1927 Thompson Auto-Ordnance con caricatore drum da 50 colpi .45 ACP.

    M1928/M1928A1 Thompson
    Il modello 1928 è stato più una versione rivisitata piuttosto che un vero e proprio upgrade. Essi sono esteticamente identici agli M1921, tranne per il fatto di essere stati allestiti con pesanti attuatori e molle del sistema di ricarica più piccole e meno capaci di compressione, questo con lo scopo di ridurre il rateo di fuoco. I primi di questa serie furono grezzamente allestiti con receiver dell’ M1921 rimarchiati con la dicitura "1928" (da qui la terminologia "overstamp"). Il M1928A1 era la versione militare di questa arma nel corso del 1928; esso era caratterizzato dall’avere un più rozzo livello di brunita delle parti, un attuatore più pesante e per la sostituzione della foregrip verticale con un paramano orizzontale.


    M1928 "Tommy Gun" con caricatore drum da 50 colpi .45 ACP, reso celebre attraverso gli innumerevoli classici film di gangster.


    M1928A1 Thompson con grip frontale orizzontale, caricatore da 30 colpi .45 ACP ed una primitiva tacca di mira posteriore, che verrà successivamente adottata per il modello M1.


    M1928A1 Thompson caricatore drum da 50 colpi .45 ACP.

    M1 Thompson
    L’ M1 e l’ M1A1 erano le versioni del M1928A1 Thompson che furono “snellite” e semplificate per la produzione di massa durante la seconda guerra mondiale. Le caratteristiche includono una canna non raggiata e delle semplici e fisse tacche di mira ad "L", mentre mancano i compensatori Cutts e la zigrinatura sugli attuatori e sui selettori di fuoco nei modelli successivi. Dato che la parte posteriore dei primi M1 prodotti, con tacche di mira ad "L", era incline a piegarsi e danneggiarsi se l'arma veniva gettata a terra, i modelli successivi furono equipaggiati con apposite "orecchie" attorno al sistema di mira appunto per proteggerlo. Entrambe le versioni M1/M1A1 non erano compatibili con il caricatore a tamburo da 50/70 colpi (che invece veniva tranquillamente utilizzato con gli M1921/M1928A1), ma adatte solamente al pescaggio di caricatori da 20 o 30 colpi di 45 ACP; questi ultimi, nel corso della guerra, venivano però solitamente caricati di un massimo di 28 munizioni, dato che il peso eccesivo, assieme alla foga della battaglia, spesso provocavano il loro sganciamento.


    M1 Thompson con caricatore da 20 colpi .45 ACP.

    M1A1 Thompson
    In pratica è sempre un M1, ma con alcuni miglioramenti più, come il già citato sistema di puntamento rivisto con alette.


    M1A1 Thompson caricatore da 30 colpi .45 ACP.


    Il calibro .45 ACP.
    La .45 ACP (Automatic Colt Pistol) è un tipo di munizione per pistola che nasce insieme al modello Colt 1905 a seguito di una richiesta specifica dell'esercito statunitense. La cartuccia ha un bossolo in ottone di tipo rimless, con innesco large pistol di tipo Berdan o Boxer. Nella configurazione standard monta una palla FMJ (Full Metal Jacket) da 230 grani, ma possono essere utilizzate palle di diverso profilo e peso, sia in piombo che blindate.
    La cartuccia .45 ACP è dotata di un elevatissimo potere d'arresto, una buona precisione ed un rinculo relativamente contenuto; caratteristiche che ne fanno uno dei calibri più apprezzati nella difesa personale, soprattutto negli Stati Uniti. I lati negativi risiedono nella scarsa forza di penetrazione e nella gittata modesta, se paragonato ad esempio al 9mm x 19 Parabellum.
    Ultima modifica di 3/5 Small; 04/01/2011 a 10:58

  2. #2
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    Asaf Faenza
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    Ottimo Lavoro Alex
    Mi raccomando
    qualsiasi domanda inerente al fucile Mitragliatore,postarla nel Topic Thompson Fans Club!
    Close!

  3. #3
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    Predefinito Browning Automatic Rifle

    Il B.A.R., acronimo di Browning Automatic Rifle, è un fucile automatico calibro 0,30 pollici prodotto dalla Browning e adatto al fuoco di soppressione. Fu progettato da John Moses Browning nel 1917 su esplicita richiesta delle forze armate americane, e i primi esemplari fecero in tempo a prendere parte alle ultime fasi della Prima guerra mondiale.
    È dotato di un caricatore a cassetta da 20 colpi, e di un cavalletto da un chilo di peso. In uso già nella prima guerra mondiale, venne particolarmente apprezzato anche nella seconda guerra mondiale dai marine per via del supporto che poteva offrire durante gli assalti.
    Le sue caratteristiche lo rendono efficace sia nel fuoco da terra con il cavalletto, sia nel fuoco dalla spalla e dal fianco. Viene spesso ritenuta una delle migliori armi americane in servizio nella seconda guerra mondiale. Il proiettile è lo stesso dell'arma lunga d'ordinanza dell'Esercito Statunitense, l'M1 Garand, che venne adottata nel dopoguerra dall'Esercito Italiano e poi trasformato nel calibro 7,62 NATO. Il BAR fu utilizzato anche nella Guerra di Corea, e nella Guerra del Vietnam fu usato soprattutto dai sudvietnamiti e dagli australiani. Oggi non è più in uso presso alcun esercito e venne accantonato in quanto i caricatori non erano idonei a trasportare il nuovo standard di proiettili.

    Scheda tecnica
    Nazione Stati Uniti d'America
    Tipo fucile mitragliatore
    Era moderna

    Storia della produzione
    Data di progettazione 1917
    Progettista John Browning
    Aziende produttrici Colt’s Patent Firearms Manufacturing Company, Winchester Repeating Arms Company, Marlin-Rockwell Corporation, Royal McBee Typewriter Company, International Business Machines, Carl Gustafs Stads Gevärsfaktori, FN Herstal, Państwowa Fabryka Karabinów

    Periodo di produzione 1917–anni 50
    Esemplari prodotti approssimativamente 110.000
    Varianti M1918, M1918A1, M1918A2, modelli europei

    Storia del servizio
    Durata in servizio 1918-anni 60
    Utilizzatori Austria, Belgio, Bolivia, Brasile, Cile, Repubblica Popolare Cinese, Repubblica Cinese, Colombia, Cuba, Egitto, El Salvador, Etiopia, Finlandia, Germania nazista (prede belliche), Germania Ovest, Grecia, Haiti, Israele, Repubblica di Corea, Norvegia, Pakistan, Filippine, Polonia, Vietnam del Sud, Unione Sovietica, Svezia, Thailandia, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti
    Guerre Prima e seconda guerra mondiale - Guerra civile cinese - Guerra di Corea - Invasione della Baia dei Porci - Guerra del Vietnam - Guerra civile palestinese

    Specifiche tecniche
    Peso 7.25 kg (M1918), 11 kg (M1922), 8.4 kg (M1918A1), 8.8 kg (M1918A2), 9.0 kg(wz. 1928)
    Lunghezza 1.194 mm (M1918, M1922, M1918A1), 1.215 mm (M1918A2), 1.110 mm (wz. 1928)
    Lunghezza canna610 mm (M1918, M1922, M1918A1, M1918A2), 611 mm (wz. 1928)
    Cartuccia 0.30-06 Springfield (7.62x63mm) (M1918, M1922, M1918A1, M1918A2), 7.92x57mm Mauser (wz. 1928), 7.65x53mm Mauser belga (MLE FN 1930, Mle FN D), 7x57mm Mauser, 6.5x55mm (Kg m/21, m/37), 303 britannico (7.7x56mmR), 7.62x51mm della NATO
    Azionamento Blowback
    Rate di fuoco 500-650 colpi/min (M1918, M1922, M1918A1), 300-450 o 500-650 colpi/min (M1918A2), 600 colpi/min (wz. 1928)
    Velocità alla volata 860 m/s (M1918, M1922, M1918A1, M1918A2), 853 m/s (wz. 1928)
    Tiro utile 1300 metri
    Sistema di alimentazione caricatore bifilare da 20 colpi


    Storia
    Gli Stati Uniti entrarono nella Prima Guerra Mondiale con un assortimento inadeguato ed obsoleto di mitragliatrici proprie sia propriamente prodotte che straniere, principalmente a causa di indecisioni burocratiche e per la mancanza di una dottrina militare che stabilisse il loro sviluppo. Quando la dichiarazione di guerra alla Germania imperiale fu annunciata il 6 aprile 1917, gli alti comandi militari erano consapevoli del fatto che per combattere una guerra che si prevedeva essere prevalentemente di trincea, avrebbero avuto a disposizione delle semplici mitragliatrici 670-M1909 Benet Mercies, pistole Colt come le 282 e le 158 Massime M1904, per finire con le ancora più obsolete M1895. Dopo un lungo dibattito, fu infine concordato che sarebbe stato necessario un rapido riarmo con armi “domestiche”, ma fino a quel momento, le truppe statunitensi furono tuttavia equipaggiate con quanto di meglio la produzione bellica francese e britannica aveva da offrire.


    Sviluppo
    Nel 1917, prima dell'ingresso americano nella guerra, John Browning portò personalmente a Washington, DC due tipi di armi automatiche per una dimostrazione: una mitragliatrice raffreddata ad acqua (più tardi adottata come mitragliatrice M1917 Browning) e un fucile automatico “da spalla” allora conosciuto Browning Machine Rifle o BMR, entrambi compatibili con la cartuccia standard US 0.30-06 Springfield. Browning aveva organizzato una dimostrazione pubblica di entrambe le armi in un luogo al di fuori di Washington, DC noto come il Congresso Heights; lì, il 27 febbraio 1917, davanti ad un pubblico di 300 persone (tra cui funzionari militari di alto rango, deputati, senatori, autorità straniere e la stampa), Browning mostrò di che cosa fossero capaci le proprie armi, stupendo a tal punto gli esaminatori i quali richiesero subito che fosse avviata una produzione in massa di entrambe le mitragliatrici.


    La dimostrazione del BAR di fronte ai vertici militari e governativi statunitensi

    Ulteriori test furono condotti dai funzionari dell’US Army Ordnance nel maggio 1917 ed entrambe le armi furono scelte all'unanimità per l'adozione immediata. Al fine di evitare confusione con la mitragliatrice M1917 alimentata a nastro, per il BAR venne scelta la dicitura M1918 o Fucile automatico Browning calibro .30. Il 16 luglio 1917, 12 mila bar furono finalmente ordinati alla Colt’s Patent Firearms Manufacturing Company, la quale aveva ottenuto la concessione esclusiva per la fabbricazione del BAR sotto brevetto di Browning. Tuttavia la Colt stava già producendo al massimo delle proprie capacità (con tutti gli impianti saturi) a causa di un contratto per la fabbricazione delle mitragliatrici Vickers per l'esercito britannico; per tale motivo essa richiese un dilazionamento della produzione, mentre aveva avviava i lavori di costruzione per un nuovo stabilimento a Meriden, nel Connecticut. A causa dell’impellente bisogno di armi, la richiesta è fu negata e la Winchester Repeating Arms Company (WRAC) è venne scelta come primo contraente. Questa azienda diede un valido contributo nel migliorare il progetto definitivo del BAR, apportando alcune modifiche ai disegni al fine di ottimizzare e velocizzare la produzione di massa; tra le modifiche apportate, venne rivisto il sistema di espulsione dei bossoli (ora rivolto verso il lato destro dell’arma, non più dalla parte superiore ).


    Dettagli del design
    L'M1918 è fucile automatico con rateo fuoco selettivo e raffreddato ad aria. Il BAR utilizzava un meccanismo di selezione del fuoco che permetteva di operare sia in modalità semi-automatica o completamente automatica; giocando con i selettori si poteva aumentare o diminuire la cadenza della raffica a piacimento. La leva selettrice si trova sul lato sinistro del ricevitore e funge contemporaneamente come sicura manuale (la leva del selettore è posizionabile sulla tacca "S" - arma in "sicura", e blocca il grilleto, "F" - "Fire", "A" - il fuoco automatico ).

    La canna dell'arma si avvita nel receiver e non è staccabile molto velocemente. L'M1918 è alimentato utilizzando caricatori bifilari da venti colpi, anche se la variante da 40 colpi venne utilizzata nel ruolo di fucile anti-aerei, fucili poi ritirati dalla circolazione nel 1927. L'M1918 presentava un flash hider cilindrico montato sulla bocca di fuoco, era dotata di un calcio fisso in legno e tacche mire metalliche completamente regolabili, posizionate sia vicino al occhio del fuciliere, suia all’estremità dell’arma, con un range di regolazione che spazia dalle 100 alle 1.500 yarde (90-1300m). Le baionette per il BAR non furono prodotte in grande quantità (data la notevole lunghezza e pesantezza del fucile) e sono quindi estremamente rare da vedersi.


    Differenze tra i vari modelli
    Gli Stati Uniti adottarono ufficialmente 4 varianti del fucile automatico Browning.

    Model 1918
    Prima versione di serie, si tratta di un'arma relativamente leggera, priva di bipiede e dotata di selettore per il tiro a colpo singolo o a raffica; essa impiega un rompifiamma semplificato di tipo tubolare. Il calciolo metallico è privo di appoggio ribaltabile per la spalla ed è simile, come l'alzo a quello del fucile inglese Pattern 14.

    Model 1918A1
    È dotato di appoggio per la spalla incernierato alla piastra del calciolo e di bipiede applicato al cilindro della presa di gas davanti all'astina. Selettore di tiro, spegnifiamma e organi di mira sono simili al modello precedente. Questa variante fu adottata nel 1937.

    Model 1918A2
    Adottata poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, quest'arma fu in origine ottenuta dalla trasformazione di M1918 prodotti durante la Prima guerra mondiale. Il bipiede, che ha i piedi a pattino anziché a puntale, è applicato al spegnifiamma; l'astina è più corta e meno avvolgente rispetto alla canna. Originariamente sotto al calcio (ora in bakelite) era applicato un foro che fungeva da attacco per un puntalino di appoggio regolabile. Anche su quest'arma è montato un appoggio pieghevole per la spalla, più corto però di quello dell'M1918A1. L'astina contiene uno schermo metallico disposto orizzontalmente per isolare la molla di recupero dal calore della canna; le due guide laterali del caricatore sono ricavate nell'appendice anteriore del ponticello che contiene anche parte del meccanismo di scatto. L'alzo dell'M1918A2 è simile a quello della mitragliatrice M1918A4 ed a quello del successivo BAR M1922; esso è regolabile in scostamento ed in elevazione per mezzo di viti micrometriche. L'M1918A2 spara solo a raffica, ma è dotato di un selettore per due diverse cadenze di tiro. Nel corso della Seconda guerra mondiale il BAR Model 1918A2 passò attraverso parecchie modifiche tra le quali l'adozione di un'astina accorciata munita di scanalature di presa e l'eliminazione del puntalino di appoggio del calcio; furono anche sperimentati calci in materiale plastico ed una maniglia di trasporto che, a causa della fine del conflitto, non fu impiegata se non durante la guerra di Corea.


    I tre differenti modelli

    Browning Machine Rifle Model 1922
    Quest'arma, fabbricata in quantitativi molto limitati, fu realizzata per fornire un elevato volume di fuoco ai reparti di cavalleria. Essa è dotata di una canna molto pesante con alette di raffreddamento, ha la maglietta attaccata al fianco sinistro del calcio sul quale era praticata una profonda scanalatura che conteneva la fascetta di supporto del puntalino; il bipiede era applicato alla canna e l'alzo era del tipo impiegato sul BAR M1918A2.Quest'arma fu dichiarata obsoleta verso il 1940.


    Browning BAR M1922 - la mitragliatrice leggera per la US Cavalry

    T34 Automatic Rifle
    Si tratta di una modifica del BAR realizzata nel giugno del 1949 per impiegare la cartuccia 7,62 NATO.Si tratta dell'ultimo dei fucili automatici Browning impiegati dalle forze armate USA.
    Durante la Seconda guerra mondiale i castelli dei BAR erano realizzati in acciaio fuso e furono condotte ampie sperimentazioni di materiali e di metodi di lavorazione, nel tentativo di rendere più agevole la produzione di quest'arma che era stata concepita senza risparmio di manodopera, come molte altre armi dello stesso periodo, ed era quindi durevole e di ottimo funzionamento, ma scarsamente compatibile con i criteri di fabbricazione normalmente utilizzati in tempo di guerra. La Patent Firearms Manufacturing Company della Colt realizzò altre versioni di quest'arma, destinate alle forze di polizia o all'esportazione; il Colt Monitor aveva la canna più corta e fu largamente utilizzato in operazioni di polizia. Un altro modello commerciale della Colt fu l'R75A, dotato di canna facilmente sostituibile.

    I BAR europei
    Il Belgio ha prodotto due versioni del BAR, il BAR modello 30 e il BAR tipo D. Il BAR modello 30 è una versione migliorata del BAR prodotta in Belgio. Possiede un'impugnatura a pistola aggiuntiva, coperchi sul bocchettone del caricatore e sulla finestra di espulsione dei bossoli, canna alettata, una forma diversa dell'impugnatura e regolatore di gas diverso. Alcuni esemplari hanno una canna rapidamente intercambiabile. Fu usato anche da Cile e Cina. Il BAR Tipo D era una versione migliorata del BAR prodotta in Belgio nel secondo dopoguerra. Ha un dispositivo di sostituzione rapida della canna, un riduttore della cadenza di tiro diverso da quello del BAR originale e un sistema di smontaggio rapido. Fu usato dal Belgio e dall'Egitto ai tempi di re Faruk.

    Nel 1928 i polacchi adottarono una versione del BAR in calibro 7,92, non molto differente dal modello originale. Non è più in uso in Polonia. Assomigliava nel disegno a quello Svedese.

    La Svezia adottò il BAR, acquistandolo direttamente dalla Colt, nel 1921, denominandolo Modello 21.Così come il successivo Modello 37, realizzato dalla Carl Gustaf, era identico al BAR americano, a parte l'impugnatura a pistola e i coperchi antipolvere sull'apertura di caricamento e su quella di espulsione. Queste armi sono state sostituite dalla mitragliatrice MAG.


    La copia Europe Copy del BAR - FN BAR Type D


    Il BAR utilizzato nella guerra del Vietnam e in quella di Korea:


    Ultima modifica di 3/5 Small; 06/11/2010 a 21:56

  4. #4
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    Predefinito M1 Garand

    L'M1 Garand, il cui nome originale in produzione era United States Rifle, Caliber .30, M1, è stato il primo fucile militare semiautomatico a presa di gas (ovvero con i gas di sparo che vengono recuperati per riarmare l'otturatore e ricaricare) ad essere consegnato in servizio per la fanteria nella U.S. Army. Costruito inizialmente dalla Springfield Armory andò a rimpiazzare ufficialmente lo Springfield M1903 come fucile d'ordinanza standard nel 1936, e a sua volta venne sostituito dall'M14 (derivato dall'M1) nel 1957. Il fucile M1 è stato usato massicciamente nella seconda guerra mondiale, nella guerra di Corea e, più limitatamente, nella guerra del Vietnam. Divenuto il fucile d'ordinanza del soldato americano, diede ottima prova in tutti i teatri di guerra e si guadagnò la fama di arma efficiente, robusta e precisa. Non era comunque esente da difetti: il caricatore conteneva solo 8 colpi e il sistema di caricamento dall'alto, tipo Mannlicher, era criticabile e talvolta fonte di inconvenienti.

    La gran parte degli M1 prodotti furono consegnati alle truppe americane, sebbene molti siano stati ceduti ad altre nazioni e ricamerati, nel dopoguerra, nel calibro 7,62×51 mm; oggi è utilizzato da diversi drill teams ed è un'arma da fuoco civile molto popolare.

    Il termine "Garand" viene pronunciato alternativamente [gûr-ǎnd'] o [gâr'-ənd], tuttavia i discendenti e gli amici stretti di John Garand, il progettista, generalmente si trovano d'accordo sulla seconda versione.


    John Garand presenta il suo fucile agli ufficiali dell'esercito.


    Scheda tecnica
    Nazione Stati Uniti d'America
    Tipo fucile semi automatico
    Era moderna

    Storia della produzione
    Data di progettazione 1924
    Progettista John Cantius Garand
    Aziende produttrici Springfield Armory, Winchester, Harrington & Richardson, International Harvester, Beretta, Breda, Springfield Armory, Inc. (versione civile)

    Periodo di produzione 1936 - 1957
    Esemplari prodotti approssimativamente 6.000.000
    Varianti M1C, M1D

    Storia del servizio
    Durata in servizio 1936 - Oggigiorno (per parate ed addestramenti dei militari statunitensi)
    Utilizzatori Argentina, Brasile, Cambogia, Danimarca, Etiopia, Francia, Germania Ovest, Grecia, Indonesia, Iran, Israele, Italia, Giordania, Giappone, Laos, Norvegia, Pakistan, Paraguay, Filippine, Arabia Saudita, Sud Corea, Vietnam del Sud, Thailandia, Turchia, Stati Uniti, Venezuela
    Guerre Seconda guerra mondiale - Guerra di Corea - Guerra Arabo Israeliana - Guerra del Vietnam - altri conflitti in giro per il mondo

    Specifiche tecniche
    Peso dai 4.31 ai 5.3 kg
    Lunghezza 1104.9 mm
    Lunghezza canna609.6 mm
    Cartuccia 0.30-06 Springfield (7.62x63mm),
    7.62x51mm NATO (.308 Winchester) (usata dalla marina degli Stati Uniti e da alcune compagnie produttrici per modernizzare l'M1 ed implementarne le prestazioni

    Azionamento a recupero di gas
    Rate di fuoco fuoco semi automatico
    Velocità alla volata 853 m/s
    Tiro utile 402 metri
    Sistema di alimentazione caricatore bifilare da 8 colpi


    Storia
    Con l'adozione del fucile M1 nel lontano 1932, l'Esercito Statunitense fu il primo ad adottare un fucile ad autoricarica. Con l'avvento della guerra ne furono costruiti milioni di esemplari, dando all'esercito e in seguito al corpo dei Marines un terrificante vantaggio sul campo.

    L'M1 aveva parecchie curiosità, non tutte caratteristiche interamente benvenute. Per caricarlo, l'otturatore veniva tirato indietro e bloccato. L'arma veniva alimentata da una clip con 8 colpi che veniva spinta all'interno del fucile. L'otturatore veniva rilasciato incamerando il primo colpo. Quando il primo colpo veniva sparato, i gas azionavano il pistone che svuotava e ricaricava la camera come descritto prima. Quando veniva sparato l'ultimo colpo, l'otturatore si bloccava aperto e la clip vuota veniva espulsa. Una nuova clip veniva inserita, l'otturatore veniva rilasciato e l'arma era di nuovo pronta. Quello che causava qualche preoccupazione era che se c'era ancora qualche colpo nel caricatore, l'arma non poteva essere ricaricata; l'arma doveva essere vuota per essere ricaricata. La mancata vista dell'emissione della clip esaurita poteva compromettere tentativi di fuoco.

    Ma questi arano problemi minori nella maggior parte delle circostanze. Il volume di fuoco prodotto dal soldato medio era insufficiente. E ironicamente, era forse la debolezza maggiore del Garand. Mentre gli Inglesi e i Tedeschi cercavano nuove armi a ripetizione per le loro squadre di fucilieri, l'America guardava al Garand e pensava di non avere bisogno di tali armi. Era ancora impressionante come gli M1, confrontati con il fuoco di un solo MG 34/42 tedesco, come i GI scoprirono a loro spese come faticarono ad attraversare l'Europa occidentale fino a Berlino.

    Come dotazione base, ogni soldato aveva 10 caricatori, inseriti nelle tasche delle giberne al cinturone. Successivamente, vennero istituite bandoliere contenenti 6 caricatori, permettendo in ogni caso al soldato una dotazione da 80 a 128 colpi.


    Dettagli
    È sottile e ben bilanciato, il calibro è 0.30 pollici (7,62x63 mm), mentre 06 si riferisce all'anno di adozione della munizione in quel calibro (1906) ha una lunghezza di 110,7 cm, pesa 4,3 kg, il caricatore bifilare contiene 8 cartucce, il proiettile ha una velocità iniziale di 855 m/s. Gli accessori principali sono la baionetta e un tromboncino lancia bombe che si innestano sulla canna. Esiste anche un modello speciale, modificato per tiratori scelti, prodotto in piccole quantità in due versioni successive denominate M1C – M1D. Secondo molti fu il fucile che vinse la guerra perché a differenza dei Kar 98k tedeschi, gli M1 americani potevano sparare 8 colpi in modalità semiautomatica (sparavano un colpo alla volta, ma senza bisogno di ricaricare manualmente, quindi si potevano sparare fino a 8 colpi in rapida successione).

    Quello che causava qualche preoccupazione era che se c'era ancora qualche colpo nel caricatore, l'arma non poteva essere ricaricata; l'arma doveva essere vuota per essere ricaricata. La mancata vista dell'emissione della clip esaurita poteva compromettere tentativi di fuoco.

    Un problema minore derivava dal fatto che, esauriti i colpi, il fucile emetteva un forte rumore metallico, dovuto all'espulsione del clip, lasciando intendere al nemico che il fucile andava ricaricato. Durante la seconda guerra mondiale si diffuse infatti la leggenda che i soldati giapponesi, dopo aver attaccato una pattuglia di americani, si nascondevano nella giungla e aspettavano quel rumore per attaccare di nuovo. (In realtà pare molto difficile che i soldati nemici riuscissero a sentire il rumore dell'espulsione del clip nella confusione di uno scontro a fuoco e questa sembra più che altro una notizia falsa diffusa dai detrattori dell'arma). L'unico problema derivante dall'espulsione del caricatore è che un soldato non molto addestrato può mettere il pollice in una posizione non corretta e ferirselo al momento dell'esaurimento dei colpi.


    Differenze tra i vari modelli
    L'M1C e l'M1D
    La maggior parte delle varianti del Garand, salvo le varianti per sniping, non videro mai visto il servizio attivo. Le versioni da cecchino vennero modificate per montare slitte per ottiche, e furono realizzate due versioni (la M1C, ex M1E7, e la M1D, già denominata M1E8), anche se in quantità non significative, durante la seconda guerra mondiale; l'unica differenza tra le versioni è il sistema di montaggio per il cannocchiale. Nel giugno del 1944, l'M1C è stato adottato come fucile da cecchino standard dall'esercito degli Stati Uniti per affiancare il già famoso M1903A4.


    Il fucile semi automatico M1 Garand, calibro 0.30-06, con cinghia in pelle M1917


    La variante da cecchino M1C con ottica M84


    La successiva versione da sniper denomitanta M1-D, anch'essa montante l'ottica M84 (da notare la differenza con il rail su cui è agganciata). Il flashider era un "optional" su entrambi i modelli.

    T26 Tanker
    Due interessanti varianti che non videro mai il servizio furono l'M1E5 e il T26 (popolarmente noto come il Garand Tanker). L'M1E5 era dotato di un calcio pieghevole, mentre il T26 utilizzava il solido calciolo standard del Garand, ed una canna più breve, da 18 pollici. Un'altra variante che non ha mai visto il fronte fu il T20E2, un Garand modificato per accettare caricatori della Browning Automatic Rifle (BAR), con la possibilità di selezionare il rateo di fuoco in modalità semi-automatica e full auto.


    Il Garand T26 Tanker


    Sopra, il Garand T26; sotto la variante M1E5

    Il Garand in Italia
    Negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale l'Italia adottò il fucile M1 Garand, che ricevette la denominazione di Modello 51 (veniva usato come fucile sia di addestramento che di battaglia dalle truppe regolari dell' Esercito) e che in un primo momento fu fornito dagli USA, ma in seguito venne prodotto in Italia su licenza americana. La costruzione dei Garand fu affidata alla Beretta ed alla Breda Meccanica Bresciana, ma diversi altri subcontraenti fornirono parti di ricambio, onde consentire alle imprese commissionarie di mantenere gli elevati livelli produttivi richiesti dalle forze armate italiane e, in un secondo momento, anche da quelle danesi ed indonesiane, che ritennero vantaggioso, sia sul piano economico sia su quello qualitativo, approvvigionarsi in Italia piuttosto che negli Stati Uniti. Il Garand rimase in servizio presso l'Esercito italiano fino agli anni novanta del secolo scorso.

    Il Garand giapponese
    Nel corso della seconda guerra mondiale le truppe nipponiche richiesero con insistenza un fucile semiautomatico col quale contrastare l'M1 Garand dei soldati americani; nel 1945 la Marina imperiale fece realizzare alcune copie leggermente modificate del Garand camerate per la cartuccia da 7,7 mm. Quest'arma, chiamata Tipo 5, usava un caricatore da 10 colpi che si riempiva con due lastrine da 5 al posto del pacchetto bifilare da 8 colpi dell'M1 originale; la messa a punto di questo fucile trovò un ostacolo pressoché insormontabile nella qualità scadente dei materiali disponibili e nelle difficoltà causate dal disastroso evolversi del conflitto, alla fine del quale non ne erano stati realizzati più di una ventina di esemplari.


    Il giapponese Tipo 5



    Ultima modifica di 3/5 Small; 19/11/2010 a 19:29

  5. #5
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    Predefinito Colt 1911

    La Colt M1911 è una pistola semi-automatica ad azione singola calibro .45 ACP. Progettata da John Browning, è stata la pistola d'ordinanza dello United States Army dal 1911 al 1985. Venne largamente usata nella prima e nella seconda guerra mondiale, in Corea e in Vietnam. In totale, nelle versioni M1911 e M1911A1, ne sono state prodotte 2.700.000 di esemplari.


    Scheda tecnica
    Nazione Stati Uniti d'America
    Tipo pistola semi automatica
    Era moderna

    Storia della produzione
    Data di progettazione 1907
    Progettista John Browning

    Periodo di produzione 1911 - presente
    Esemplari prodotti oltre i 2.000.000
    Varianti M1911A1, RIA Officers,Combat Commander

    Storia del servizio
    Durata in servizio 1936 - Oggigiorno
    Utilizzatori Argentina, Brasile, Bolivia, Colombia, Costa Rica, Repubblica Domenicana, Ecuador, Fiji, Grecia, Guatemala, Haiti, Indonesia, Iran, Liberia, Lituania, Messico, Germania nazista (prede belliche), Nicaragua, Norvegia, Filippine, Spagna, Corea del sud, Vietnam del sud, Unione Sovietica, Repubblica della Cina, Inghilterra, Stati Uniti, Zimbabwe
    Guerre Prima e Seconda guerra mondiale - Guerra di Corea - Guerra del Vietnam - altri conflitti in giro per il mondo

    Specifiche tecniche
    Peso 1,105 kg
    Lunghezza 210 mm
    Lunghezza canna127 mm
    Cartuccia 0.45 ACPi
    Azionamento a recupero di gas
    Rate di fuoco fuoco semi automatico
    Velocità alla volata 255 m/s
    Tiro utile 70 metri
    Sistema di alimentazione caricatore bifilare da 7 colpi


    Storia
    Verso la fine del 1899, lo United States Army eseguì dei test su alcune pistole a canna rinculante per sostituire i vecchi revolver .38 in dotazione sul finire del secolo. Le sperimentazioni, condotte su modelli presentati dalla Mauser (il C96), dalla Mannlicher (lo Steyr Mannlicher M1894) e dalla Colt (Colt M1900), non furono soddisfacenti, così l'attenzione si spostò sulle pistole Luger. Si ritenne, però, che il calibro 9 mm non avesse abbastanza potere di arresto, così nel 1904 si decise di adottare il calibro 45. Nel 1906 venne indetta una gara, a cui parteciparono alcune delle più importanti case produttrici di armi dell'epoca. Dopo alcuni test preliminari, la scelta si ridusse tra i modelli presentati dalla Savage Arms Company e dalla Colt, che furono sottoposti, tra il 1907 e il 1910, ad una lunga serie di sperimentazioni, che vide nettamente vincitore il progetto di John Browning.


    Differenze tra i vari modelli
    M1911 e M1911A1
    L'arma venne ufficialmente adottata dall'esercito nel 1911, con la designazione di M1911, che muterà nel 1940 in Automatic Pistol, Caliber .45, M1911.Inizialmente la produzione di quest'arma fu affidata esclusivamente alla Colt, ma prima del 1914 anche l'arsenale di Springfield fu attrezzato a questo scopo.Al momento dell'intervento americano nella prima guerra mondiale erano disponibili solo 55.553 pistole di questo tipo che nel corso del conflitto vennero fabbricate anche dalla Remington, oltre che dalla Colt, mentre l'arsenale di Springfield si occupò esclusivamente alla produzione dei fucili Modello 1903; complessivamente durante la prima guerra mondiale furono prodotte circa 450.000 Modello 1911, prevalentemente dalla Colt, visto che la Remington alla fine del dicembre 1918 aveva consegnato solamente 21.265 pistole. L'esperienza maturata sul campo durante il conflitto portò, nel 1924, a piccole modifiche esteriori e il nuovo modello venne denominato M1911A1 (che muterà poi nel 1940 in Automatic Pistol, Caliber .45, M1911A1 e successivamente in Pistol, Caliber .45, Automatic, M1911A1).Quest'arma si distingueva dal modello precedente per i seguenti dettagli:

    • La sede della molla del cane che costituisce la parte inferiore del dorso dell'impugnatura sulla M1911 era dritta e liscia, mentre sulla M1911A1 è arcuata e zigrinata.
    • Il grilletto della M1911 è liscio e leggermente più lungo rispetto a quello scanalato della M1911A1.
    • Lo sperone posteriore dell'impugnatura, facente parte della sicura automatica dorsale, nella M1911A1 è più lungo.
    • Il mirino della M1911A1 è più largo.
    • Sul castello della M1911A1,subito dietro il grilletto, sono stati praticati due sgusci che agevolano l'azione dell'indice sul grilletto stesso.
    • Nella M1911A1 furono apportate lievi variazioni nella foratura e nella rigatura della canna.


    Con la seconda guerra mondiale la richiesta legata all'arma crebbe notevolmente tanto che, sul finire del 1945, ne erano stati prodotti 1,8 milioni di esemplari, in diversi stabilimenti (Springfield, Ithaca, Singer, Auto-Ordenance). Da quel momento in poi, non ne furono più ordinati nuovi esemplari, ma vennero usati parti inventariate per sostituire il parco attivo. Dopo il 1945, l'arma rimase in dotazione come pistola d'ordinanza ed attraversò la guerra di Corea e quella in Vietnam, fino ad essere utilizzata, solo da alcuni reparti, anche nell'operazione Tempesta nel deserto del 1991. Difatti, nel 1985, una commissione dell'aviazione statunitense aveva decretato l'adozione di un nuovo modello Beretta, la 92FS calibro 9 mm parabellum, e, quindi, la dismissione del M1911A1, nonostante il ricorso, successivamente perso, dell'esercito. Ancora oggi il modello M1911A1 è usato dalle forze di polizia (LAPD-SWAT, HRTteam dell'FBI ed altre), dal Marine Expedicionary Unit dell'USMC nella versione modificata MEU(SOC) e dai Navy SEAL.


    I due modelli, M1911 e M1911A1

    Le M1911 argentine
    L'Argentina ha prodotto quattro versioni della Colt M1911:la Colt Modelo 1916, la Colt Modelo 1927, la Ballester Molina e la Ballester Rigaud.Tutte e quattro, prodotte dal 1916 al 1966, sono quasi identiche al modello originale.Furono prodotte in grandi quantitativi durante la Seconda guerra mondiale.Erano ancora in uso nella Guerra delle Falklands del 1982 e sono ancora molto diffuse. Prima della produzione in proprio su licenza l'Argentina ordinò e ricevette direttamente dalla Colt 10.000 pistole Colt 1927 (tipo 1911 A1) con matricole che vanno da 1 a 10.000, marcatura Colt sul lato sinistro del Carrello e marcatura Argentina: EJERCITO ARGENTINO/COLT CAL. 45 MOD.1927 (su due righe sovrapposte) precedute dallo stemma e seguite dalla matricola (con la grafia dei numeri tipicamente elaborata dell'epoca) su quello destro, sempre sul carrello è presente anche davanti alla tacca di mira preceduta da N°. La matricola è ripetuta anche sul fusto, sopra al grilletto (sempre sul lato destro) e sulla canna nella porzione visibile dalla finestra di espulsione dei bossoli, la brunitura è quella tipica della Colt (salvo successivi ricondizionamenti d'Arsenale) e le finiture sono piuttosto accurate, le guancette sono in materiale plastico nero con zigrinatura uniforme su tutta la superficie.


    La Ballester Rigaud

    La M1911 brasiliana
    Il Brasile produceva una versione in calibro 9x19mm della Colt M1911 con il nome di Colt 9M973.Non ebbe successo e fu prodotta in quantitativi irrilevanti, dato che il Brasile aveva appena adottato le Beretta 92.

    La M1911 giapponese
    In Giappone viene utilizzata la Tipo 57 New Nambu, ovvero una copia della M1911 priva della sicura all'impugnatura e con un fermo oscillante alla base dell'impugnatura al posto del pulsante di svincolo del caricatore.

    Le M1911 inglesi
    Durante la Prima guerra mondiale il Regno Unito ricevette 10.000 Colt M1911 in calibro .455 Webley Auto; negli anni successivi al conflitto queste pistole furono quasi tutte assegnate alla RAF.Durante la Seconda guerra mondiale, dopo la battaglia di Dunkerque, gli USA fornirono alla Gran Bretagna forti quantitativi di M1911 in calibro 45 ACP in virtù della legge "affitti e prestiti".Furono acquistate anche pistole Ballester Molina in Argentina e Star in Spagna.

    Le M1911 messicane
    Il Messico produce su licenza la Colt M1911, ma intorno agli anni '30 vennero costruite meno di 800 pistole Obregon, una 1911 con chiusura a canna rotante. Il suo progettista, però, non riuscì a convincere i militari a sostituire le 1911 con questa pistola. Le forze di polizia utilizzano una speciale versione in calibro .38 Super Auto.

    Le M1911 norvegesi
    La Norvegia adottò nel 1914 la Modello 1914.Questa pistola è identica alla Colt 1911, tranne che per la forma della leva di ritegno del carrello. I primi 300 esemplari furono acquistati direttamente dalla Colt e sono identici alla 1911. Tutte le modello 1914 furono prodotte nell'arsenale norvegese di Kongsberg. Dopo la Seconda guerra mondiale la Norvegia ha ricevuto dagli USA un certo quantitativo di M1911A1. Tutte le Colt furono sostituite da pistole modello Luger P08 e Walther P38.

    Le M1911 spagnole
    La Spagna produce diversi modelli di pistole M1911, in diversi calibri e addirittura in versioni completamente automatiche.I produttori principali sono la Star e la Llama.Sono molto diffuse sul mercato civile e sono ancora in uso presso l'esercito spagnolo.

    La M1911 vietnamita
    Prima dell'insediamento del governo Diem, nel Vietnam del Sud vi erano diversi gruppi dissidenti che praticamente formavano eserciti privati; uno di questi, il Cao Dai, costruiva armi in proprio, utilizzando officine piuttosto primitive.In queste officine veniva prodotta una copia della M1911 in calibro 9mm.La finitura di queste armi è sorprendentemente buona se si considerano le condizioni di fortuna in cui sono state costruite; le qualità meccaniche sono, naturalmente, assai dubbie.
    Ultima modifica di 3/5 Small; 07/11/2010 a 16:06

  6. #6
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    Predefinito M1 Carabine

    M1 Carbine era una carabina semi-automatica realizzata per i militari dell' United States Army che avrebbero potuto aver bisogno di un'arma da difesa pur non trovandosi in prima linea. Venne progettata dalla Winchester nel 1941 nel calibro .30.
    Divenne l'arma da fuoco più prodotta durate la seconda guerra mondiale nella storia militare degli Stati Uniti, oltre ad essere utilizzata in numerosi altri paesi, compresa l'Italia. Fino al 2001 era ancora in dotazione all'Arma dei Carabinieri e all'Accademia Militare di Modena anche se destinata esclusivamente ai servizi armati di parata e di ordine pubblico.


    Scheda tecnica
    Nazione Stati Uniti d'America
    Tipo carabina semi automatica
    Era moderna

    Storia della produzione
    Data di progettazione 1941
    Progettista Winchester Repeating Arms Company

    Periodo di produzione Settembre 1941 - Agosto 1945
    Esemplari prodotti 6.250.000
    Varianti M1A1, M2, M3

    Storia del servizio
    Durata in servizio 1941-1973
    Utilizzatori Austria, Baviera, Brasile, Cambogia, Etiopia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Italia (Carabinieri), Giappone, Liberia, Messico, Olanda, Norvegia, Filippine, Corea del Sud, Turchia, Suriname, Vietnam del Sud, Taiwan, Thailandia, Vietnam, Inghilterra, Stati Uniti
    Guerre Seconda guerra mondiale - Guerra di Corea - Guerra del Vietnam

    Specifiche tecniche
    Peso 2.48 kg
    Lunghezza 904 mm
    Lunghezza canna457 mm
    Cartuccia 7.62 x 33
    Azionamento a recupero di gas
    Rate di fuoco fuoco semi automatico
    Velocità alla volata 600 m/s
    Tiro utile 200metri
    Sistema di alimentazione caricatore bifilare da 15 o 30 colpi


    Storia
    A metà degli anni trenta, lo United States Army si ritrovò a corto di un' arma leggera adatta alle retrovie, agli artiglieri e ai genieri. L'M1 Garand, camerato .30-06, era considerata un'arma inadatta a questo compito, troppo ingombrante e pesante, mentre le pistole d'ordinanza e il Thompson erano troppo imprecise nel tiro a media distanza. Come avrebbero poi imparato osservando la tattica militare applicata dalla Wehrmacht (Blitzkrieg), nella guerra moderna capitava non di rado che le retrovie e l'artiglieria venissero a contatto direttamente con il nemico. Diventava quindi necessario armare queste truppe con una arma allo stesso tempo leggera e capace di un buon volume di fuoco, oltre che di una discreta gittata. Nel 1941 fu indetta una gara tra i maggiori progettisti statunitensi. In un primo momento, però, la Winchester non partecipò poiché era troppo intenta nel produrre e perfezionare lo stesso Garand. La prima competizione non portò ad alcun design accettabile, che soddisfacesse tutti i requisiti imposti. Si pensò quindi di togliere dalla varie caratteristiche richieste la capacità di funzionare anche in modalità full auto.


    Dettagli
    Il 15 settembre 1941 venne indetta una seconda gara e a vincere fu la Winchester, con un design che venne poi standardizzato sotto la denominazione ufficiale di United States Carbine, Caliber .30, M1. I primi modelli vennero consegnati alle truppe a metà del 1942 e divennero subito molto popolari, sia tra le truppe di riserva che tra il personale dei reparti aviotrasportati per il quale originariamente era prevista la sola pistola (forniti di una apposita versione col calcio in scheletro tubolare pieghevole su un lato denominata M1A1).
    Comparata con il Garand, la carabina aveva un meccanismo di funzionamento quasi simile a quest'ultimo: l'asta d'armamento non veniva spinta indietro dai soli gas prodotti dalla combustione della munizione, ma questi spingevano prima un pistoncino mobile facente parte della valvola di sicurezza. Il pistoncino dopo aver percorso un tratto di mezzo centimetro andava ad urtare l'asta imprimendo a questa il movimento retrogrado. L'apertura e arretramento dell'otturatore avvenivano come nel Garand. Anche il sistema di alimentazione delle munizioni era diverso: mentre nel Garand i colpi del clip da otto venivano spinti verso l'alto da un'astina durante il movimento retrogrado sulla M1 le munizioni venivano spinte in alto dalla molla elevatrice situata sul fondo del suo caricatore da 15 colpi(30 nella versione M2). Le qualità balistiche esterne della munizione .30 carabina erano sufficienti per mettere fuori combattimento un avversario fino a distanze utili di 200 m. Un' interessante caratteristica dell'M1 Carbine era il fatto che presentava per la prima volta un tipo di cartuccia con innesco non corrosivo. Inoltre, mentre l'elevata cadenza di fuoco(versione M1A2 e versione automatica 700 colpi al minuto), unita alla facilità nel maneggiare l'arma e il basso rinculo, rendeva questa carabina molto pratica nell'utilizzo e dava la capacità ad un soldato addestrato di colpire bersagli multipli molto rapidamente.
    Alla fine della guerra, la carabina venne prodotta in un totale, nelle sue differenti versioni, di 6.250.000 esemplari, principalmente dalla Inland, una divisione della General Motors, ma anche da differenti terzisti come la IBM.


    Differenze tra i vari modelli
    M1A1, M2 e M3
    Nel Maggio del 1942 venne adottata una successiva versione, chiamata M1A1 Carbine, che differiva semplicemente per il calcio metallico ripieghevole (folding stock). Questo modello venne progettato specificatamente per il personale originariamente armato di sola pistola facente parte delle truppe aerotrasportate, poiché ancora meno ingombrante e pesante del M1, e venne prodotto in 150.000 pezzi, esclusivamente dalla Inland.
    Si progettò successivamente un ulteriore modello, l'M1A2, ideato per ovviare ad una carenza della carabina: la mancanza di un meccanismo regolabile di tiro, sia verticale che laterale. In realtà, questo modello non venne mai prodotto, ma progressivamente venne aggiunto un congegno di mira alle nuove carabine M1.

    Nel finire del 1943, fu riesumato l'intento originario di dotarsi di un modello di carabina con capacità di fuoco selettivo. Nacque, quindi, un ulteriore modello, denominato M2, dotato di capacità di funzionamento in full auto e di un caricatore maggiorato di 30 colpi. Ne vennero alla luce 600.000. Nel dopoguerra alcune M2 furono fornite all'esercito cubano, e divennero in seguito un'arma molto popolare tra i guerriglieri castristi, tanto che Che Guevara e molti alti ufficiali ne fecero la loro arma preferita. Parrebbe che, durante l'imboscata dei ranger boliviani in cui fu catturato, il Che impugnasse una M2.

    Nel 1945, con gli americani alle porte del Giappone, venne progettato e prodotto un modello di carabina dotato di uno dei primi dispositivi di ottica con visore notturno ad infrarossi, l'M3. Questo modello era identico all'M2 e differiva solamente per questa nuova, avanzata caratteristica. Ne vennero prodotti 3.000 esemplari.In Vietnam fu denominata m14 e poteva montare un mirino ottico da 4x e anche un mirino a riconoscimento a calore corporeo.


    La differenza tra la M1 e la M1A1


    M3 Carbine con visore ad infrarossi



    Iwo Jima:
    Ultima modifica di 3/5 Small; 07/01/2011 a 20:57

  7. #7
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    Predefinito Springfield M1903

    Lo Springfield M1903 (United States Rifle, Caliber .30, Model 1903) è un fucile bolt-action utilizzato dagli Stati Uniti durante la prima guerra mondiale. Venne sviluppato dopo la guerra contro la Spagna nel 1898 in sostituzione del fucile Krag-Jørgensen, allora in dotazione all'esercito americano, ma obsoleto nei confronti del Mauser Model 93 prodotto in Germania ed utilizzato dagli spagnoli.

    Al gennaio del 1905 vennero prodotti 80000 fucili dall'armeria Springfield, di proprietà federale americana, ma il modello venne rivisto per includere l'uso della baionetta (Model 1905). Questo nuovo progetto prevedeva l'utilizzo delle cartucce calibro 30 appuntite (7,62 mm), adottate per la prima volta dai francesi nel 1890, e una canna più corta per essere usata dalla cavalleria, ma successivamente diventata standard anche per la fanteria. Questo modello aveva tante affinità con l'omologo della Mauser che il governo americano fu costretto a pagare i diritti all'industria tedesca fino allo scoppio del primo conflitto mondiale. Il caricatore era ad astuccio con la capacità di 5 proiettili, ogni proiettile doveva essere messo in canna singolarmente, dopo aver sparato il precedente, analogamente ai fucili di fanteria usati all'epoca (Mauser Model 93 e Mannlicher-Carcano Mod 91)

    Nel 1929 fu modificata l'impugnatura per rendere l'arma più maneggevole, il nuovo modello fu designato M1903A1, il modello M1903A2 fu un modello sottocalibrato da addestramento.

    Nella seconda guerra mondiale venne utilizzato un nuovo modello, l′M1903A3, semplificato per adattarsi alla produzione di serie dell'industria bellica e con qualche variante, come la sostituzione del mirino, mentre un'altra versione, l′M1903A4 era dotato di mirino telescopico. Nel corso del conflitto il modello M1903A3 venne sostituito dal M1 Garand, man mano che quest'ultimo si rendeva disponibile in quantità sufficienti. Invece il modello M1903A4 rimase in servizio come arma per tiratori scelti per tutta la guerra di Corea.




    Scheda tecnica
    Nazione Stati Uniti d'America
    Tipo fucile bolt action
    Era moderna

    Storia della produzione
    Data di progettazione 1903
    Progettista Springfield Armory

    Varianti M1903 Mark I, M1903A1, M1903A2, M1903A3, M1903A4

    Storia del servizio
    Durata in servizio 1903–1957
    Guerre Prima e Seconda guerra mondiale - Guerra di Corea - Guerra civile cinese - Guerra del Vietnam

    Specifiche tecniche
    Peso3.95 kg
    Lunghezza 1099 mm
    Lunghezza canna610 mm
    Cartuccia .30-06 Springfield
    Azionamento bolt-action
    Rate di fuoco 10/15 al minuto
    Velocità alla volata 823 m/s
    Tiro utile 500 metri
    Sistema di alimentazione caricatore da 5 colpi


    Differenze tra i vari modelli
    Il fucile Modello 1903 originale aveva il calcio dritto ed un alzo a ritto, mentre era sprovvisto di scanalature di presa sulla cassa; la manetta dell'otturatore era piegata in basso verticalmente, ma dopo il 1918 le fu data una leggera inclinazione all'indietro.Fucili di questo tipo furono fabbricati negli arsenali di Springfield e di Rock Island.

    M1903 Mk I
    In questo fucile si riscontrano modifiche al congegno di scatto ed a quello di interruzione della ripetizione; sul fianco sinistro è praticato un foro che avrebbe dovuto servire per l'applicazione del cosiddetto "Pedersen device", una sorta di adattatore che consentiva il tiro automatico impiegando cartucce per pistola calibro .30.Questo congegno non fu tuttavia mai effettivamente utilizzato e i fucili Mk I esistenti furono riconvertiti in M1903 standard.


    M1903 Mark I Springfield

    M1903A1
    Fu adottato nel dicembre 1929; aveva il calcio "type C" con impugnatura a pistola e scanalatura di presa, il calciolo era zigrinato ed il grilletto scanalato.


    M1903 Springfield

    M1903A2
    Non si tratta di un vero e proprio fucile, ma di un gruppo canna-otturatore installato su pezzi d'artiglieria di vario modello per eseguire tiri di aggiustamento.

    M1903A3
    Si tratta di un modello semplificato, adottato il 21 maggio 1942, per rendere più spedita la fabbricazione.Esso impiegava fascette, magliette, calciolo e sottoguardia realizzato in lamiera stampata, copricanna in un sol pezzo ed organi di mira semplificati; la maggior parte dei fucili di questo tipo montano un calcio dritto ma se ne trovano anche con l'impugnatura a pistola poco pronunciata.Fucili di questo tipo furono prodotti dalla Remington Arms e dalla L.C. Smith Corona Typewriter Co. per un totale di 985.846 pezzi; in precedenza la Remington aveva fabbricato circa 345.000 M1903.


    M1903A3 Springfield

    M1903A4
    E' la versione da tiratori scelti dell'M1903A3; il calcio è provvisto di una vera e propria impugnatura a pistola e la manetta dell'otturatore è ridotta per lasciare spazio al cannochiale M73B1 da 2,5 ingrandimenti. Su quest'arma non sono montate mire metalliche; essa fu adottata nel dicembre 1942 e venne prodotta in circa 26.650 esemplari.


    M1903A4 Springfield con ottica

    Model 1942
    Si tratta di una versione per tiratori scelti dell'M1903A1, munita di ottica Unertl da 10 ingrandimenti, realizzata per il corpo dei Marines.

    Springfield calibro .303
    Questo fucile, al quale non fu mai data una denominazione ufficiale, è una trasformazione dell'M1903 realizzata dalla Remington su richiesta della Gran Bretagna nel 1941.


    I tre principali modelli, a confronto
    Ultima modifica di 3/5 Small; 16/11/2010 a 21:40

  8. #8
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    Predefinito M3 Grease Gun

    Gli Stati Uniti entrarono nella Seconda Guerra Mondiale brandendo il fantastico mitra Thompson. Sebbene l’arma funzionasse molto bene i soldati si lamentavano del peso eccessivo, dell’ingombro e della scarsa maneggevolezza. Ai tecnici americani non erano sfuggite la facilità costruttiva, l’affidabilità e l’economicità del tedesco MP 40 e dello STEN britannico, decisero quindi di progettare un rimpiazzo economico del Thompson. Dopo vari test a cui vennero sottoposti oltre 20 mitra americani e stranieri all’Aberdeen Proving Ground, nello stato del Maryland, agli inizi del 1941 fu deciso di disegnare un’arma completamente nuova. Fu formato un gruppo di lavoro sotto il diretto comando del colonnello Rene R. Studler, che presiedeva il dipartimento di ricerca e sviluppo della Ordnance Corp., e in cui figuravano il progettista d’armi Gorge J. Hyde e il capo divisione della General Motors Frederick W. Sampson esperto della produzione di massa.

    In tempi molto rapidi venne realizzata un’arma la cui struttura portante era costituita da due semigusci di lamiera pressata e stampata, saldati insieme, il nome provvisorio del nuovo mitra era T20. Sottoposto a numerosi test venne ritenuto idoneo al servizio e venne adottato sul finire del 1942, la reale produzione iniziò nel 1943. L’impiego operativo dimostrò numerose carenze soprattutto per quanto riguardava il complesso del meccanismo di armamento dell’otturatore che venne abolito sul successivo M3A1, prodotto a partire dal 1944, e sostituito da una finestra di espulsione maggiorata attraverso la quale il tiratore infilava un dito e arretrava, spingendo indietro, l’otturatore fino all’aggancio del gruppo di scatto.

    Il mitra M3A1 venne impiegato dopo la Seconda Guerra Mondiale in Corea e in Vietnam e restò in dotazione agli equipaggi dei carri armati fino verso gli anni ’80: durante la Guerra del Golfo nel 1991 era ancora in distribuzione agli autisti del 19th Engineer Battalion aggregati alla U.S. 1st Armored Division.
    La Cina Nazionalista e l’Argentina realizzarono una versione prodotta localmente per l’impiego da parte delle proprie forze armate. Nel 1949 un tentativo fallito di sbarco dei Nazionalisti sul continente cinese permise ai comunisti di catturare un certo numero di mitra M3 che vennero, in seguito, utilizzati nella guerra di Corea. Il Philippine Marine Corps usa tuttora il mitra M3 come arma per la difesa ravvicinata degli equipaggi dei mezzi corazzati. I giapponesi lo avevano adottato come arma d’ordinanza, in seguito adotteranno il mitra Minebea PM-9, tuttavia numerosi mitra M3 sono mantenuti di riserva per le forze speciali.




    Scheda tecnica
    Nazione Stati Uniti d'America
    Tipo pistola mitragliatrice
    Era moderna

    Storia della produzione
    Data di progettazione 1942
    Progettista George Hyde, Frederick Sampson

    Varianti M3, M3A1, PAM1, PAM2, T20, MCEM 1


    Storia del servizio
    Durata in servizio 1942–1992 (Stati Uniti)
    Guerre Seconda guerra mondiale - Guerra di Corea - Guerra civile cinese - Sbarco nella Baia dei Porci - Guerra del Vietnam - Guerra delle Falklands - Prima Guerra del Golfo

    Specifiche tecniche
    Peso3.7 kg
    Lunghezza 570/745 mm
    Lunghezza canna251 mm
    Cartuccia .45 ACP (11,43x23mm) - 9mm parabellum (9x19mm)
    Azionamento blowback
    Rate di fuoco ~500 colpi/min
    Velocità alla volata ~380 m/s
    Tiro utile 100 metri
    Sistema di alimentazione caricatore bifilare da 30 colpi


    Descrizione dell'arma
    Creata nel 1942, la "grease gun" è l'equivalente americano dello Sten o del MP40 tedesco. Pistola mitragliatrice leggera e maneggevole, molto usata negli scontri ravvicinati, inizialmente venne impiegata come sostituta del Thompson, sia per il suo costo di produzione, decisamente economico, sia per via della pesantezza e dell'ingombro di quest'ultimo. Arma poco ingombrante e di semplice utilizzo, dotata di caricatore da 30 colpi calibro .45 (11mm), venne utilizzata in particolare dagli equipaggi dei mezzi corrazzati come arma da difesa e dalla fanteria e dai paracadutisti come arma d'appoggio. Ricevette il soprannome Grease Gun (Oliatore) per la sua forma simile appunto agli oliatori a pompa utilizzati per ingrassare alcune parti dei carri armati.

    Il mitra M3 funziona a massa battente con ciclo di fuoco che inizia ad otturatore chiuso, spara solo a raffica, ma la bassa cadenza di tiro (400 – 450 colpi/minuto) consente ad un tiratore esperto di realizzare colpi singoli o cortissime raffiche agendo con brevi pressioni sul grilletto.

    La canna, lunga 203 mm, è inserita in una voluminosa ghiera avvitata alla culatta di lamiera stampata, è facile da smontare impiegando il calciolo sfilato dalle sue guide e usato come attrezzo. Oltre che per lo smontaggio della canna il calciolo funge anche da cacciavite, da astina per la pulizia e da strumento per facilitare il riempimento dei caricatori. In grado di svolgere molte funzioni secondarie è inadeguato per quella principale: scomodo e corto per imbracciare l’arma per il tiro mirato ha anche il difetto di chiudersi improvvisamente sfuggendo al debole fermo.
    La culatta è formata da due gusci di lamiera pressata, stampata e saldata che formano in un blocco unico culatta, impugnatura e bocchettone d’alimentazione.
    All’interno della culatta troviamo il pesante otturatore cilindrico che si muove su due aste di guida su cui sono montate le molle di recupero. Il notevole peso dell’otturatore e la debole potenza delle molle consente una cadenza di tiro bassa, ma è talvolta causa di inceppamenti, quando l’otturatore non ha energia a sufficienza per sfilare la cartuccia dal caricatore. Per armare l’otturatore si dispone di una leva infulcrata su una subunità di lamiera posta sotto all’arma: tirando indietro la leva questa trasmette il moto ad una leva secondaria che determina l’arretramento della massa battente. Il peso dell’otturatore, la debolezza della lamiera stampata su cui è posto il complesso e l’uso intenso possono determinare lo sradicamento della leva: per ovviare a questo difetto sulla versione migliorata venne abolito il dispositivo, l’otturatore viene armato con le dita introdotte attraverso la finestra d’armamento, per tale ragione allargata. La finestra di armamento su entrambe le versioni è dotata di sportello caricato a molla che lo blocca in chiusura e in apertura. Lo sportello funge anche da sicurezza: infatti dispone di una linguetta che, quando richiuso, blocca l’otturatore inserendosi in una apposita cavità se questo è in posizione avanzata, nel caso che l’otturatore sia arretrato ne impedisce l’avanzamento. Lo sportello, insieme al meccanismo di armamento a leva o a “dito” dimostra una grande attenzione ad impedire l’ingresso di sporcizia e corpi estranei nell’arma, inoltre l’otturatore, muovendosi su due aste guida, evita il contatto con le pareti della culatta da cui è separato da un piccolo spazio che consente all’arma di funzionare anche in caso di sporcizia.

    L’alimentazione è assicurata da un caricatore bifilare da 30 colpi a presentazione singola. Altro punto debole dell’arma è la scelta del tipo di caricatore: invece di proseguire in linea con il Thompson che montava un caricatore a presentazione alternata si decise di copiare dallo STEN, che ha il più grosso difetto progettuale proprio nel tipo di caricatore. Come tutti i caricatori a presentazione singola anche quello del mitra M3 è affetto dai soliti malanni: difficoltà di caricamento, facile inceppamento, particolare sensibilità a polvere e sporcizia, tanto che vennero predisposti dei cappucci di plastica per preservare i caricatori riempiti e difenderne le labbra da deformazioni.
    Sull’M3 un’ampolla di lubrificante è fissata sopra le guide all’interno delle quali scorre il calciolo realizzato in tondino d’acciaio, vista l’esigua capacità del contenitore si provvide ad inserirne uno più capiente nell’impugnatura a pistola dell’’M3A1.

    Gli organi di mira sono costituiti da una diottra realizzata in lamiera e saldata sulla parte posteriore e superiore della culatta e da un rudimentale mirino ottenuto pinzando la lamiera nel punto più anteriore della parte superiore della culatta.

    Nella versione M3A1 era possibile convertire con pochi e semplici manovre e senza ricorso ad attrezzi l’arma dal calibro 45 ACP al 9 mm Parabellum. Era sufficiente disporre del kit di conversione che comprendeva canna e otturatore per il 9 mm e un adattatore per il bocchettone d’alimentazione che consentiva di impiegare i caricatori dello STEN.
    Del mitra M3A1 venne realizzata una versione speciale per operazioni clandestine dotata di un silenziatore integrale all’arma.
    Ben 700.000 armi dei due modelli vennero realizzati dalla Guide Lamp Division della General Motors nel periodo che va dalla Seconda Guerra Mondiale a quella di Corea.
    Entrambe i modelli possono montare il soppressore di vampa modello M9.

    Differenze tra i vari modelli
    M3
    Versione classica dell'arma, prodotta dal 1942.


    M3A1
    Versione pesante e potente, adatta per l'utilizzo di munizioni cal. 9mm "Parabellum".


    T20
    Versione sperimentale.

    MCEM 1
    Clone australiano dell' M3 "grease gun", creata nel 1943 e in dotazione all'esercito australiano, fu usata durante la Seconda Guerra Mondiale nel fronte del Pacifico.


    PAM1
    E' la copia della M3 Grease Gun prodotta in Argentina dal 1955 al 1962.A differenza dell'originale era in calibro 9x19mm.

    PAM2
    Ha un meccanismo di sicurezza che impedisce all'arma di sparare se non viene ben impugnata. Fu prodotta (anche per conversione di PAM1) dal 1963 al 1972.Queste armi ormai non sono più in uso e sono state sostituite dall'FMK3.



  9. #9
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    Predefinito M 50 Reising

    Il Reising è un fucile mitragliatore statunitense prodotto dalla H&R (Harrington & Richardson) Firearms. Fu progettato e testato da Eugene Reising nel 1940. Le prime due versioni prodotte durante la Seconda guerra mondiale furono l'M50 e la versione semplificata M55. Oltre 100.000 di queste armi vennero ordinate dalla United States Navy, United States Marine Corps, United States Coast Guard, mentre altre di queste armi vennero inviate al Canada, all'Unione Sovietica e ad altri stati come sostegno per la guerra contro l'Asse.



    Scheda tecnica
    Nazione Stati Uniti d'America
    Tipo mitra
    Era moderna

    Storia della produzione
    Data di progettazione 1940
    Progettista Eugene Reising

    Varianti M55, M65

    Storia del servizio
    Durata in servizio 1941-1950
    Guerre Seconda guerra mondiale

    Specifiche tecniche
    Peso3,1 kg (M50), 2,8 kg (M55)
    Lunghezza 959 mm, 787 mm con il calcio retratto
    Lunghezza canna279 mm
    Cartuccia .45 ACP
    Azionamento blowback
    Rate di fuoco ~550 colpi/min
    Velocità alla volata ~280 m/s
    Tiro utile 100 metri
    Sistema di alimentazione caricatore bifilare da 12 o 20 colpi

    Storia
    Il Reising entrò in servizio presso l'esercito poiché non si avevano sufficienti quantitativi di mitragliatori Thompson. Durante la fase di test, superò molti altri progetti in competizione. Era infatti molto leggera e precisa su fuoco controllato, pregi attribuiti all'ottima meccanica del caricatore e al fatto che l'arma sparava in posizione di otturatore chiuso, anche se il suo volume di fuoco veniva ridotto notevolmente a causa delle scarse dimensioni del suo caricatore più grande (20 colpi).

    Durante il secondo conflitto mondiale, ingenti quantità di Reising furono consegnate ai Marines che operavano nel Pacifico, e vennero utilizzate durante le operazioni nelle Isole Salomone e durante l'assalto all'isola di Guadalcanal. Fu il Reising che precedette la ancora poco affermata Carabina M1A1. Sebbene fosse disponibile il Thompson M1A1, quest'arma si era rivelata frequentemente troppo pesante e ingombrante per le pattuglie nella giungla. I Paramarines sono noti per aver richiesto grandi quantità di M55, ma questo modello, progettato in maniera non soddisfacente, tanto che spesso il caricatore si sganciava durante il combattimento, presto si conquistò una brutta reputazione. Sfortunatamente, il Reising era stato progettato per impieghi civili e non era in grado di sopportare lo stress di dure battaglie in clima umido come quello delle Isola Salomone, che impediva una manutenzione attenta della armi, che funzionavano correttamente solo se pulite a sufficienza. Era sicuramente più preciso del Thompson, soprattutto in modalità semi-automatica, ma aveva la noiosa tendenza ad incepparsi molto facilmente. Questo era in parte dovuto alla eccessiva complessità nel design della culatta mobile dell'arma. Il progetto prevedeva, infatti, un sistema di molle all'interno del blocco della culatta per rilasciare il percussore che si arrugginiva spesso a causa del clima umido delle giungle del Pacifico. Questo problema era accentuato dagli ingranaggi di apertura dell'otturatore che accumulavano facilmente sporcizia e residui dalla polvere da sparo, impedendo all'otturatore di scorrere liberamente; in effetti, se l'otturatore non tornava nella giusta posizione, un meccanismo interno impediva il fuoco. Oltretutto, il caricatore generava altri problemi; infatti era costituito da una fila singola di proiettili e anche il minimo danno alla parte superiore del caricatore lo avrebbe reso inutilizzabile.

    In breve tempo il Reising si guadagnò una pessima reputazione per la poca affidabilità in combattimento. Secondo alcune testimonianze, diversi Marines avrebbero scartato quest'arma per utilizzarne qualsiasi altra, e un sottufficiale disse di aver buttato il proprio Reising rompendo il caricatore sulla testa di un “Ratto di Brigata” particolarmente insolente. Il tenente colonnello Merritt Edson, ufficiale di comando del battaglione degli Incursori della Marina, ordinò che tutti i Reising consegnati alla sua unità venissero gettati senza tante cerimonie in un fiume, così che i suoi uomini potessero usare armi migliori. Dopo che i Marines si furono mostrati riluttanti a ricevere altri Reising, e con l'aumento della disponibilità di Carabine M1A1 (calibro 30-06), il governo americano cedette il Reising all'OSS (Office of Strategic Services) e a vari governi stranieri. Il Canada acquistò alcuni M50 e furono distribuiti al secondo battaglione, mentre il primo era in servizio oltremare. Altri esemplari furono anche donati a gruppi di partigiani anti-nazisti in tutto il mondo. Fu quindi ceduta alla Guardia Nazionale Americana e in questo campo ebbe un notevole successo.

    Descrizione dell'arma
    Sebbene sia spesso definito un fucile mitragliatore, attualmente il Reising viene definito una carabina semi-automatica compatta e leggera dotata di fuoco automatico. L'M50 era un'arma a fuoco selettivo, in grado di sparare in modalità automatica, con una cadenza di fuoco di 450-600 colpi al minuto, oppure semi-automatica. Fu però rilevato che la vera cadenza di tiro in modalità automatica era vicina ai 750-850 colpi al minuto. A differenza del Thompson il Reising sparava in posizione di otturatore chiuso.

    Differenze tra i vari modelli
    Furono create quattro versioni del Reising, due con selettore di fuoco (M50 e M55) e due senza, con la possibilità di solo colpo singolo (M60 e M65). L'M65 era inoltre stata modificata così da sparare i proiettili calibro .22 da fucile, progettate per gli addestramenti delle truppe. Vi erano diverse differenza tra M50 e M55. La prima e più ovvia è la minore capacità del caricatore dell'M55. L'altra è la scomparsa del compensatore, che comportò anche una semplificazione interna dell'arma che la rese più leggera e più corta, riducendone però la cadenza di fuoco. L'uso dell'M55 fu inizialmente prerogativa di Marines, paracadutisti e carristi dell'esercito.
    L'M60 era una versione dotata di canna più lunga, dotata di solo fuoco semi-automatico e progettata principalmente per addestramenti militari e per i corpi di polizia. Tuttavia, pochi esemplari furono venduti. I Marines usarono i modelli M60 per l'addestramento, compiti di guardia e altre circostanze di non combattimento. Alcuni modelli vennero poi utilizzati dagli ufficiali della Marina a Guadalcanal, nel Pacifico. Le rimanenti armi vennero cedute alla Guardia Nazionale e agli organismi preposti all'applicazione della legge.

    Marines in addestramento a Quantico

  10. #10
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    Predefinito Browning M1917

    La Mitragliatrice Browning M1917 è una mitragliatrice pesante usata dalle United States armed forces durante la Prima guerra mondiale, Seconda guerra mondiale, Guerra di Corea e limitatamente anche nella Guerra in Vietnam, e da altre nazioni. E' una mitragliatrice alimentata a nastro e raffreddata ad acqua che era usata insieme alla più leggera Browning M1919 raffreddata ad aria, sua diretta discendente. Era usata a livello di battaglione, e spesso montata su veicoli (per esempio sulla jeep). Vi sono due versioni principali, la M1917 usata durante la I G.M. e la M1917A1 usata fino al 1975. La M1917 era usata a terra e da alcuni aerei, ed ha un rateo di fuoco di 450 colpi/min, la M1917A1 ha un rateo di fuoco dai 450 ai 600 colpi/min.


    Val Browning, figlio dell'inventore, durante la dimostrazione della M1917

    Scheda tecnica
    Nazione Stati Uniti d'America
    Tipo mitragliatrice pesante
    Era moderna

    Storia della produzione
    Periodo di produzione 1917-1975
    Varianti M1917, M1917A1, M1918, Ksp m/36, Ckm wz.30, M/29, modelli Colt 1917, 1928, MG38, MG38B e MG38BT

    Storia del servizio
    Durata in servizio 1917 - primi anni ottanta
    Utilizzatori Argentina, Norvegia, Filippine, Polonia, Svezia, Thailandia, Stati Uniti, Repubblica di Cina
    Guerre Prima guerra mondiale - Seconda guerra mondiale - Guerra in Corea - Guerra in Vietnam

    Specifiche tecniche
    Peso 47 kg con treppiede, manica d'acqua e munizioni
    Lunghezza canna609 mm
    Cartuccia .30-06
    Azionamento a rinculo
    Rate di fuoco450 colpi/min, 600 colpi/min per la M1917A1
    Velocità alla volata 853,6 m/s
    Sistema di alimentazione caricatore a nastro di tela da 250 colpi


    Storia, sviluppo ed utilizzo
    Nel 1890 John Moses Browning prese il brevetto n° 678937 per una mitragliatrice, che migliorò fino a che produsse la M1917. Non usava il meccanismo di blocco a ginocchiera della Maxim, il che la rendeva più leggera e maneggevole dei derivati contemporanei della Maxim, quali la Maschinengewehr 08 tedesca da 62 kg, e la Vickers britannica, pur avendo la stessa affidabilità.
    La United States Army Ordnance Corps non era interessata inizialmente, ma quando la guerra fu dichiarata sottoposero la M1917 a dei test. In tutti e tre i test, l'arma fu un successo sparando oltre 20000 cartucce in 48 minuti senza problemi. Così l'arma fu accolta come mitragliatrice pesante principale dell'esercito, con la cartuccia M1906 .30-06 con un proiettile da 150 grani a base piatta.
    Fino ad allora l'esercito usava una accozzaglia di mitragliatrici vecchie o estere, quali la M1895 Colt-Browning "Potato Digger" ("zappa patate", dall'aspetto del giunto a ginocchiera in azione) progettata da Browning stesso, la Maxim, la Benet-Mercies M1909 e la Hotchkiss M1914 francese che era la HMG più comune nella Forza di Spedizione Americana.


    Differenze tra i vari modelli
    M1917 e M1917A1


    M1918


    La svedese Ksp m/36


    La polacca Ckm wz.30


    La norvegese M/29


    Colt 1917


    Colt 1928


    Colt MG38


    Colt MG38B


    Colt MG38BT




    I Marines bloccano un contrattacco giapponese durante la Battaglia di Cape Gloucester nel 1944.


    Una Browning M1917 durante la Guerra di Corea

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colt

MITRAGLIATRICE

mitragliatore

granate

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bombe a mano

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MU3-TJ

lanciafiamme

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ottica.m73b1

mitragliatrici

thomson

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